
Tutti noi siamo profondamente legati al nostro amico a 4 zampe, e ogni giorno ci dedichiamo affinché possa trascorrere la sua vita insieme a noi nel miglior modo possibile.
Prestiamo attenzione alla sua salute con periodiche visite dal medico veterinario di fiducia, dedichiamo estrema attenzione alla sua alimentazione ed al suo benessere, e cerchiamo di ritagliarci sempre più tempo di qualità da trascorrere assieme al nostro inseparabile “Fido”.
Ma parlando di comportamento, siamo davvero sicuri di saper riconoscere le emozioni, le necessità e saper interpretare al meglio le azioni che il nostro amico a 4 zampe propone?
Ho pensato di scrivere una serie di articoli che andremo a pubblicare sul dogmagazine.it nelle prossime settimane, e spero possano aiutare tutti gli amici a 4 zampe a ricreare sempre più condizioni di benessere con il proprio amico umano. Soprattutto vorrei che ci fossero le condizioni per poter porre delle basi concrete per una sana crescita comportamentale e relazionale tra voi ed il vostro amico peloso. Consigli e spunti che possono essere ovviamente sviluppati prendendo contatti con esperti cinofili della vostra zona, che potranno indirizzarvi in attività ed esercizi in grado di poter comprendere meglio il comportamento del vostro inseparabile amico
Questo primo articolo sarà indirizzato sulle differenze sensoriali tra uomo e cane.
Il cane ha organi sensoriali strutturati in maniera differente rispetto a quelli dell’uomo, ed è fondamentale che ogni proprietario cominci ad orientarsi su queste importantissime differenze riguardanti il modo di percepire il mondo da parte del nostro amico scodinzolante.
Il cane e l’uomo. Due specie così affini, ma allo stesso tempo così diverse.
Vediamo perchè.
Udito.
Un suono per noi non udibile potrebbe giocare un ruolo determinante nel comportamento del cane poiché, rispetto all’uomo, il cane è in grado di percepire una gamma di ultrasuoni (per noi impercettibili) che evocano delle risposte comportamentali per forza di cose differenti rispetto alle nostre.
Intanto, è bene considerare la grande differenza nella percezione dei suoni. L’uomo percepisce sino a 30.000 vibrazioni in età giovanile, 20.000 da adulto e circa 12.000 nella vecchiaia.
Il cane, invece, in età adulta, riesce ad udire da 35.000 a 45.000 vibrazioni il secondo; praticamente il doppio di quelle di un essere umano in età adulta. Ciò significa che il cane percepisce dei suoni che per noi rientrano nel campo degli ultrasuoni, cioè che non riescono ad essere decodificati dal nostro sistema uditivo. Inoltre, cosa poco considerata, il cane è in grado di muovere le orecchie ed indirizzare e localizzare la fonte del suono in maniera altamente selettiva, cosa che gli permette di scovare insetti e lucertole che si nascondono in zone apparentemente prive di cose per noi umani interessanti.
L’udito riveste sicuramente un ruolo importantissimo nella percezione del mondo ed i nostri avi avevano tratto un notevole vantaggio da questa dote sensoriale. Vi basti pensare al ruolo di sentinella e guardiano delle abitazioni dell’uomo, in grado di poter percepire l’approssimarsi di un pericolo già a grandissima distanza.
Olfatto.
Allo stesso modo, un odore che per il nostro naso potrebbe non evocare alcun tipo di risposta, potrebbe suscitare nel cane un profondo interesse e scatenare meccanismi di cui non conosciamo apparentemente il significato.
Infatti, i cani sono mammiferi macrosmatici (macros: di alto grado, grande; osmè: olfatto, odorato), ovvero animali la cui funzione olfattiva supera per importanza quella visiva.
Partiamo quindi da un concetto basilare che non tutti sempre riescono a tenere in considerazione in maniera appropriata: il cane vede il mondo come un insieme di odori a cui poter legare delle immagini. Esattamente l’opposto di quello che accade nella testa dell’uomo. Pertanto, un olfatto così sviluppato e raffinato è in grado di poter selezionare un determinato odore tra tanti (parliamo addirittura di molecole), decodificarlo e memorizzarlo, ovviamente in maniera estremamente differente rispetto al nostro modo di percepire lo stesso odore. Vi basti pensare che l’uomo è dotato di circa 5 milioni di cellule olfattive, un cane, ad esempio un pastore tedesco, oltre 200 milioni di cellule olfattive.
Motivo per cui, sopratutto negli ultimi decenni, si sono sviluppate sempre di più tecniche atte alla valorizzazione di questa meravigliosa macchina “scova odori”.
Cani antidroga, anti esplosivi, cani istruiti per la ricerca di sostanze odorose appartenenti a fenomeni cancerogeni (soprattutto negli USA ed in Giappone, sono tantissimi i protocolli di ricerca che utilizzano il cane per diagnosticare precocemente tumori soprattutto della pelle – Leggi l’articolo sul dogmagazine.it)
Ora, avendo iniziato a considerare la grande potenzialità di questo senso, potete cominciare a comprendere alcuni comportamenti del vostro cane che fino ad oggi potevano risultare inspiegabili, oppure potreste cominciare a ricreare dei “giochi di fiuto” che permettano al vostro cane di valorizzare le proprie abilità di specie.
Vista.
Secondo il medesimo principio di specializzazione e diversificazione, anche la vista ha delle differenze concrete con il nostro modo di vedere il mondo.
Partiamo con il dire che il cane sicuramente al buio vede meglio di noi. Questo principio ha delle basi strutturali anche e soprattutto per le necessità che madre natura impone ad ogni essere vivente. Cacciando al crepuscolo, i cani riescono non solo a vedere meglio al buio, ma sono estremamente sensibili ai movimenti veloci, a tal punto da innescare immediatamente la voglia di inseguire l’oggetto che ha suscitato tale interesse.
Inoltre, vorrei che vi soffermaste anche a pensare alla conformazione del viso del vostro amico a 4 zampe: con gli occhi posti in posizione leggermente laterale, il cane possiede un campo visivo molto più ampio rispetto al nostro (umano: campo visivo di 180° – 200° circa; cane : campo visivo dai 250 ai 280° circa, con differenze da razza a razza e da conformazioni morfologiche soggettive).
Altro aspetto importante è quello della differenza nelle percezioni cromatiche. L’uomo possiede più cellule visive specializzate per la visione diurna (detti coni) utili inoltre per la distinzione e la differenziazione cromatica. Mentre il cane possiede un numero più elevato di cellule visive specializzate nella visione notturna, i cosiddetti bastoncelli. Di seguito, alcune immagini per farvi meglio comprendere la differenza nella percezione dei colori da parte del cane.
Gusto.
Avendo un olfatto così sviluppato, madre natura ha dotato il cane del senso legato al gusto in maniera meno presente rispetto alla nostra. Del resto con un naso così funzionale, l’odore riveste un ruolo più rilevante anche durante i pasti.
Questo lo si evidenzia da alcuni studi condotti che hanno confermato che il numero delle papille gustative è inferiore rispetto al nostro (circa 1700 papille gustative nel cane, contro le 9000 dell’uomo). E questa considerazione potrebbe spiegare ad esempio il motivo per cui il cane è così attratto da bocconcini o da cibi apparentemente maleodoranti per noi.
Il Tatto.
Non tutti sanno che il tatto è un senso fondamentale per il nostro compagno ed è in assoluto il primo che un cane utilizza ricercando il contatto con la madre non appena viene al mondo. Questo perché il cucciolo neonato ha gli occhi chiusi, é sordo, e per la sua sopravvivenza si orienta verso fonti calore che potrebbero rappresentare per lui sostentamento e riparo. Inoltre, c’è un’ulteriore strumento che il cane utilizza tantissimo per decodificare le sensazioni tattili con il mondo: le vibrisse. Non appena cominciano le prime attività esplorative, dopo la seconda settimana di vita, il cucciolo prende coscienza del mondo esterno attraverso le vibrisse, particolari peli sensori ubicati nella zona del muso, degli occhi, senza tralasciare ovviamente i peli tattili localizzati nella parte terminale delle zampe. Un po’ come dire che quello che noi facciamo attraverso il contatto con le mani, il cane lo mette in atto attraverso zone sensibili come l’area del muso e degli arti. Attraverso questi peli sensori, il cane è in grado di poter stabilire la consistenza e la conformazione degli stimoli con cui entra in contatto
Sulla base di questi piccoli consigli e spiegazioni, spero di aver suscitato in voi l’interesse per poter meglio comprendere il comportamento del vostro cane. Quando vi sembra che il vostro cane decide di fare qualcosa di apparentemente immotivato, provate a valutare quale senso è più utilizzato in quel momento. Potreste rimanere piacevolmente colpiti dalle grandissime abilità che possiede il più grande amico dell’uomo. 🙂
Claudio Minoli
Istruttore Cinofilo Professionista
www.psycodogs.it – 339.3553035
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