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BAMBINI E CANI: relazione tra cuccioli “diversi” in famiglia.

A cura della Dr.ssa Angela Palermo – Tecnico di Pet Therapy del centro cinofilo AbraCalabriaDogs – KR

Un cane non è un giocattolo, non sempre ama essere coccolato e raramente gli piace essere abbracciato poiché vivono questo gesto, per noi d’affetto, come un atteggiamento di dominio


E’ ormai risaputo che tra tutti gli animali d’affezione, il cane è stato il primo ad entrare a far parte dei nuclei familiari umani.

E secondo voi… i più felici ad avere un piccolo amico a 4 zampe in casa chi sono?

Eh già.. Sono proprio i bambini, che già nei primissimi anni di vita, ne sono attratti istintivamente e positivamente tanto da chiedere, se ancora non ce l’hanno, prima o poi in regalo un cucciolo.

D’altro canto i  genitori, che cercano soltanto il bene dei figli e non sanno dire loro di no, alla fine acconsentono e molto spesso con superficialità, pensando che il “povero fido” sia pronto a sostituirsi a quel bellissimo animaletto di peluche tanto amato dal figlioletto e che possa sopportare tutte le “attenzioni e i vari giochi” a cui verrà sottoposto dal piccolo cucciolo di uomo…

Non è così!

Un cane non è un giocattolo, non sempre ama essere coccolato e raramente gli piace essere abbracciato poiché vivono questo gesto, per noi d’affetto, come un atteggiamento di dominio e questo proprio perché hanno un linguaggio corporeo e una mimica facciale diversa dalla nostra.

Qualche volta imparano ad accettare, o a subire un certo tipo di coccole senza cercare di sottrarsi, ma è giusto imparare a esprimere il proprio bene rispettando il nostro “amico”.

Per i cani il gioco non è un momento unicamente ludico, ma può essere l’occasione per misurare la propria forza e stabilire le gerarchie con i membri del “branco familiare”.

Nei primi anni di vita, il bambino vive in un mondo di suoni, immagini e sensazioni tattili.

Il cane è per lui una “cosa” morbida e calda e gli piace le sensazione che prova quando lo tocca e lo vede, ma è ancora troppo piccolo per capire cos’è o per comprenderlo appieno.

Ma come fare ad avere una corretta convivenza tra un bimbo, molto vivace e burlone, e un amico a 4 zampe?

E’ bene avere delle accortezze basilari: i bambini vanno educati al rispetto delle regole per rapportarsi in maniera esatta.

Alcuni esempi sono palesi, ma spesso non si presta attenzione (siamo noi adulti i supervisori dei più piccoli e non dobbiamo mai lasciarli soli mentre sono insieme). Uno di questi è proprio quello di non molestare mai il cane mentre mangia e non portargli via la ciotola sotto il naso; o ancora, non svegliarlo bruscamente né assumere atteggiamenti minacciosi.

Ribadisco che il cane NON è un gioco ma un essere vivente con proprie necessità e col proprio carattere; quindi niente tirate di coda, orecchie e pizzicotti.

Altre peculiarità che contraddistinguono i bimbi  è quello di urlare o correre.

Bene… mai farlo in presenza di un cane soprattutto quando si tratta di uno sconosciuto!

E’ necessario spiegare al bambino che così stimolerebbe nell’animale l’autodifesa e l’istinto alla predazione. Il modo corretto di avvicinarsi ad un cane è in modo graduale e lentamente, chiamandolo, porgendo una mano verso di lui etc…

Per il benessere del cane e, specialmente per evitare di sottoporlo a stress frequenti, è bene che si assicuri un ambiente pulito e tranquillo, poiché deve avere uno spazio  in cui non venga disturbato e nel quale si rifugerà quando ne avrà voglia o non vorrà più giocare.
E’ essenziale istruire il bambino a riconoscere i segnali di preavviso relative all’aggressività, come pelo ritto, ringhio, orecchie indietro e convincerlo che quello è il suo modo per dire che vuole essere lasciato in pace e che quindi va rispettato. Questo è molto importante per evitare shock al bambino e, se già successo in precedenza, bisogna far comprendere che il cane ha reagito per colpa di un suo errore, come ad esempio l’aver messo la mano nella ciotola, allora il bambino farà tesoro dell’esperienza e capirà che non c’è nulla di pericoloso o disumano.

I bambini piccoli, infatti, vanno supervisionati in maniera attiva per evitare che un gesto repentino e imprevedibile del bimbo possa spaventare o far male al cane, innescando possibili reazioni aggressive di difesa.

Questi sono solo dei semplici e pratici consigli che posso fornire a tutti i genitori, per permette che ci siano, possibilmente, più “bimbi felici al mondo“.

Mi permetto di dire questo perché crescere con un cane è un privilegio che la vita ci offre!

VIVERE il cane nell’età infantile, infatti, ha notevoli benefici a tutti i livelli, anche per quanto concerne la salute. A livello psicologico, il fatto di interagire con l’animale mette in moto il desiderio di curare un altro essere vivente mentre a livello educativo insegna ad attendere i tempi dell’altro e la virtù della pazienza. Per non parlare dei benefici fisici e sociali legati all’attività motoria che il bambino può fare insieme al suo amico peloso; un bimbo insieme al suo animale cattura sempre l’attenzione e suscita simpatia immediata verso la società. Infatti, rispetto ai loro coetanei, sono più propensi ad essere socievoli, sensibili, responsabili e più sicuri di sé. Al contrario, bambini che hanno terrore dei cani, sono solitamente più introversi.

Spessissimo si pensa, erroneamente, che un cane può essere un pericolo per le possibili malattie che potrebbe trasmettere al piccolo bebè…

Niente di più falso!

Vorrei mettere in rilievo che, condividere la casa con un animale domestico, stimola il sistema immunitario nei bambini, difendendoli da molte allergie ed allontanando le infezioni alle alte vie respiratorie. A dichiararlo, non sono io o chiunque ami così profondamente i cani, ma uno studio scientifico su bimbi finlandesi compiuto da alcuni ricercatori.

Quindi genitori… non preoccupatevi se il cane da una leccatina in viso a vostro figlio o che giochino insieme e si sporchino in giardino… rilassatevi e date l’opportunità ai vostri figli di avere l’esperienza unica di crescere accanto ad un amico a quattro zampe!

Si potrebbero elencare ancora tanti e tanti privilegi nel condividere la propria esistenza con un “essere vivente” del genere… ma lascio, a chi ancora non ha mai vissuto con un cane, il piacere di chiudere gli occhi ed immaginare solo lontanamente quello che sono in grado di donare: L’ANIMA!

Redazione DM.it