0 10 minuti 10 anni

Come preannunciato, abbiamo deciso assieme alla redazione del dogmagazine.it di scrivere una serie di articoli che potessero orientare meglio il proprietario nella relazione con il proprio amico a 4 zampe. 

branco-psycoL’articolo di oggi vuole offrire una chiave di lettura “cinocentrica” del particolare linguaggio del cane, offrendo al lettore la possibilità di potersi confrontare in maniera costruttiva assieme al suo amico a 4 zampe.

Poiché la comunicazione riveste un ruolo estremamente importante nella relazione uomo-cane, in questo articolo parleremo della comunicazione vocale del cane.

I cani comunicano tra loro in maniera estremamente diversa rispetto a quanto facciamo noi con i nostri simili. Ma cos’è realmente la comunicazione?

Il termine comunicazione  deriva dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune far partecipe). Potremmo definire la comunicazione come quel  PROCESSO INTERATTIVO IN CUI I PARTECIPANTI METTONO QUALCOSA IN COMUNE: UN TERRITORIO CONDIVISO.

La comunicazione non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni, ma è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa. Due interlocutori mettono in condivisione il proprio Universo simbolico di significati. Il confronto e lo scambio delle percezioni soggettive della realtà determina una realtà condivisa.

Si comunica per soddisfare un bisogno

Bisogno fisico: la presenza o assenza di altri incide sulla propria salute.

Bisogno sociale: senso di appartenenza, coinvolgimento, controllo, influenza sugli altri.

Bisogno pratico: chiedere un’informazione, un consiglio, ottenere qualcosa dagli altri
(Dott.sa Ilaria Columbo)”

Si comunica per soddisfare un bisogno. Aurora

Tutti noi abbiamo modo di comunicare e, al giorno d’oggi, tra social network e tariffe telefoniche agevolate, non sembra più un problema comunicare facilmente anche a grandissime distanze.

Ma con il cane?

Il cane ha una struttura comunicativa per la quale la “parola” non ha la nostra stessa rilevanza.
Il linguaggio umano ha tre livelli comunicativi e ciascuno di questi risulta importante nell’interazione con altre persone. Gli studi indicano che per l’uomo la volontà di intraprendere un rapporto, piuttosto che una comunicazione con un’altra persona, è influenzata per il 7% dalla comunicazione verbale, per il 38% da quella paraverbale (toni, volume, timbri della voce, ecc…), e per il restante 55% dalla comunicazione non verbale.

Eugene S. Morton (Animal Vocal Communication: A New Approach di Donald H. Owings,Eugene S. Morton) ha compiuto diversi studi sulle vocalizzazioni degli animali, e nel suo trattato evidenzia come non sia corretto attribuire ai suoni che gli animali producono, dall’uggiolio per arrivare al ringhio, un preciso significato semantico.
Per poter interpretare in maniera più significativa il suono emesso, occorre che chi si appresta alla loro “traduzione”, si domandi a cosa effettivamente possano servire. Secondo Morton i suoni sono emessi dall’animale per ottenere un determinato risultato.

aurora-kissSuoni come l’uggiolio, il guaito, l’abbaio, il ringhio e l’ululato hanno una profonda rilevanza, e credo che ogni proprietario debba cominciare ad ascoltare meglio il comportamento vocale del cane per riuscire a comprenderne il significato.

Uggiolio: è la tipica vocalizzazione infantile, emessa principalmente dal cucciolo, ma presente anche negli adulti in particolari dinamiche relazionali. Esistono diverse tipologie di uggiolii, ognuna delle quali offre una chiave di lettura differente. La sua finalità è mostrare paura, timore o panico. Oppure viene messo in atto per avanzare richieste ed esprimere eccitazione (basti pensare ad un maschio adulto in presenza di una femmina in calore).

Guaito: a differenza dell’uggiolio, il guaito non è messo in atto per richiedere qualcosa, ma indica paura, spavento e/o dolore. Esso può essere singolo con una tonalità acuta, sinonimo di dolore fisico, oppure può essere ripetuto varie volte, indice di dolore prolungato o di grande timore.

Abbaio: di certo il comportamento vocale maggiormente conosciuto da parte di tutti i proprietari (e dai loro vicini). Non tutti sanno però che l’abbaio è un comportamento vocale che può nascere da svariate motivazioni, inclusa la razza (fattore decisamente importante nell’utilizzo di questa strategia comunicativa). Alcune razze di piccola taglia, ad esempio, sono solite utilizzare  questa forma comunicativa per avanzare richieste o per esprimere l’approssimarsi di un pericolo, e lo fanno più frequentemente rispetto ad altre di grande taglia, meno propense ad “avvisare”, ma più reattive ad agire.

A seconda della tipologia di abbaio, ogni espressione vocale può indicare motivazioni diverse. Di seguito alcuni esempi:

  • Sequenze di 3 – 4 abbai, eseguiti rapidamente con tonalità media – strategia comunicativa con funzione di richiamo del branco dopo l’avvistamento di un ipotetico pericolo;
  • Sequenze di abbaio con tonalità media – in questo caso il cane percepisce l’approssimarsi del pericolo sempre più imminente;
  • Sequenze di abbaio con tonalità più bassa – il cane si prepara alla difesa;
  • Sequenza prolungata di abbai intervallati tra loro accompagnati da ululato – è il tipico abbaio del cane che richiede attenzione perché si sente solo;
  • Uno o due abbai brevi, netti e con tonalità medio/alta – di solito è un segnale di saluto o di eccitazione.  
  • Singolo abbaio breve con tono medio alto – caratteristico abbaio di richiesta e di richiamo per una particolare attività. Per farvi un esempio più esemplificativo, provate a prendere una pallina o un gioco che piaccia al cane e non lanciateglielo subito 🙂
  • Abbaio un po’ “balbettante”, con tonalità media e con cadenza quasi regolare: in questo caso ci troviamo davanti ad un vero e proprio invito al gioco assieme, con il cane che mostra atteggiamenti anche più concitati ed eccitati
  • Abbaio ripetuto con tonalità crescente, da quella media a quella alta – tipico delle attività ludiche e del divertimento

Questi sono solo alcuni esempi delle espressioni vocali più comuni. Ma sono sicuro che vi divertirete a trovarne di nuovi e ad interpretarli assieme al vostro amico a 4 zampe.

Ringhio: Un’altra forma di espressione verbale estremamente importante è il ringhio. Ringhiare è una forma comunicativa estremamente importante visto che riveste un ruolo fondamentale nelle espressioni legate alle minacce ed agli avvertimenti. Possiamo dire che esistono principalmente 3 tipologie di tonalità, che poi possono essere modulate a seconda delle necessità e delle situazioni in cui ci si trova.

Una ringhiata con tonalità bassa è tipica di un soggetto sicuro di sé. E’ quello che in gergo viene definito ringhio sommesso. Rappresenta un evidente segno di minaccia da parte di un soggetto pronto all’attacco.
Una ringhiata meno profonda, con tonalità media, a volte accompagnata dall’abbaio, è sempre espressione di avvertimento di un cane che si sente minacciato e dimostra le sue intenzioni nel volersi difendere.

Un ringhio alternato che va da tonalità basse a tonalità alte, è una vocalizzazione che un cane spaventato mette in atto. Un cane che si trova in una situazione di insicurezza che potrebbe comportare l’attacco oppure la fuga.

wolf_howlingL’ultima espressione vocale di cui vorrei parlarvi è quella che rappresenta per eccellenza la comunicazione più evidente nell’immaginario collettivo degli amanti dei cani e soprattutto per gli amanti dei Lupi: l’Ululato.

Sono tantissimi gli studi intrapresi negli ultimi decenni per poter identificare il significato di questo suono meraviglioso, in grado di evocare in chi lo ascolta una molteplicità di sensazioni ed emozioni.

L’ululato nasce come strumento comunicativo all’interno di una struttura sociale estremamente complessa quale è il branco. I lupi ululano in diverse occasioni che sono caratterizzate dall’importanza che rivestono per il benessere dell’intera collettività:

  • Ululato per definire meglio i confini del proprio territorio e/o come avvertimento. Una sorta di esortazione per quei soggetti non appartenenti al proprio branco che sconfinano all’interno del territorio dei soggetti residenti.
  • Ululato con finalità di aggregazione. Una sorta di richiamo per incoraggiare il raggruppamento prima di intraprendere un’attività collettiva come ad esempio la caccia o per rafforzare i legami interni al branco stesso
  • Ululato come localizzatore: un soggetto può ululare per essere sentito a distanza, per poter essere meglio localizzato o per ricercare l’esatta posizione degli altri componenti del suo branco.

Il cane dal suo canto, attraverso la selezione operata dall’uomo, ha perso quasi completamente l’utilizzo di questa espressione vocale. Vi capiterà di sentire ululare il vostro cane in risposta ad un suono particolare come una sirena, uno strumento musicale o addirittura vi capiterà di sentire cani che ululano in risposta ad un canto. Ma a prescindere da questa tipologia di episodi, il cane oggigiorno ulula raramente, e quando accade è principalmente per esprimere la propria presenza all’interno del territorio, per richiamare l’attenzione del suo branco-famiglia oppure una sorta di socializzazione a distanza, un po’ come dire “ehi, sono qui, ci sono anch’io!”.

Per comprendere le necessità di un cane, ogni proprietario dovrebbe imparare a riconoscere le espressioni vocali utilizzate dal proprio amico a 4 zampe. Come detto in precedenza, la comunicazione nasce come desiderio di esprimere un bisogno. Comprendere le necessità del nostro amico a 4 zampe significa rispettarlo e poter porre le basi necessarie per una convivenza serena e felice.

Claudio e AriaClaudio Minoli
Istruttore cinofilo professionista
www.psycodogs.it
tel. 339.3553035

Claudio Minoli