A cura di Alessia Fusco –
Qualche giorno fa mia madre mi ha dato un libricino che era rimasto a casa sua: “Come allevare ed addestrare il pointer”… Un libro che mi ha riportato indietro di 30 anni. Era ancora il tempo in cui per far mettere seduto il cane, l’autore consigliava una trazione del guinzaglio verso l’alto e poi una pressione sul posteriore del cane..et voilà! Ecco un bel seduto!
Il libro l’avevo acquistato per cercare di educare Lucky.. Lucky,il mio cane da bambina.
Come quasi tutti i bambini, anche io desideravo un cucciolo,un amico di cui potermi prendere cura, e non passava giorno in cui non chiedessi ai miei genitori di esaudire questo mio desiderio. Un giorno mia madre e mio padre,sfiniti dalle mie insistenti richieste,tornarono a casa con un minuscolo cucciolo di segugio. Non potete immaginare la felicità! Lo avevano comprato da un signore la cui cagna aveva fatto una cucciolata e quando arrivò a casa nostra doveva prendere ancora il biberon e i suoi occhietti velati si erano appena aperti.
Solo oggi posso capire cosa questo può aver significato..
Nei primi due mesi di vita,la mamma insegna ai suoi piccoli le prime regole della socializzazione (es. l’inibizione al morso) che permetteranno successivamente ai cuccioli di interagire in maniera “corretta” con i conspecifici. I cuccioli allontanati prematuramente dalla mamma corrono il rischio di soffrire poi di disturbi del comportamento, più o meno importanti, come iperattività, ansia, insicurezza ecc..
Ma allora, come dicevo, ero una bambina felice di allattare quel cucciolo! Cosi bisognoso di me che, invece di camminare, ancora strusciava sul pavimento..
Passò il tempo, Lucky divenne un bel cucciolo, desideroso di fare esperienze, di giocare, seguire piste,correre.
Era un cucciolo molto vivace e agitato, non stava fermo un attimo. Io ed i miei genitori lo portavamo in un giardinetto sotto casa, tuttavia l’incapacità di tutti di gestirlo ci impediva di lasciarlo libero. Cosi era sempre legato… Mi trascinava letteralmente dietro di lui! E quello che mi era sempre sembrato un sogno, avere un cane, ora non mi sembrava poi cosi bello. I miei genitori mi rimproveravano dicendo che ero io che avevo voluto il cane…. Ma io ero una bambina!! Mi ricordo che la sera parlavo a Lucky e gli dicevo: “Devi essere buono. Io ti voglio bene..Ma tu fai solo disastri..”. Lui mi guardava e sembrava comprendermi, però nel frattempo era sempre più “nervoso”.
Lucky è stato con noi un anno. Poi mio padre, rendendosi finalmente conto che non riuscivamo a gestire la situazione e che il cane era sempre più nervoso, gli ha trovato una nuova casa. Andò a stare da un suo amico che aveva una femminuccia e che amava andare a fare lunghe passeggiate nei boschi. E cosi quello che per una bambina di dieci anni è stato uno dei primi grandi dolori, per Lucky ha significato la rinascita! Finalmente faceva il cane! E alla fine è stato un cane felice. Ha vissuto 15 anni rincorrendo lepri, seguendo piste e correndo finalmente libero.
Credo che con l’esperienza di Lucky sia iniziata poi la mia voglia di capire i bisogni dei cani, di studiare, di cercare la chiave che davvero ti mette in comunicazione con loro. Ed ecco perché, nel mio essere responsabile delle adozioni in un canile prima, e nell’essere educatore cinofilo dopo, ho sempre cercato di far capire quanto sia fondamentale la scelta del tipo di cane per una reciproca soddisfazione. Molto spesso si sceglie un cane seguendo canoni estetici, ma dimentichiamo di farci le domande fondamentale: “Sono adatto a questo cane? Riuscirò a soddisfare i suoi bisogni?Che tipo di vita faccio?”. Sono queste le domande che avrebbero dovuto farsi i miei genitori al tempo…
E sono queste le domande che invito a porsi quando sento che qualcuno vuole ampliare la propria famiglia… Perché prendere un cane può essere la scelta migliore che si può fare,ma anche, purtroppo, un errore.. Qualcosa che renderà entrambi insoddisfatti del tipo di legame… Bisogna pensarci bene e prima di fare la scelta!
Sai, Lucky, ancora ci penso a te… So che abbiamo sbagliato tanto. Ma alla fine abbiamo capito qual’era la scelta giusta per te… Ovunque tu sia: ti voglio bene.
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