A cura di Veronica Berardi
A volte, anche se l’oggetto del nostro desiderio è vicino, bisogna fare un lungo viaggio per raggiungerlo. Per imparare a “vederlo” davvero o, in altre parole, ad apprezzarlo. Questo è quello che è successo a Jan Fennel, allevatrice e addestratrice, oltre che volto noto in alcuni programmi della BBC. Jan nel 1972 sceglie di far sopprimere la sua cagnetta Purdey, incrocio tra un Border collie e un Whippet, dopo che questa aveva morso senza apparente motivo il figlioletto. Si ripromette di non prendere più cani ma dopo solo un anno nella sua vita entra Kelpie, la prima di una lunga serie di Springer spaniel (diverrà in seguito allevatrice di questa razza ottenendo riconoscimenti a livello mondiale). La Fennel, dopo anni di vita e studio con i cani, nel 2000 scrive The Dog Listener, pubblicato in Italia da Salani Editore con il titolo Ascolta il tuo cane. La considerazione dalla quale nascono i suoi studi riguarda la comunicazione con i cani: “Nutro un profondo rispetto per l’intelligenza dei cani e molto spesso mi chiedo seriamente se non siano creature più sagge di alcuni umani con cui entro in contatto. Tuttavia i cani non impareranno mai il nostro linguaggio. Per comunicare efficacemente con i nostri animali dobbiamo quindi essere noi a imparare il loro linguaggio. Per riuscire in questa impresa bisogna però avere una mente aperta e un profondo rispetto per il cane senza mai considerare l’animale un essere inferiore”. A mio parere, il punto di forza del libro sta nel tentativo di spiegare come costruire il “legame amicale” con il nostro amico a quattro zampe. Esso dovrebbe rappresentare quel complesso di attività e interazioni che portano più soggetti all’interno di un branco a rispettare tre principi fondamentali che, a mio avviso, racchiudono il senso profondo di una relazione sociale: concentrarsi (prestare attenzione alle dinamiche del branco), concertarsi (cooperare) e posizionarsi (definire la propria posizione all’interno della piramide gerarchica). La Fennel ci suggerisce di mettere in pratica alcune regole che riguardano diversi aspetti della convivenza con i cani:
– La regola dei cinque minuti (Quando il branco si riunisce dopo una separazione chi è il capo?)
– I segnali di pericolo (Quando il branco viene attaccato o deve affrontare dei pericoli chi lo proteggerà?)
– Farsi carico della passeggiata (Quando il branco va a caccia chi lo guiderà?)
– Il potere del cibo (Quando il branco deve consumare il pasto chi avrà la precedenza?)
Come vediamo, le tappe del legame sono quattro ed ad ognuna di esse è dedicato un paragrafo poiché: “Ciascuna (di queste tappe N.d.R.) è correlata a momenti specifici della vita del branco, che ho individuato studiandone la gerarchia ormai consolidata. In ognuna di queste situazioni il cane deve affrontare una domanda alla quale però dobbiamo rispondere noi”.
Ovviamente gli istruttori cinofili hanno delle considerazioni da fare, soprattutto in merito ad alcuni punti che l’autrice consiglia di applicare. Ad esempio, quello inerente alla gestione dei rinforzi (qualsiasi evento in grado di aumentare o diminuire la frequenza che un determinato comportamento si verifichi in analoghe circostanze), argomento che viene trattato troppo frettolosamente. Tuttavia il libro nel suo complesso risulta essere una lettura piacevole e utile per chi desidera iniziare a mettersi in discussione e domandarsi come comunica davvero il proprio cane.
Redazione di DogMagazine.it
per info e contatti: dogmagazine.it@gmail.com
Latest posts by Redazione DM.it
(see all)
Post Views: 123
Post simili per categoria