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lupo della Sila
Lupo della Sila

A cura di Anna De Romita – educatrice cinofila Bari

«Quanto sia dolce la libertà voglio esporlo in breve. Un lupo, sfinito dalla magrezza, si imbatté per caso in un cane ben pasciuto. Si salutarono e si fermarono a parlare: “Dimmi un po’, come fai a essere così bello lustro? Che cosa hai mangiato per avere messo su tanta carne? Io, che sono molto più forte, muoio di fame”. Il cane con franchezza: “Puoi essere nella mia stessa condizione se sei disposto a prestare al padrone un servizio come il mio”. “Quale?”, chiese il lupo. “Custodire il portone e proteggere di notte la casa dai ladri”. “Io sì, sono pronto: ora mi tocca sopportare neve e pioggia; dura è la vita che trascino nei boschi. Come sarebbe più facile per me vivere sotto un tetto, e saziarmi di cibo abbondante senza fare nulla!”. “Allora vieni con me”. Cammin facendo, il lupo scorge il collo del cane spelato dalla catena. “Come te lo sei fatto, amico?” “Non è nulla”. “Ma dimmelo, per piacere”. “Dato che appaio aggressivo, durante il giorno mi tengono legato, perché dorma quando c’è il sole, e stia sveglio quando è notte: mi sciolgono al crepuscolo, e allora vado in giro dove mi pare. Mi portano il pane senza che io lo debba chiedere; il padrone mi dà gli ossi della sua tavola; la servitù mi getta bocconi e le pietanze di cui non ha più voglia. Così, senza fatica, la mia pancia si riempie”. “Di’ un po’, se ti viene voglia di andartene a zonzo, hai la libertà di farlo?” “Ma certo che no”, rispose. “Goditi pure, cane, le delizie che decanti: non voglio essere re, se non posso essere libero come voglio io”».

Una piccola favola per soffermarsi un attimo a riflettere su ciò che è bene per gli animali e, soprattutto, per il cane che amiamo e che vive al nostro fianco. Spesso, la convinzione che una cuccia, un pasto sicuro e qualche carezza siano il massimo a cui ambisca e di cui si accontenti un cane è talmente radicata da far perdere completamente di vista l’impegno che ognuno di noi dovrebbe mettere ogni giorno nel conoscere l’animale che da secoli accompagna le nostre vite.

Labrador retriever
Labrador retriever

La libertà è un bene prezioso per qualunque essere vivente. Ciò non significa che dobbiamo abbandonare l’idea di convivere con un cane o, peggio, che sia più giusto lasciare l’amico a quattro zampe a un destino di fame, stenti e pericoli. Tra cane e uomo, per volere di entrambi, si è creata una forte relazione all’interno della quale si cerca reciprocamente di conoscersi al meglio ma non dimentichiamo che l’uomo diventato “proprietario” di un cane continua a essere un uomo libero di andare e venire, di scegliere, di accettare e rifiutare cosa ritiene meglio e cosa ritiene peggio per se stesso…invece, il cane che da randagio diventa “cane di casa” non è più totalmente libero di fare ciò che vuole e regala ogni giorno la sua libertà all’uomo. Facciamo in modo di meritare questo dono quotidiano e ricambiamo il nostro amico peloso con il nostro tempo, la nostra attenzione e, soprattutto, con un po’ di quella libertà perduta: passeggiamo, giochiamo e corriamo con lui, facciamo sport, cerchiamo di aver cura della nostra relazione tanto quanto della sua identità.

Redazione DM.it