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Può capitare anche a voi di leggere articoli, riflessioni o brevi saggi che hanno la pretesa di spiegare concetti di cui l’autore/autrice non ha la benché minima idea…
La verità è che grande oratore fa solo rima con grande educatore. Sarebbe davvero bello se il fatto di saper costruire un periodo sintatticamente complesso (uh-uh…come suona bene) fosse la cartina tornasole della veridicità delle affermazioni in questione. E così, surfando in internet (prendo in prestito l’espressione inglese surfing on internet perché rende meglio l’idea del mio passare il tempo leggendo qua e là cose assurde), mi sono imbattuta in prosopopee di Mr. e Miss Cinofilia. Può capitare anche a voi di leggere articoli, riflessioni o brevi saggi che hanno la pretesa di spiegare concetti di cui l’autore/autrice non ha la benché minima idea. Al di là del simpatico copia-incolla senza citare la fonte, o del più raffinato “prendi un pezzetto di qua e uno di là e poi copia-incolla” continuando ostinatamente a non citare la fonte, abbiamo anche dei casi di “leggo un poco di questo, poi un poco di quello, shakero e personalizzo con delle mie considerazioni”. L’ultimo cocktail cinofilo andrebbe anche bene, se la persona in questione avesse una certa competenza in materia e quindi evitasse di trattare un argomento che, modificato e alterato dalle sue affermazioni, è da considerarsi cestinabile al 70%. Ma come, tutto qui? Tutto questo sarcasmo per un po’ di informazione di cattiva qualità?Premettendo che dal mio punto di vista l’informazione di cattiva qualità è benefica come mangiare del cibo la cui data di scadenza potrebbe essere inserita nei libri di storia (avete presente quando all’improvviso vi viene mal di pancia e non sapete neanche il perché? potrebbe essere qualsiasi cosa…voi il mal di pancia ve lo tenete, ed in aggiunta non sapete con chi prendervela perché non sempre si riesce a fare il giusto collegamento tra causa ed effetto), devo dirvi che purtroppo no, non finisce qui.

Al terzo posto abbiamo quello che “ho fatto un corso di 6 giorni e quindi sono un educatore cinofilo”.
Infatti, potreste avere la fortuna di incontrare dei personaggi alquanto singolari. Volete degli esempi? Dunque…. Al terzo posto abbiamo quello che “ho fatto un corso di 6 giorni e quindi sono un educatore cinofilo”. Eh? In sei giorni non riesci ad acquisire neppure le più basilari conoscenze teoriche di cui un educatore necessita, come fai ad avere il tempo di osservare i cani e cominciare ad imparare dalla loro osservazione? E vabbè…lasciamo perdere i cani che per osservarli c’è sempre tempo… Non ho capito. Quindi prima si diventa educatore e poi si impara ad osservare i cani? E con chi fai pratica? Con i cani dei clienti? Qualche cavia la si trova, suvvia non andare per il sottile…

Al secondo posto si trovano gli “educatori cinofili che non hanno mai seguito un corso per educatori cinofili”.
Al secondo posto si trovano gli “educatori cinofili che non hanno mai seguito un corso per educatori cinofili”. Ma com’è possibile?? Ma allora sei tonta! E’ semplicissimo… Tu dici di essere un educatore cinofilo, che tanto il brevetto non te lo chiedono quasi mai e tutt’al più puoi lavorare di fantasia, e magicamente diventi un educatore cinofilo. Certo…allora a me piacciono i Lego e questo fa di me un architetto… Vedo che inizi a capire.
Al primo posto abbiamo (rullo di tamburi per favore) il “rieducatore che non ha mai fatto l’esame da rieducatore e si occupa di cinofilia da qualche mese”. Non si corre il rischio di aggravare i problemi comportamentali del cane in questione? Che c’entra… Innanzitutto non è rilevante, visto che così puoi incrementare notevolmente i tuoi guadagni, ed inoltre, loro sono tutti bravissimi. Ti pare che possano avere bisogno di farsi affiancare da una persona esperta e competente? Si, ma nessuno di questi personaggi sembra interessarsi davvero al benessere dei cani. Anzi, i cani non vengono proprio tenuti in considerazione. Quindi a loro chi ci pensa? La tua ingenuità mi sconvolge! A loro ci pensa il proprietario. Soprattutto perché, dopo l’incontro con uno di questi personaggi, ne avrà di cose a cui pensare…

Al primo posto abbiamo (rullo di tamburi per favore) il “rieducatore che non ha mai fatto l’esame da rieducatore e si occupa di cinofilia da qualche mese”.
Torniamo a noi. Spero di avervi fatto sorridere, inca**are e riflettere. Perché è tutto vero. Detto ciò, per fortuna in ambito cinofilo vi sono anche molti professionisti competenti e qui, sul Dog Magazine, ci piace dedicargli lo spazio che meritano. Ho scritto questo articolo perché spero che gli educatori cinofili lo diffondano e perché spero che i proprietari di cani leggano e facciano delle scelte ponderate quando vogliono intraprendere un percorso educativo con il loro beniamino. Ho scritto questo articolo che è un po’ pieno di tutto il niente che personaggi di questo tipo incarnano. Un niente che però è nocivo per la cinofilia. Un niente fatto di superficialità, arroganza e mancanza di umiltà.Auguro buon lavoro a tutti gli Educatori Cinofili, Rieducatori e Tecnici che non smettono mai di studiare, di imparare e di confrontarsi con i colleghi. Auguro buon lavoro a tutti quelli che hanno scelto di lavorare con i cani. Buon lavoro a tutti quelli che non hanno dimenticato che, se è vero che non è il cane a pagarli, nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto, sarà il cane a pagare il prezzo più alto.
*In inglese la parola wannabe (contrazione di want to be= voler essere) si riferisce ad una persona che finge di essere qualcosa che non è. Significa brutta copia, pallida imitazione. Nel suo significato più positivo si può tradurre con “aspirante”.