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Ormai sempre più di frequente ci rendiamo conto di quanto i cani siano speciali e le loro abilità imprevedibili e sorprendenti!
Noi tutti conosciamo i benefici che i cani utilizzati nell’ambito della pet therapy sono capaci di procurare: restituiscono il sorriso ai pazienti in ospedali e case di cura lasciandosi accarezzare e scodinzolando allegramente, aiutano i bambini a superare delle difficoltà, divertono gli
anziani, supportano silenziosamente tutti coloro che ne hanno bisogno…insomma sono davvero un gran sostegno!

Per non parlare poi dei cani specializzati nel diventare “gli occhi” dei non vedenti!
È in queste occasioni che ci accorgiamo senza bisogno di troppe parole di quanto questi splendidi “quattro zampe” siano speciali e quanto, opportunamente educati, sappiano svolgere un’infinità di compiti e attività!

Ultimamente una recente scoperta ha persino rivelato che i cani possono essere d’aiuto anche per le persone che soffrono di narcolessia!

La narcolessia è una malattia neurologica che porta la persona ad addormentarsi improvvisamente e svariate volte al giorno. Può trasformarsi in una grave patologia invalidante e in molti casi pericolosa per l’incolumità del paziente stesso e di chi gli sta vicino.

La scoperta della possibilità di “usare” il cane come guida per narcolettici la si deve al caso di una donna di 36 anni in cura alla Libre Universitè di Bruxelles.
La donna soffriva di attacchi di narcolessia fino a sei volte al giorno e spesso si addormentava per ore ed ore arrivando addirittura a dormire per 16 ore al giorno!.

Ovviamente la gravità della malattia le impediva di fare anche le cose che noi reputiamo semplici e di conseguenza era impossibilitata a svolgere una vita per così dire “normale”.
La donna non riusciva a prendere nemmeno i mezzi pubblici perché si addormentava qualche minuto dopo aver preso posto e quindi non riusciva a scendere alle fermate.

In clinica avevano cercato di contenere la malattia dandole dei farmaci ma la cura non aveva avuto i risultati sperati.
Per queste ragioni i dottori hanno deciso di affiancarle un cane guida come quelli per ciechi ma addestrato a svegliare la paziente con leccate e mugugni nel caso di attacco di sonnolenza.

Il cane guida è stato addestrato inizialmente a svegliare la donna la mattina al suono della sveglia anche se a volte ciò richiedeva 30 minuti circa di insistenza con morsetti gentili e leccate da parte del cane! Il cane ha, poi, imparato a svegliare la donna in caso di squillo del
telefono e alle fermate dell’autobus, della metropolitana o degli altri mezzi pubblici.

In questo modo il piccolo assistente a quattro zampe ha potuto restituire alla donna la possibilità di vivere una vita normale e svolgere tutte quelle semplici azioni quotidiane diventate impossibili e insormontabili problemi.

Il cane è stato capace, di conseguenza, di aiutare la donna anche e soprattutto da un punto vista psicologico. Non è semplice convivere ogni giorno con una malattia invalidante ma di sicuro in questo modo, con il supporto di un cane guida sensibile e preparato, la vita può diventare meno
pesante e difficoltosa!

Questo caso ha aperto la strada alle altre possibilità di “utilizzo” di cani per pazienti affetti da patologie invalidanti quali il morbo di Parkinson o l’Alzheimer.

Chissà quali altre doti riusciremo a scoprire nei nostri amici a quattro zampe…Per ora possiamo affermare con certezza che il loro aiuto o la loro sola presenza siano fondamentali e inestimabili per ognuno di noi!

 

Paola De Ruggieri