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Castrazione e sterilizzazione degli animali domestici sono da sempre temi delicati per molti proprietari di cani e gatti.

Siamo abituati a sentire e a leggere che castrare o sterilizzare i nostri amici a 4 zampe è una scelta responsabile, in virtù dei benefici esposti dai fautori di questa pratica. I rischi che ne derivano, però, spesso non vengono presi in considerazione.

È per questo che ho deciso di parlare di questo argomento spinoso, analizzando alcuni studi più o meno recenti, sperando di innescare così un dibattito serio tra cinofili e addetti al settore.

Nell’articolo inoltre troverai i link agli studi che citerò; in questo modo, se vorrai, potrai approfondire.

Una piccola nota: castrare / sterilizzare un animale domestico significa privarlo di un quarto del suo sistema endocrino. Non ci sorprenderà quindi scoprire che questa “mutilazione” ha delle conseguenze sulla salute dei nostri amici a 4 zampe.

Ma andiamo per ordine e proviamo a vedere quali sono i rischi principali causati dalla castrazione e dalla sterilizzazione sui nostri animali domestici.

Castrazione / sterilizzazione e displasia dell’anca

Diversi studi dimostrano che esiste una correlazione tra sterilizzazione / castrazione e displasia dell’anca.

Uno studio del 2013 sui Golden Retriever, pubblicato nel 2013 e intitolato Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers(https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937), ha rilevato che il rischio di displasia dell’anca raddoppiava nei cani maschi castrati prima dei 12 mesi di età e, di conseguenza, il medesimo rischio si dimezzava nei coetanei non castrati.

E secondo un altro studio, pubblicato nel 2004 e intitolato Long-term risks and benefits of early-age gonadectomy in dogs (https://avmajournals.avma.org/doi/pdf/10.2460/javma.2004.224.380 ), nei cani sterilizzati prima dei 6 mesi di età, il rischio di displasia dell’anca è addirittura superiore al 70%. Secondo questo studio, infatti: “È possibile che l’aumento della lunghezza dell’osso derivante dalla gonadectomia in età precoce si traduca in cambiamenti nella conformazione articolare, che potrebbero portare a una diagnosi di displasia dell’anca”.

Ma sono numerosi gli studi che sostengono la tesi di una correlazione tra castrazione / sterilizzazione e displasia dell’anca.

Uno studio del 2005, pubblicato sull’American Journal of Veterinary Research e intitolato Incidence, risk factors, and heritability estimates of hind limb lameness caused by hip dysplasia in a birth cohort of Boxers (https://avmajournals.avma.org/doi/abs/10.2460/ajvr.2005.66.307 ), rivela che tra i cani campione con diagnosi di displasia dell’anca, quelli castrati sei mesi prima della diagnosi avevano quasi il doppio delle probabilità di sviluppare questa patologia.

E uno studio del 1986, intitolato Ovariectomy and trabecular bone remodeling in the dog (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3107772/ ), ha scoperto che la rimozione delle ovaie di Beagle causa un aumento del rimodellamento dell’osso pelvico, suggerendo dunque che il rischio di displasia dell’anca possa aumentare anche in seguito alla sterilizzazione.

Castrazione / sterilizzazione e lesioni del legamento crociato

Non solo displasia dell’anca; numerosi studi hanno messo in luce una correlazione anche tra sterilizzazione / castrazione e lesioni del legamento crociato anteriore o craniale (CCL).

Uno studio già citato in precedenza, Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937), non ha riscontrato lesioni nei cani non castrati / non sterilizzati; lesioni che invece sono state riscontrate nei cani sterilizzati / castrati prima dei 12 mesi – precisamente nel 5% dei maschi e nell’8% delle femmine.

Uno studio pubblicato nel 1993, intitolato Epidemiology of cranial cruciate ligament rupture in dogs (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8226247/ ), ha rivelato che i cani sterilizzati e castrati di qualsiasi età avevano il doppio delle probabilità di soffrire di rottura del legamento crociato craniale.

E uno studio più recente, pubblicato nel 2004 e intitolato Canine ovariohysterectomy and orchiectomy increases the prevalence of ACL injury (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15577502/ ), ha riscontrato anche un aumento del rischio di lesioni al crociato.

Lo spiega bene Chris Zinc in questo articolo ( https://ivcjournal.com/spay-neuter-considerations/) di cui cito uno stralcio: “ … se il femore ha raggiunto la normale lunghezza geneticamente determinata quando il cane ha otto mesi, prima che il cane venga sterilizzato o castrato, ma la tibia (che di solito smette di svilupparsi intorno ai 12-14 mesi di età) continua a crescere […], la parte inferiore della gamba sotto il ginocchio diventa probabilmente più pesante (perché è più lunga) e può causare un aumento delle sollecitazioni sul legamento crociato anteriore (craniale)”.

Inoltre, come sostiene uno studio del 2019, intitolato Age at gonadectomy and risk of overweight/obesity and orthopedic injury in a cohort of Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0209131 ), la sterilizzazione può causare obesità e perdita di massa ossea, ed entrambi questi fattori potrebbero portare ad un aumento del rischio di rottura del legamento crociato cranico e displasia dell’anca.

Uno studio del 2005, intitolato Diagnostic and genetic aspects of patellar luxation in small and miniature breed dogs in Austria (https://www.researchgate.net/publication/287313647_Diagnostic_and_genetic_aspects_of_patellar_luxation_in_small_and_miniature_breed_dogs_in_Austria ), ha dimostrato anche che i cani sterilizzati / castrati hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di lussazione rotulea.

Castrazione / sterilizzazione e cancro nei cani

La sterilizzazione e la castrazione non causano problemi solo all’apparato osseo dei nostri amici a quattro zampe, ma possono avere effetti anche più gravi. Queste pratiche infatti aumentano il rischio di tumori canini.

Maschi e femmine. Linfosarcoma, Mastocitoma ed altri.

Lo studio Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937 ), già citato in precedenza, ha rivelato che l’incidenza del linfosarcoma nei maschi castrati prima dei 12 mesi di età era tre volte superiore di quanto non fosse nei coetanei non castrati e che la percentuale di emangiosarcoma nelle femmine sterilizzate dopo i 12 mesi di età era quattro volte superiore di quanto non fosse nelle coetanee non sterilizzate. Inoltre, il 6% delle femmine sterilizzate era affetto da tumore mastocitario, a fronte di nessun caso tra le femmine non sterilizzate.

Altri studi sono giunti a conclusioni simili. Per esempio, uno studio condotto su oltre 2500 cani Vizsla, una razza di origine ungherese, pubblicato nel 2004 sul Journal of the American Veterinary Medical Association, e intitolato Evaluation of the risk and age of onset of cancer and behavioral disorders in gonadectomized Vizslas (https://www.researchgate.net/publication/259768243_Evaluation_of_the_risk_and_age_of_onset_of_cancer_and_behavioral_disorders_in_gonadectomized_Vizslas ), ha rilevato che le femmine sterilizzate avevano tassi significativamente più alti di emangiosarcoma (nove volte più alti) rispetto alle femmine non sterilizzate. Lo studio mette in luce anche un altro dato, ovvero: i cani castrati o sterilizzati avevano il 3,5% di probabilità in più di soffrire di tumore mastocitario e 4,3 volte più probabilità di soffrire di linfoma.

Cani giovani, castrazione e tumori

Alcuni studi hanno anche dimostrato che tanto più sono giovani i cani quando vengono castrati / sterilizzati, tanto più precoce è l’insorgenza del cancro.

Lo studio Exploring mechanisms of sex differences in longevity: lifetime ovary exposure and exceptional longevity in dogs (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2805875/ ), pubblicato nel 2009, si proponeva di determinare se il mantenimento delle ovaie contribuisse alla longevità delle femmine di rottweiler. A questo proposito, bisogna sapere che le principali cause di morte dei rottweiler sono il sarcoma e altri tumori, che provocano rispettivamente il 38% e il 73% dei decessi. Lo studio è giunto alla conclusione che le femmine che avevano mantenuto le ovaie fino ai 7 anni di età, erano più longeve delle femmine private delle ovaie.

Castrazione / sterilizzazione e comportamento

Si è sostenuto a lungo che la castrazione / sterilizzazione avesse effetti sul deterioramento cognitivo e che esponesse i cani a un rischio tre volte maggiore di ipertiroidismo (che, a sua volta, può sfociare in cambiamenti comportamentali).
Ma lo studio sui Viszla ha fornito alcuni dati interessanti anche su questo argomento. È emerso infatti che i cani castrati / sterilizzati avevano maggiori probabilità di sviluppare disturbi del comportamento rispetto ai cani non castrati / sterilizzati, disturbi quali:

  • paura dei temporali
  • ansia da separazione
  • paura dei rumori
  • timidezza
  • eccitabilità
  • aggressività
  • iperattività

Secondo un altro studio, pubblicato nel 2010 e intitolato Behavioral and Physical Effects of Spaying and Neutering Domestic Dogs (www.naiaonline.org/uploads/WhitePapers/SNBehaviorFarhoodyZink.pdf ), rispetto ai cani non castrati /sterilizzati, i cani castrati /sterilizzati erano:

  • più aggressivi
  • più paurosi
  • più eccitabili
  • meno addestrabili

Insomma, i risultati di questi studi contraddicono la convinzione secondo cui castrazione e sterilizzazione riducono l’aggressività e risolvono altri problemi comportamentali.

Castrazione / sterilizzazione e rifugi

La questione della castrazione / sterilizzazione riguarda anche i rifugi, dove questa pratica è ampiamente diffusa. 
Ovviamente è importante riuscire a ridurre il numero di cani che si trovano nei rifugi e sarebbe ancora meglio evitare che i cani ci finissero, nei rifugi.
Ma perché i cani finiscono nei rifugi? Secondo alcuni, i rifugi sono pieni a causa della sovrappopolazione. In realtà, la ragione principale che spinge i proprietari di cani a disfarsi dei loro amici a 4 zampe sono i problemi comportamentali – oltre che la superficialità con la quale, troppo spesso, si decide di adottare un cane, senza valutare le implicazioni che questa scelta comporta in termini di tempo, impegno e responsabilità.

Tornando ai rifugi, dove i cani vengono regolarmente castrati /sterilizzati, forse dovremmo chiederci se sia giusto che le conseguenze di questa scelta ricadano sugli adottanti che prenderanno in affido cani più esposti al rischio di cancro e di altre malattie, ma soprattutto se sia giusto che ricadano su quei poveri cani che vivono una vita già molto sacrificata, trascorsa a volte per lunghi anni in box / prigioni, solo perché colpevoli di essere nati liberi o di essere stati abbandonati da proprietari meschini.

La questione è complessa e richiederebbe dibattiti approfonditi proprio al fine di tutelare i nostri amici a 4 zampe.



Con quanto detto non si vuole assolutamente sostenere l’incuranza rispetto al fenomeno dell’abbandono e al sovraffollamento dei canili, ma si vuole invece incentivare la diffusione della conoscenza del cane e della sua natura e la collaborazione tra tutte le figure professionali e non che ruotano intorno a questi animali in maniera etica e rispettosa.

Se non ci si mette nella condizione di imparare, osservare e ascoltare i cani e conoscere, palpare la loro natura non è possibile offrire loro una vita dignitosa.

Castrazione / sterilizzazione: alternative?

Esistono alternative alla castrazione / sterilizzazione complete, alternative che potrebbero ridurre il rischio di cancro, di malattie articolari e di problemi comportamentali. Sia sui maschi che sulle femmine, infatti, è possibile intervenire chirurgicamente (come viene spiegato in questo articolo (https://www.parsemus.org/hormone-sparing-male-sterilization/) e in quest’altro (https://www.parsemus.org/ovary-sparing-spay/ ) con operazioni che hanno un impatto minore sia sugli ormoni che sul sistema endocrino. Sono interventi che pur sterilizzando i cani, permettono loro di godere di una maggiore protezione ormonale.

Gli ormoni, infatti, non sono coinvolti solo nella riproduzione ma anche in altre funzioni essenziali per lo sviluppo del cane, per esempio:

  • omeostasi
  • condizione corporea
  • livelli di colesterolo
  • livelli di energia
  • continenza urinaria
  • tono muscolare
  • cognizione
  • comportamento
  • sistema immunitario

Ecco perché per le femmine è preferibile optare per una sterilizzazione parziale, o una sterilizzazione con risparmio di ovaie, o una legatura delle tube. Ed ecco perché per i maschi, la vasectomia è un’opzione più sicura.
Insomma, se vuoi offrire al tuo cane la possibilità di vivere il più a lungo possibile senza essere colpito da malattie articolari, cancro e problemi comportamentali, dovresti considerare di non farlo castrare / sterilizzare.

Come gestire un cane non castrato / sterilizzato

Se pensi che gestire un cane non castrato / sterilizzato sia complicato, ecco qualche consiglio pratico e semplice da seguire:
evita di fare cucciolate se non sei certo di aver trovato almeno 6-8 persone idonee alle quali affidare i cuccioli e non solo: informati sulla malattie genetiche, sulla consanguineità, sull’alimentazione e su quanto sacrificio richieda l’allevamento di una prole, oltre tutte le spese economiche a cui andrai incontro, considerando che i cuccioli è fondamentale che vivano almeno 60 – 70 giorni con la propria madre, e facciano esperienze edificanti che richiedono tempo e preparazione. Sei disposto a tutto questo?
quando la tua femmina è in calore tienila al guinzaglio o portala in zone recintate e sicure per evitare “fuitine d’amore”.

Se il tuo maschio è molto interessato dalle femmine in calore del quartiere, può essere utile considerare l’idea di lunghe passeggiate in contesti distanti dalle femmine in calore. Pratica anche attività sportiva, lo aiuterà a scaricare “i bollenti spiriti”

Ma soprattutto non fare castrare / sterilizzare il tuo cane a cuor leggero, cerca anzi di conservarlo così come mamma (natura) lo ha fatto, per garantirgli una vita migliore: più lunga e più sana.

 

Redazione DM.it