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L’ansia da separazione è forse uno dei disagi comportamentali più diffusi nelle famiglie italiane. Si stima che uno su quattro cani non riesca a gestire l’impegno emotivo quando i proprietari lo lasciano da solo in casa. Purtroppo, è anche uno dei problemi comportamentali che richiede più attenzione e impegno per essere affrontato efficacemente. In questo articolo, proverò ad aiutarti a gestire al meglio l’eventuale ansia da separazione del tuo cane. Se sei un educatore cinofilo interessato alle problematiche comportamentali, troverai sicuramente utili spunti di riflessione per la tua crescita professionale.

Innanzitutto, è importante precisare che l’ansia da separazione non è uguale per tutti i cani. Essendo un’espressione emotiva, ogni cane la vive in modo soggettivo, influenzato da molti fattori, incluso l’atteggiamento dei membri della famiglia.

Personalmente, durante il mio lavoro cinofilo, ho riscontrato diverse tipologie di ansia da separazione, ciascuna con peculiarità e atteggiamenti legati a precise espressioni emotive. Spesso sono tipologie di episodi intercambiabili, ovvero non seguono uno schema rigido ma possono manifestarsi in modo alternato o, in alcuni casi, contemporaneamente. In particolare, abbiamo:

  1. Ansia da separazione prima della separazione effettiva: il cane mostra segni di agitazione prima che il proprietario lasci effettivamente casa o la zona di convivenza.
  2. Ansia da separazione al momento del distacco dai proprietari: il momento del distacco è così complesso da gestire che il cane mette in atto comportamenti volti a ritardare il più possibile la separazione.
  3. Ansia da separazione che si manifesta durante l’assenza: il cane manifesta la sua ansia attraverso comportamenti come distruttività, vocalizzazioni (abbai, uggiolii, pianti, latrati), e eliminazioni inappropriate (deiezioni più o meno incontrollate), accompagnati da altri sintomi come tachicardia, respiro accelerato e sudorazione dalle zampe, ecc.
  4. Ansia da separazione poco prima dell’arrivo del compagno umano: il cane mostra una vera e propria incapacità di gestire le emozioni poco prima del ritorno del proprietario, esprimendo gli stessi comportamenti del punto 3.

L’ansia da separazione può essere di natura genetica?

Il pedigree potrebbe giocare un ruolo? I cani sono solitamente selezionati per tratti positivi come la socievolezza e la docilità verso l’uomo. Tuttavia, secondo il dottor James Serpell, professore di Etica e Benessere Animale presso l’Università della Pennsylvania, la selezione può anche “selezionare contemporaneamente un attaccamento eccessivo ai proprietari e l’intolleranza a stare da soli”.

Anche se un cane è geneticamente predisposto a sentirsi ansioso quando è isolato, è possibile costruire una relazione di fiducia implementando comportamenti che aiutano il cane a gestire situazioni, compresa la solitudine.

E non esiste una razza specifica incline all’ansia da separazione, ma è possibile considerare i ruoli di diverse razze. Ad esempio, un cane da guardia del gregge come il Maremmano ha un lavoro specifico da svolgere e potrebbe essere meno incline a desiderare la compagnia sul divano. D’altra parte, un cane toy allevato per la compagnia potrebbe preferire la vicinanza alle persone e non gradire stare da solo. Naturalmente, in ogni razza ci sono variazioni individuali che possono influire notevolmente.

Altre possibili cause dell’ansia da separazione

L’ansia da separazione può manifestarsi quando un cane è abituato a una costante attenzione da parte delle persone e si trova improvvisamente da solo. Questo può causare ansia se non è gestito adeguatamente. Un esempio di ciò è il periodo dei lockdown, in cui i cani potrebbero essersi abituati alla costante compagnia dei proprietari. Quando i proprietari sono tornati a lavorare, i cani sono stati nuovamente lasciati soli, scatenando problemi di separazione in molti casi. Situazioni simili possono verificarsi quando un cane viene adottato durante una vacanza, quando un proprietario è a casa per un periodo prolungato a causa di malattia o infortunio, o in qualsiasi circostanza in cui al cane non è data l’opportunità di abituarsi gradualmente all’isolamento.

L’ansia da separazione può anche verificarsi nei cani che sono stati ricollocati o abbandonati. Alcuni cani possono sperimentare un’ansia aumentata o una sensazione di vulnerabilità, temendo che le loro circostanze possano cambiare di nuovo. Tuttavia, questo è soggettivo e non dovrebbe mai dissuadere nessuno dall’adottare da un rifugio o da un’associazione che lotta contro l’abbandono.

Come prevenire i problemi di separazione?

Prevenire un problema di separazione è più facile che risolverlo. Se hai un cucciolo o un cane adulto con cui hai appena iniziato a convivere, insegnagli a sentirsi calmo e sicuro quando è da solo. Prepara il terreno per il successo utilizzando tutti gli strumenti a tua disposizione. Identifica un’area in cui il cane sarà lasciato (una stanza, una parte della casa, una zona verandata, ecc.) e insegnagli a sentirsi a suo agio lì. L’utilizzo di una cuccia o di un tappeto, o di qualsiasi oggetto che il cane possa associare a momenti positivi, può essere di grande aiuto. Gradualmente introduci brevi momenti di assenza più volte al giorno per brevi periodi. Questo insegnerà al tuo cane che le tue partenze e i tuoi ritorni non sono motivo di preoccupazione e che quando vai via, torni sempre.

Mantieni un atteggiamento tranquillo riguardo alle tue separazioni. Alcuni cani manifestano i primi segni di disagio a causa della eccessiva volontà di controllo da parte dei proprietari, che involontariamente possono innescare i primi segnali clinici dell’ansia da separazione.

Come capire se il mio cane ha l’ansia da separazione?

Se il tuo cane fa i bisogni in casa in tua assenza, causa danni o abbaia quando sei via, è possibile che abbia un problema di separazione. La migliore maniera per scoprire cosa fa il tuo cane quando non ci sei è monitorarlo a distanza. Utilizza una cam per videosorveglianza in modo da osservare il comportamento del tuo cane in tempo reale quando non ci sei. Se possiedi un baby monitor, configuralo e rivedi le riprese quando torni a casa.

Posso essere io la causa dell’ansia da separazione del mio cane o peggiorarla?

A volte, le emozioni del proprietario possono influenzare il cane, specialmente se già soffre di ansia da separazione. Tuttavia, per affrontare qualsiasi tipo di disagio, è indispensabile effettuare una consulenza mirata e specifica. Solo dopo un’attenta analisi è possibile comprendere la causa del problema di ansia da separazione. Personalmente, consiglio di compilare un questionario e pianificare un appuntamento, preferibilmente a domicilio o tramite videochiamata, per cominciare a porre le basi per la risoluzione del problema.

Esiste un mito che suggerisce che ignorare il tuo cane aiuti a risolvere l’ansia da separazione, è vero?

Assolutamente no. L’ignorare il cane non è la soluzione a tutti i problemi comportamentali. Come in ogni relazione, il dialogo è fondamentale. Devi sintonizzarti sul linguaggio del tuo cane per identificare la causa scatenante del comportamento. In caso di necessità di un aiuto esperto e professionale, sarò lieto di mettere a disposizione la mia quasi trentennale esperienza.
Inoltre, l’ansia da separazione e la qualità della vostra relazione possono peggiorare se, al tuo ritorno a casa, punisci il cane in presenza di danni o deiezioni. Punire un cane per qualcosa causato dallo stress è illogico, crudele e aggiunge solo ulteriore ansia alla già precaria condizione emotiva del cane. Il cane era già ansioso di stare da solo, e ora ha l’ulteriore preoccupazione su cosa succederà quando il proprietario tornerà a casa! DA EVITARE ASSOLUTAMENTE!

Cosa fare se il mio cane ha già l’ansia da separazione? Consigli pratici.

Come affrontare il problema dipenderà dall’intensità del disagio del tuo cane. Non tutti i percorsi di recupero sono uguali, e ognuno può essere costruito solo dopo attente valutazioni. Un aspetto importante da condividere è che, durante i miei 27 anni di lavoro come istruttore cinofilo, ho identificato 8 livelli di intensità dell’ansia da separazione. Ognuno di essi presenta fattori tipici e caratteristiche specifiche, che solitamente discuto nei seminari e nei percorsi di formazione per educatori ed istruttori cinofili.
Ci sono, comunque, consigli utili che mi sento di condividere:

  1. Gradualità: Se il tuo cane non sopporta di essere separato da te anche visivamente, inizia sedendoti dall’altra parte di una piccola barriera mentre il cane si diverte con un oggetto da masticare gustoso. Aumenta progressivamente la distanza, lavorando fino a trascorrere del tempo in altre stanze. Una volta che il tuo cane può rimanere calmo mentre sei da qualche parte in casa, pratica brevi uscite più volte al giorno.
  2. Ambiente rilassante: Lascia una musica rilassante in casa come sottofondo; aiuterà il cane a sentirsi meno solo. Assicurati di non associare la musica solo alla tua assenza, utilizzandola anche in altri momenti.
  3. Feromoni appaganti: Utilizza un diffusore con feromoni appaganti per i cani per creare un ambiente più tranquillo. I feromoni hanno un potere ancestrale che può aiutare il cane a affrontare meglio le situazioni di alterazione emotiva.

  4. Masticabili: Dai al tuo cane un oggetto da masticare che duri a lungo qualche minuto prima della tua partenza. Esistono diverse tipologie di masticabili; l’importante è che piacciano al tuo cane e non siano dannosi.
  5. Silenzio e toni delicati: Non fare troppo rumore quando vai via o torni, e utilizza toni della tua voce attenti. Riconsidera la routine del distacco, poiché questo è spesso il momento più delicato in cui possono emergere segnali di ansia e stress riferibili all’imminente distacco.
  6. Desensibilizzazione: Se ci sono segnali che avvertono il tuo cane della tua assenza, è fondamentale desensibilizzarlo. Puoi lavorare su protocolli passo-passo da solo, ma se ritieni difficile programmare e pianificare gli interventi, contattami per una consulenza. Le moderne tecnologie consentono consulenze a lunga distanza attraverso videochiamate su Google Meet o WhatsApp.

L’ansia da separazione può davvero essere risolta?

Sì, assolutamente. Tuttavia, richiederà tempo ed impegno, a seconda della gravità e del tempo in cui si è consolidata. Mantenere un diario comportamentale aiuterà a monitorare i progressi del tuo cane e ti terrà motivato. La riabilitazione può essere un processo lento per alcuni cani, ma lo sforzo che metti ora garantirà che il tuo cane viva una vita più felice e rilassata nel lungo periodo. Tutti meritano di vivere una vita serena, specialmente coloro che hanno scelto di condividerla con un amico a quattro zampe.

Ricorda, un cane educato è un cane felice.

Claudio Minoli.
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Claudio Minoli