Separarsi per molto tempo dal nostro amato cane…solo al pensiero mi vengono i brividi.
È difficile pensare una cosa simile per chi passa le sue giornate in compagnia del proprio amico a quattro zampe, per chi lo ama alla follia, per chi condivide ogni attimo insieme a lui.
Ma queste cose purtroppo accadono e succede che a volte la separazione dal nostro migliore amico sia forzata, come è successo a Caterina, un American Staffordshire terrier, e al suo padrone, un ventiquattrenne detenuto nel carcere della Dozza.
La bella novità è che finalmente dopo un anno i due compagni di vita si sono rincontrati!
Il loro tanto atteso incontro si è svolto in via del tutto eccezionale in occasione della “festa delle famiglie” che si è tenuta nel carcere bolognese dove il ragazzo è detenuto.
Questa festa della durata di una settimana ha come obiettivo riunire gli affetti familiari dai quali i carcerati per forza di cose si sono dovuti separare e quindi ecco che il ragazzo si è riunito al suo grande affetto: il suo cane, la sua Caterina!
Entrambi non si vedevano da più di un anno e la cagnetta era stata temporaneamente “adottata” dalla compagna del ragazzo. Il ventiquattrenne aveva più volte fatto richiesta di poter rivedere la sua piccola e finalmente le sue richieste sono state esaudite!
L’incontro tra i due è avvenuto all’aperto.
La piccola all’inizio non aveva capito cosa stava per succedere, è difficile, anzi impossibile spiegare ad un cane cosa sia un carcere ma appena il suo grande amico è uscito, Caterina ha cominciato a piangere e gli è corsa incontro felice!!!
Finalmente i due si sono potuti rivedere e riabbracciare dopo un anno di lontananza forzata.
La “festa delle famiglie” organizzata nel carcere in questione è stata fatta e pensata per permettere ai detenuti di riunirsi a chi si vuole bene, a chi si ama e per una volta un cane è stato considerato come membro della famiglia a tutti gli effetti anche da chi è estraneo al mondo della cinofilia.
Per molti di noi è del tutto naturale considerare il cane membro effettivo del nostro nucleo familiare, senza di lui la nostra vita sembrerebbe vuota, ma non per tutti è così e lo sappiamo benissimo. Caterina ha potuto passare di nuovo
delle ore insieme al suo compagno a due zampe e lui ha potuto riabbracciare la sua piccola.
Difficile non restare piacevolmente colpiti nel vedere finalmente l’amore incondizionato per un cane valutato, messo in primo piano, e anteposto a tanti divieti assurdi, restrizioni o impedimenti vari.
Da non sottovalutare le implicazioni psicologiche che questo seppur momentaneo ravvicinamento può portare a chi, come il padrone di Caterina è detenuto. Avere il proprio cane come obiettivo da raggiungere potrebbe rendere più sopportabili le difficoltà e poterlo vedere ogni tanto farebbe di sicuro molto bene!
Speriamo che quanto avvenuto non sia un semplice caso isolato ma che si verifichi più di frequente; speriamo che tutti coloro che si sono dovuti separare per un motivo o per l’altro dal proprio amico a quattro zampe possano ritrovarsi e condividere anche solo qualche ora insieme.
Speriamo che storie come questa contribuiscano a far comprendere il vero valore del cane e della
convivenza e complicità con noi esseri umani.
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