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E’ difficile, per un proprietario di cani, riuscire a capire se Fido ha un problema o meno e da dove questo abbia avuto origine. Mi spiego meglio… La signora T. (personaggio di fantasia) ha un bellissimo Volpino di Pomerania di sette anni di nome Trilly. La volpina “è allegra, affettuosa e non tira al guinzaglio” racconta con orgoglio la signora T. Però fa una cosa che sta creando alla signora notevoli difficoltà con il vicinato e che sta mettendo a dura prova la sua pazienza: Trilly, al minimo rumore (un ospite che bussa alla porta, un vicino che sale le scale, lo squillo del telefono, un colpo di clacson giù in strada), abbaia come una forsennata e non c’è verso di farla smettere.
“Ma il mio cane ha un problema?” chiede con tono tra l’infastidito e il preoccupato la signora. Dalle valutazioni fatte da un rieducatore cinofilo, risulta che Trilly ha un rapporto complicato con la sua padrona, poiché viene trattata da quest’ultima come se fosse un tenero peluche. Questo condiziona il modo in cui Trilly si relaziona alla signora T. e all’ambiente in cui vive. Certo, la signora T. non è molto contenta di sapere che è proprio lei ad aver incentivato la volpina ad assumere quel comportamento che tanto la infastidisce. Però fa la scelta giusta: si arma di pazienza e voglia di fare e intraprende un percorso di rieducazione. Il percorso non è semplice, Trilly a volte sembra migliorare e a volte sembra fare dei passi indietro ma, alla fine, la signora T. è abbastanza soddisfatta. Come? Abbastanza? Si, perché Trilly continua ad essere una cagnolina “abbaiona”, non “come il cane della mia amica che è così silenzioso da chiedersi se sappia abbaiare o no!”.
Come aiutare ulteriormente la signora? Se Trilly fosse una bambina le potremmo spiegare che se fosse più silenziosa la sua mamma sarebbe molto più soddisfatta di lei. Ma con la volpina non si possono fare ragionamenti “da uomo a uomo”…bisogna trovare delle soluzioni per disincentivare il suo frequente abbaiare di modo che risulti più silenziosa e il suo rapporto con la padrona ne possa beneficiare. Però, a meno che non si voglia snaturare la volpina, oltre un certo limite proprio non si può andare… “Quindi Trilly ha un problema così grave da essere irrisolvibile??” chiede la signora T. Di per sé, la nostra volpina non avrebbe nessun problema, se non fosse che il suo comportamento crea disagio al suo branco-famiglia.
In ambito cinofilo, il “problema” di Trilly viene classificato come problema comportamentale improprio. Ora la signora T. è un po’ sospettosa…”Insomma, ha un problema o no?”. Si definisce problema comportamentale improprio quel comportamento del tutto naturale di un cane, tenendo conto della razza di appartenenza, che risulta sgradevole e crea quindi dei problemi nel rapporto uomo-cane.
Infatti, quello di cui la signora T. non sembra rendersi conto è che per la sua Trilly, in quanto Volpino di Pomerania, è del tutto naturale abbaiare e fare da sentinella. E’ nel suo DNA! In un percorso di educazione, quei comportamenti ritenuti fastidiosi da noi bipedi, possono essere contenuti e quelle energie possono essere indirizzate verso qualcos’altro. Ma non possiamo pretendere di cambiare la natura del cane che condivide la sua vita con noi. Un Volpino tenderà ad abbaiare molto in quanto cane-sentinella, il simpatico Bassotto starà spessissimo con il naso per terra poiché è un cane da caccia, un Cavalier King sarà uno splendido cane per la famiglia e un pessimo cane da guardia, etc… E’ una questione di genetica e selezione, per questo, quando si decide di prendere un cane di razza, non bisognerebbe sceglierlo sulla base di una preferenza di tipo estetico, ma informandosi bene sulle sue peculiarità caratteriali. Indubbiamente ogni cane ha una sua soggettività che lo rende unico e speciale, tuttavia, l’appartenenza ad un gruppo di razze (cani da guardia del bestiame, cani da ferma e così via), ha un suo peso specifico per quanto riguarda il carattere ed il comportamento. Per lo meno per quanto riguarda quei comportamenti che potremmo definire “tipici”.
Può essere davvero difficile e snervante doversi trovare ad affrontare delle situazioni che destabilizzano il nostro stile di vita. Naturalmente non vorrei che una famiglia che non ha saputo educare il proprio cane o un proprietario pigro risolvessero le loro difficoltà con un “Ah, ma è tipico della sua razza! Non ci possiamo fare niente”. Questo articolo non ha la pretesa di includere ogni singolo caso che si possa classificare come problema comportamentale improprio. Il mio unico intendo è quello di far presente ai proprietari di cani che esistono anche dei problemi comportamentali che vanno sotto questa dicitura e che non sono molto conosciuti. “Il mio volpino abbaia dalla mattina alla sera per ogni cosa ma va bene così, tanto è un volpino”… Ma anche no! Ecco perché, nell’esempio che ho inventato, Trilly abbaia per tutto ma viene comunque portata da un rieducatore. Tra le altre cose, come avete potuto leggere, Trilly è fortemente motivata a comportarsi così anche a causa del comportamento della sua padrona (problema comportamentale indotto…ma questa è un’altra storia). Quindi non è che sia tutto da attribuirsi al suo essere una volpina! La genetica, la selezione e quello che è naturale dal punto di vista del cane, nel caso creino delle tensioni all’interno del branco-famiglia in cui Fido vive, vanno valutati da un professionista.
Avete dei dubbi sul comportamento del vostro cane? Rivolgetevi ad un centro cinofilo e iniziate un percorso di educazione o rieducazione (a seconda delle esigenze) con il vostro amico a quattro zampe.