0 9 minuti 13 anni

Aspetti comportamentali del cane anziano
A cura di Claudio Minoli del Centro Cinofilo PsycoDogs

Sky - Centro cinofilo Psycodogs
Sky – Pastore belga Malinois di 13 anni

Ci siamo. E’ un momento molto delicato, ma capita a tutti noi prima o poi. Uno sguardo e improvvisamente ci accorgiamo che il nostro amico a 4 zampe è davvero invecchiato. E ve lo scrivo mentre guardo negli occhi Sky, la mia Belga Malinois che da 13 anni condivide con me ogni singolo momento di vita. Muso bianco. Bella Lei.
Non vi è nulla di insolito nello scorrere del tempo e nel fatto che esso lasci i segni del suo passaggio su ogni essere vivente. Insolito e ingiusto ci appare quel tempo che sembra avanzare ad una velocità accelerata e inesorabile quando si tratta degli animali domestici che condividono luoghi e momenti della nostra stessa esistenza. Ve l’ho già detto di Sky? Mi pare di si. Mi guarda curiosa, sdraiata all’ombra di casa mia, socchiudendo gli occhi e cercando di rapire ancora di più il mio cuore. Il suo cuore.
Ma ritorniamo a noi. Cani anziani. Cani vecchi. Tutti conosciamo la storia di “ARGO”…”ormai vecchio, disteso su cumuli di letame di muli e buoi addossato dinanzi all’ingresso, tormentato dalle zecche; ugualmente, riconosce subito il padrone Odisseo (travestito da mendicante) dopo averlo lungamente atteso nonostante la prolungata assenza, e agita la coda, abbassa le orecchie, non avendo la forza di avvicinarsi a lui.” [Odissea – Omero]
Ho sempre avuto un debole per i cani anziani. Di tutti i tipi, di tutte le razze. Ma soprattutto di tutti i caratteri. L’esperienza è uno di quegli aspetti che più di tutti mi ha sempre incuriosito. Soprattutto in chi non ha tanta capacità di parlare un linguaggio sempre comprensibile, come quello dei nostri amici scodinzolanti.

Claudio e Sky
Claudio Minoli e il suo Malinois Sky

Dicevo…sì..ci siamo. Abbiamo appena realizzato che il nostro Argo ha il muso canuto, passa molto tempo sdraiato e gioca un po’ meno rispetto a prima…
Fortunatamente la medicina veterinaria è diventata più sofisticata e attenta alle esigenze dei nostri amici pelosi, e soprattutto la cultura cinofila è sempre più indirizzata verso la cura e il benessere degli animali da compagnia. Di pari passo anche la popolazione canina anziana è cresciuta costantemente e, nelle inevitabili modificazioni, tutti gli organi subiscono cambiamenti, cervello compreso.
E’ difficile riuscire a definire con esattezza quando un cane è considerato “vecchio”.
Di solito un cane è considerato anziano quando raggiunge gli 8-10 anni di vita, a seconda dei soggetti. Soltanto in alcuni casi anzianità è sinonimo di “demenza senile”. Infatti molti cani anziani restano brillanti dal punto di vista cognitivo anche ben oltre la fatidica data. In gergo, questi cani sono considerati “anziani di successo”.

Come per gli umani, vi sono invece cani che mostrano segni evidenti dell’età che avanza.

Vediamo insieme quali sono i segni:
Le disfunzioni cognitive (DC), nei cani anziani, sono variabili di grado ed espressione.

  • – Ridotta attività fisica
  • – Aumento delle ore dedicate al sonno
  • – Mancanza di interesse negli stimoli in grado di evocare risposte in precedenza
  • – Sordità apparente
  • – Ridotta capacità di risposta agli stimoli/segnali/comandi
  • – Incapacità di riconoscere le persone familiari
  • – Confusione
  • – Disorientamento
  • – Aumento della sete
  • – Riduzione di interesse nel cibo
  • – Difficoltà nel mangiare
  • – Respirazione affannosa
  • – Perdita di controllo della vescica
  • – Perdita di controllo delle deiezioni
  • – Difficoltà motoria

Ovviamente non tutti i cani mostrano tutti questi segni e alcuni cani invece mostrano comportamenti “paradossali”, come agitazione e/o abbaio senza una causa scatenante. I segni comportamentali e fisiologici delle DC sono progressivi.

Sistema Nervoso Centrale
I segni clinici dei cambiamenti nel cervello dei cani con DC sono abbastanza simili a quelli dell’Alzheimer per l’uomo, e si riscontrano ovviamente in proporzione alla gravità della sindrome clinica. Numerosi cambiamenti neurologici si riscontrano nel cervello del cane, i più significativi dei quali sono depositi di beta-amiloide (A-beta) con la relativa formazione di placche. Questi cambiamenti fisiologici si pensa siano i principali responsabili del deterioramento cognitivo/comportamentale.

La causa
Non sappiamo perché si verifichino le modificazioni e i cambiamenti strutturali all’interno del cervello. E’ probabile che la genetica possa rivestire qualche ruolo importante. Tuttavia un’interazione tra genetica e fattori ambientali non può essere esclusa, assieme ai fattori di gestione del cane, quali trattamenti farmacologici errati o eccessivamente prolungati

Trattamenti
Vi sono alcuni trattamenti che interagiscono sulla concentrazione cerebrale del neurotrasmettitore dopamina. La dopamina, che collega il pensiero con l’azione, aumenta altresì la consapevolezza cognitiva. I livelli di dopamina sono inferiori nei portatori del morbo di Parkinson, una condizione per la quali i pazienti hanno difficoltà motorie e cognitive.
Al contrario, livelli elevati di dopamina producono eccessivi pensieri che possono sfociare in paranoia, ansia e comportamenti compulsivi. Se la teoria è corretta, i cani con DC hanno livelli di dopamina bassi, e quindi bassi livelli di attività e prestazioni cognitive. Un buon consiglio è quindi quello di rivolgersi ad un veterinario esperto di neurologia, affinchè si possano valutare concretamente le reali concentrazioni di dopamina, e nel caso intervenire con integratori che ne favoriscano la produzione.
Anche la dieta ha ovviamente una rilevanza fondamentale.
Infatti, diete ricche di antiossidanti, rallentano la progressione del DC, inibendo il danno fisico causato da un accumulo di “radicali liberi”.

Ma soprattutto vorrei che tutti i professionisti del settore dedicassero maggiore attenzione ai cani anziani.
Il nostro “Argo” adora giocare. La specie canina è molto simile all’uomo per tanti aspetti, ed il fattore ludico è uno di quelli. Infatti qualsiasi cane, a qualsiasi età, dedicherebbe tempo prezioso al gioco con il proprio compagno di vita e sarebbe disposto davvero a qualsiasi cosa pur di continuare a divertirsi. Pur di continuare a scodinzolare.

Socializzazione tra cani equilibrati e cani anziani.

Ecco perché all’interno del nostro centro abbiamo sempre dedicato spazi e momenti importanti per i cani anziani. Oltre per un fattore cognitivo comportamentale. Soprattutto per un aspetto che spesso viene tralasciato, e che non sempre è ben visto da alcuni professionisti del settore. Mi riferisco alla sfera emotiva.
Così come un sorriso, è in grado di cambiare anche la giornata più nera per l’uomo, una pallina, un orsacchiotto, un semplice pezzo di legno, sono fattori che potrebbero far dimenticare ai nostri amici per qualche attimo il trascorrere del tempo.
Ovviamente prestate sempre attenzione. Gli acciacchi fisici e “cognitivi” vanno sempre considerati con estrema attenzione. Vi consiglio pertanto di non intraprendere giochi troppo sfrenati. Artriti e artrosi possono farsi sentire maggiormente in attività senza controllo.
Molto meglio dedicarsi ad attività di “nose work” (esercizi olfattivi), di attivazione mentale e di socializzazione con altri cani (mi raccomando, cercate sempre di ricreare condizioni di benessere scegliendo di far interagire il vostro cane con cani equilibrati).
Un ulteriore toccasana è il Ttouch. Coccole e massaggi che hanno davvero proprietà rigenerative. L’importante è sempre rivolgersi a tecnici competenti e certificati.
Passeggiate brevi all’aria aperta su pavimentazioni non troppo dure (evitate lunghe passeggiate sull’asfalto o sul cemento), in orari freschi, aiutano il nostro amico a mantenere giovane anche il proprio fisico.
Ma soprattutto, non abbiate fretta. Prendetevi qualche ora per trascorrere momenti piacevoli insieme.

Proprio quello che sto per fare io con Sky.
Coccole a profusione, una bella passeggiata insieme al fresco della sera, e soprattutto la gioia di aver condiviso ancora un altro giorno speciale insieme.

Giochi e attività ludiche insieme
Claudio Minoli