0 12 minuti 11 anni
A cura di Erica Pozzali, eri_lucethemvp@hotmail.it
Luce era di ottimo umore e voleva coinvolgermi nei suoi giochi. Come resistere? Sulla strada del ritorno notai che camminava in modo strano...
Luce era di ottimo umore e voleva coinvolgermi nei suoi giochi. Come resistere? Sulla strada del ritorno notai che camminava in modo strano…

Tutto iniziò l’estate di 3 anni fa. Erano passate le sette di sera e le temperature, ricordo, non eran piacevolissime ma neppure soffocanti. Così, come al solito, andai nei campi con Luce, la mia Border Collie, per una passeggiata. Luce era di ottimo umore e voleva coinvolgermi nei suoi giochi. Come resistere? Mi misi a giocare con lei per circa dieci minuti, la feci bere (com’ero solita fare) e poi ci avviammo verso casa… Sulla strada del ritorno cominciai a notare che camminava con un’andatura strana, sentivo  le unghie posteriori che strisciavano per terra, così iniziai a osservere meglio il cane: di colpo iniziò a camminare a scatti, incrociando le zampe posteriori. Mi fermai e la chiamai. Luce si voltò verso di me, vidi le gambe cedere, dopodiché cadde a terra capovolgendosi a pancia in su. Terrorizzata presi il mio cane e corsi il più velocemente possibile verso la macchina. Una volta arrivate, la rimisi giù e lei tornò a camminare normalmente…

Decisi di recarmi comunque in clinica dove il mio veterinario mi disse che probabilmente Luce aveva avuto delle convulsioni da sforzo, che era possibile che io avessi esagerato nel gioco,etc…Mi tornarono in mente le parole di un allevatore che mi disse  “Impara a fermare tu il tuo Border, perché loro vanno avanti e quando ‘non ne han più’ è tardi perché li trovi a terra collassati” e mi diedi dell’incosciente. Tornammo a casa e per due settimane mi assicurai di non farle fare troppa attività, giusto il minimo indispensabile ma, nonostante tutto, una sera durante una semplice passeggiata Luce ricominciò a presentare degli strani sintomi: camminò in modo strano, barcollò fino a che le cedettero i posteriori ma questa volta non le permisi di cadere, ebbi la prontezza di afferrarla e la tenni tranquilla vicino a me. Quando la guardai, notai che sembrava piuttosto assente, affannata ed era bollente. Così, dato ho sempre dell’acqua con me, la rinfrescai e dopo 5 minuti tornò normale. Richiamai il veterinario, gli spiegai il tutto e lui si scusò dicendomi che non capiva cosa stava succedendo a Luce. Ipotizzò cali di pressione o mancanza di sali minerali, cosi per tutta l’estate le fornii sali minerali e non ci furono altre crisi.

L’anno successivo, con l’arrivo della bella stagione, arrivò anche la prima crisi dell’anno, sempre con la stessa dinamica:giocavamo, finivamo il gioco, facevo bere il cane e dopo cinque minuti cominciava il tutto. Richiamai il mio veterinario e lui, sempre più perplesso, mi chiese se per caso riuscissi a riprendere il cane durante la crisi perché non capiva dalla mia descrizione cosa stesse succedendo… Decisi allora di sentire altri pareri, male non poteva fare. Ci presentammo nientemeno che da un neurologo, esposi la problematica del cane e lui mi diagnosticò una forma leggera di epilessia e mi prescrisse il Gardenale senza fare degli accertamenti. Ne parlai col mio veterinario che, d’accordo con me, mi disse di non dare il Gardenale a Luce. Inoltre, mi spiegò che si, era vero che esisteva una forma leggera di crisi epilettica e che era provato che le crisi avvenissero più spesso d’estate, ma i sintomi che io gli avevo descritto non gli erano sembrati riconducibili all’epilessia.

Io e Luce andammo da una nota osteopata, le spiegai il problema e lei mi disse di non preoccuparmi, di darle una perla di vitamine venti minuti prima di lavorare. Facemmo anche questo tentativo e per un mese andò tutto bene, poi tutto ricominciò di nuovo. Non capivo cosa stesse succedendo al mio cane e cominciavo anche ad incazzarmi (si, è la parola giusta) perché nessun veterinario mi aiutava e c’erano addirittura delle persone a me molto care che mi deridevano, dicendomi che mi inventavo le crisi!

Anche lei ha passato un'inferno perché in Italia nessuno conosce questa problematica e magari, come é successo a me, ti prescrivono addirittura il Gardenale così alla cavolo!
Anche lei ha passato un’inferno perché in Italia nessuno conosce questa problematica e magari, come é successo a me, ti prescrivono addirittura il Gardenale così alla cavolo!

Arrivò l’anno 2012 e degli amici mi mandarono  dalla Dotteressa Silvia Cattani, che è anche una chiropratica, perché Luce zoppicava con una delle zampe anteriori e lei avrebbe potuto aiutarci. Così, vedendo l’impegno, l’amore e la dedizione che metteva nel suo lavoro (e che mette tutt’ora, giorno dopo giorno!), e considerando che l’estate si stava avvicinando, spiegai a Silvia le problematiche di Luce. Subito lei ipotizzò che potesse essere qualcosa di simile a quello che capita ai labrador ma le fu detto che nel border collie quella sindrome non esisteva… per cui ricominciammo la trafila di prove. Ma con una differenza: lei voleva arrivare al nocciolo della questione. Iniziai fare reintegro di sali minerali a Luce ed in più mi consigliò un gel da darle come aiuto per il recupero fisico durante l’attività. Le fece anche degli esami del sangue che però risultarono perfetti… Tutto andava per il meglio, il cane ebbe una crisi leggerissima che durò solo pochi minuti, per cui sembrava che le cure stessero andando a buon fine. Purtroppo, invece, alla fine di luglio Luce ebbe una crisi forte. Chiamai la dottoressa Silvia che in due giorni mi prende d’urgenza un appuntamento per una visita cardiologica completa a Luce, da questa visita però risultò tutto normale. La cosa che parve chiara a tutte e due è che il caldo e l’umidità dovevano c’entrare in qualche modo, per cui arrivammo alla conclusione che era meglio tenerla più al fresco possibile e così passò un altro anno…

I risultati dell’ Holter sono normali, non emerge nulla, anzi, ha un cuore sanissimo. Il cardiologo mi dice di fare delle prove con il cane sotto sforzo perché “tanto il cane fino ad oggi si e sempre ripreso da solo”. Questo bel consiglio, che ovviamente non seguo, mi viene dato perché il dottore non aveva tempo di stare lì cinque minuti in più poiché doveva andare dall’altra parte di Milano. Naturalmente, mi dice, avrebbe potuto se l’avessi avvertito prima…peccato che io l’avessi avvertito! Ecco, a volte, chi ci capita davanti…

La sera in cui ricevo i risultati una cara amica mi chiede che tipo di sintomi ha Luce, glieli spiego e lei mi manda un video chiedendomi se è questo che succede a Luce. Guardo il video, scoppio a piangere e le scrivo che si, è questo… Lei mi passa link e contatti dei medici che in America stan facendo ricerca e scopro questa cosa che si chiama BCC (Border Collie Collapse Syndrome). Scopro che esiste non solo nei border, ma anche nei Kelpie, Aussie Cattle Dog, Shetland, etc….Contatto subito l’università che mi chiede una copia del pedigree di Luce, copie degli esami fatti fino ad ora e se possibile anche un campione di sangue. Mi spiegano inoltre che al momento non c’è cura.

Nel frattempo il mio caro amico Mark Muir mi mette in contatto con la sua allevatrice che mi chiede esattamente in che circostanze e come avviene il tutto, quanti gradi abbiamo in Italia e quanta umidità c’è. Mi conferma anche lei che i sintomi son quelli, mi spiega che il caldo e l’umidità sono la causa principale, mi dice di rinfrescare sempre Luce e di fare molta attenzione. In pratica mi fa capire di non sottovalutare la cosa, per cui non ho alternative…ritiro Luce dalle competizioni internazionali a cui era iscritta nel Disc Dog. L’anno scorso mi aveva già fatto un enorme regalo qualificandosi ai mondiali di Disc Dog, per cui decido che andremo avanti per divertirci ma senza competere. Appena annuncio questa cosa Anna Congiu, la nostra educatrice, mi chiama e mi spiega che il suo Kelpie ha una cosa simile e che una copertina rinfrescante potrebbe aiutare Luce. Informo Subito la Dotteressa Cattani inviandole il video e tutte le informazioni richieste e nel frattempo conosco un’altra ragazza di Roma che ha un border con la stessa sintomatologia… Anche lei ha passato un’inferno perché in Italia nessuno conosce questa problematica e magari, come é successo a me, ti prescrivono addirittura il Gardenale così alla cavolo! Ad oggi la mia veterinaria è una dei pochi in Italia (oltre ai due romani che seguono l’altra ragazza) a conoscenza e in grado di ipotizzare in un border questa sintomatologia. Ed è l’unica che in tre anni ha preso seriamente in considerazione quello che succedeva al mio cane e che si sta tutt’ora impegnando a capire meglio la cosa e a cercare una soluzione.

Da quando ho scoperto la sindrome io e l’altra ragazza ci siamo ripromesse che ci saremmo fatte in mille perché questa cosa venga alla luce anche in Italia. Ci sono sicuramente molte altre persone che hanno cani affetti da questa sindrom ma scambiano invece la cosa per un semplice calo di pressione o colpo di calore e sottovalutano il problema (lo so che ci sono, ne conosco almeno 10!). A queste persone voglio ricordare che  non tutti i cani si riprendono da queste crisi, alcuni perdono la vita… non esiste una cura né un test per diagnosticarla. L’America è l’unica che si sta muovendo per cercare una soluzione.

Da quando ho scoperto la sindrome io e l'altra ragazza ci siamo ripromesse che ci saremmo fatte in mille perché questa cosa venga alla luce anche in Italia.  Il consiglio che mi sento di dare ai proprietari di border è di fare attenzione sopratutto se avete cani che amano lavorare sodo e sono facilmente eccitabili.
Da quando ho scoperto la sindrome io e l’altra ragazza ci siamo ripromesse che ci saremmo fatte in mille perché questa cosa venga alla luce anche in Italia. Il consiglio che mi sento di dare ai proprietari di border è di fare attenzione sopratutto se avete cani che amano lavorare sodo e sono facilmente eccitabili.

 

Ad oggi, dopo tre anni, io voglio ringraziare pubblicamente le persone che mi han sempre creduto (le uniche) e che han cercato di capire, pur non essendo medici veterinari, cosa stesse succedendo al mio cane e han cercato di darmi dei suggerimenti per affrontare la situazione:

Giorgio Pinto e sua moglie Len, che da subito mi suggerirono di provare a rinfrescare Luce e di fare delle sessioni di lavoro brevi così da non permetterle di scaldarsi troppo, almeno nello sheepdog.

Carlo Marzoli e Anna Congiu, che da subito mi son stati vicini per aiutare Luce. Gli unici che quando d’estate Luce durante allenamento mollava tutto per andare a fare tuffo tuffo ridevano e mi dicevano “non sgridarla, si vede che ne ha bisogno, lasciala fare”.

Ed infine la Dotteressa Silvia Cattani che mi conosce da un anno, ma che in un anno ha fatto per Luce più di quanto altri veterinari han fatto in 3 anni.

Redazione DM.it