A cura di Claudio Minoli
Un nuovo studio del DNA mitocondriale nei reperti fossili di alcuni canidi preistorici, ha dimostrato che i cani sono stati addomesticati in Europa, contraddicendo gli studi precedenti che suggeriscono come i cani divennero “il migliore amico dell’uomo” in Medio Oriente o in Asia orientale.
Il nuovo studio non contesta il principio universalmente accettato che i cani discendano dal Lupo; ma quello su cui si continua a dibattere nella comunità scientifica è il periodo di domesticazione. Periodo che si aggirerebbe dai 18800 ai 32100 anni fa secondo il Dr. Olaf Thalmann dalla Università di Turku, Finlandia.
I ricercatori hanno raccolto campioni di DNA mitocondriale dai fossili di alcuni canidi vissuti oltre 36000 anni fa in Argentina, Belgio e Germania. Hanno poi confrontato questi campioni di DNA con i lupi moderni, per scoprire che la discendenza non sarebbe in Asia, come fino ad oggi asserito, bensì in Europa.
L’addomesticamento del Lupo da parte dell’uomo comincia con la vicinanza di queste due specie così affini. Contendendosi la medesima nicchia ecologica, le due specie cominciano il loro processo di co-evoluzione. L’uomo inizia ad addomesticare ed allevare per la caccia e per la guardia quei soggetti che maggiormente riducevano le distanze da esso. Più il soggetto mostra docilità, più si dimostra semplice un’interazione tra le due specie.
Ovviamente le ipotesi sul primo avvicinamento tra uomo e cane sono tante e variegate.
C’è chi dice che il primo incontro tra noi ed il lupo sia nato dalla casualità.
Provate ad immaginare come poteva essere un giorno di migliaia di anni fa. Esplorando per la ricerca di cibo, un gruppo di uomini, forse cacciatori, forse ricercatori di cibo e bacche, s’imbatte in piccolo branco di cuccioli di lupo; incuriositi e affascinati dai giochi intrapresi da quei cuccioli di lupo, gli uomini preistorici subiscono la stessa sensazione di benessere che provoca in voi la gioia di vedere il vostro cane.
Portati al villaggio, questi batuffoli di pelo affascinano tutti con questi occhioni molto grandi e languidi. Alcune donne in allattamento, decidono di condividere il latte del proprio figlio con quel cucciolo appena arrivato al villaggio. Altri uomini cominciano invece con il condividere gli avanzi dei pasti (una pratica che ricordo molto comune fino a qualche anno fa nelle maggior parte delle famiglie del mondo)
Altri ancora ipotizzano che i lupi si siano avvicinati ai villaggi dei nostri avi perchè attratti dalla spazzatura dei nostri antenati. Quando c’è carenza di cibo, i nostri rifiuti ed i nostri scarti sono tutt’ora fonte di cibo per tantissimi lupi in tantissime parti del mondo, Italia compresa.
Ma come vi dicevo, le ipotesi sono davvero tantissime, tant’è vero che da anni si dibatte sul processo di addomesticamento del Lupo nella comunità scientifica e per fortuna ricerche mirate, apportano quasi ogni giorno nuove conoscenze per noi operatori del settore cinofilo.
“I primi cani ad essere stati addomesticati, discendono da un’antica popolazione di lupi che viveva in Europa,” ha detto il ricercatore Robert Wayne, professore di ecologia e biologia evolutiva presso l’Università di Los Angeles, California. “Un’ antica popolazione di lupi che è ormai estinta“.
“La scoperta suggerisce che i lupi hanno i primi incontri con gli esseri umani durante un periodo in cui la gente cacciava animali di grandi dimensioni come il mammut. I resti di mammut e di altri grandi carcasse sarebbe stato un buon banchetto per entrambe le specie, e quei lupi amichevoli potrebbero aver cominciato gradualmente l’interazione con i cacciatori-raccoglitori umani.”
Un’ulteriore studio, ha prodotto una vera e propria curiosità esaminando alcuni dei più controversi resti fossili di canide preistorico, tra cui quelli che si trovano in una grotta sui monti Altai della Siberia e altri resti scoperti in Belgio. Fossili datati intorno a 36.000 anni fa. Sembrerebbe che questi reperti, “il siberiano” e “i cagnolini belgi”, non siano antenati diretti dei cani moderni. Si ipotizza che potrebbe trattarsi di una specie sconosciuta di canide-lupo che potrebbe rappresentare un “evento di addomesticamento interrotto“, ha riferito Wayne.
Ma non solo! La ricerca genetica sta rivelando anche le modifiche necessarie per trasformare un cane in un lupo. Uno studio pubblicato a gennaio sulla rivista “Nature” ha rilevato che, a differenza dei lupi, i cani hanno sviluppato la capacità di mangiare cibi ricchi di amido – un talento che potrebbe aver dato loro una zampa a sopravvivere alimentandosi con la spazzatura prodotta dall’umanità.
Uno studio interessante, che continua a ricreare controversie coinvolgenti ed appassionanti tra gli studiosi e ed i ricercatori di etologia, soprattutto per la grandissima varietà genetica dei cani moderni; un calderone genetico così profondamente diverso rispetto a quello del progenitore Lupo influenzato dall’allevamento intensivo sviluppatosi a partire dalla fine del 1800.
I ricercatori concordano sull’unico punto certo: una verifica concreta è improbabile in tempi brevi, motivo per cui avremo modo di poter ritornare ancora in futuro su questo argomento davvero affascinante!
Claudio Minoli.
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