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Fonte: Japan Times  Aut: Sue Manning

Traduzione a cura di: Veronica Berardi e Paola De Ruggieri

 

 

Dieci anni fa a Seattle, Jeeter è diventato il primo cane addestrato a livello professionale per aiutare i bambini a testimoniare, secondo quanto detto dagli esperti. Da allora i cani sono stati utilizzati con centinaia di vittime e testimoni.
Dieci anni fa a Seattle, Jeeter è diventato il primo cane addestrato a livello professionale per aiutare i bambini a testimoniare, secondo quanto detto dagli esperti. Da allora i cani sono stati utilizzati con centinaia di vittime e testimoni.

LOS ANGELES – Le gemelle avevano 7 anni, erano timide e spaventate. Parlare con loro era difficile e descrivere cosa gli era accaduto era quasi impossibile. Così il procuratore mentre le preparava a testimoniare  di nuovo contro il padre, il quale a detta delle gemelle le aveva molestate, ha condotto con sé un cane di nome Jeeter.

“ Era l’ultimo sforzo disperato per provare a costruire un rapporto con le mie bambine che sono veramente timide” – ha detto Kelly Dempsey, la madre delle gemelle. “Il procuratore non aveva idea di come entrare in confidenza con loro… Semplicemente credeva sin nel profondo della sua anima che alle bambine era stato fatto del male, e voleva assolutamente fare giustizia”.

Dieci anni fa a Seattle, Jeeter è diventato il primo cane addestrato a livello professionale per aiutare i bambini a testimoniare, secondo quanto detto dagli esperti. Da allora i cani sono stati utilizzati con centinaia di vittime e testimoni. Oggi ci sono 41 cani che lavorano nei tribunali in 19 stati degli U.S.A. e molti altri sono in fase di valutazione. Ma alcuni cambiamenti si stanno facendo strada nelle corti, portati avanti dagli avvocati che sostengono che i cani sono delle diversivi per i bambini o che portano ad essere più indulgenti. Da tempo, tutti i tribunali hanno sostenuto l’utilizzo dei cani.

Nel 2003, Jeeter andava al tribunale ordinario una volta alla settimana con il vice procuratore di King County Ellen O’Neill-Stephens. Durante il resto della settimana, Jeeter apparteneva a suo figlio Sean, 21 anni, che è affetto da paralisi cerebrale. Quando i suoi colleghi le chiesero di portare Jeeter per le gemelle, la risposta fu subito si.

“Grazie alla presenza di Jeeter, io non penso mai ‘Oh, era così spaventoso andare in tribunale e vedere nostro padre dopo un bel po’ di tempo’” ha detto Erin, attualmente studentessa di liceo al secondo anno. “Non ricordo le cose brutte, ricordo solo Jeeter. Credo che ci siamo risparmiate molto di quello che avremmo potuto patire in una situazione così negativa, tutto grazie a Jeeter”.

La stampa normalmente non usa i nomi o le foto delle vittime di abusi, ma le ragazze hanno concesso l’utilizzo dei loro nomi e delle foto perché vogliono che i cani possano prestare servizio nei tribunali (la madre ha un cognome diverso).

Jeeter assisteva le ragazze. “Mentre mi facevano le domande, lui poggiò la testa sulla mia pancia e lo abbracciai un po’” ha raccontato Erin.

Quando c’erano delle domande riguardanti l’anatomia, le ragazze usavano Jeeter.

Nel 2003, Jeeter andava al tribunale ordinario una volta alla settimana con il vice procuratore di King County Ellen O’Neill-Stephens. Durante il resto della settimana, Jeeter apparteneva a suo figlio Sean, 21 anni, che è affetto da paralisi cerebrale.
Nel 2003, Jeeter andava al tribunale ordinario una volta alla settimana con il vice procuratore di King County Ellen O’Neill-Stephens. Durante il resto della settimana, Jeeter apparteneva a suo figlio Sean, 21 anni, che è affetto da paralisi cerebrale.

“Un buon cane porta ad una diminuzione dell’ansia per tutte le vittime, che siano un bambino, un adulto o un anziano. Se dà alle vittime l’opportunità di concentrarsi e trovare il coraggio di parlare, che c’è di male?” ha chiesto Dempsey.

Non vi erano obiezioni verso Jeeter nel caso delle gemelle, e la richiesta di un cane era così alta che nel 2004 i legali dell’ufficio del distretto in questione presero un cane a lavorare a tempo pieno, Ellie.

Jeeter e Ellie sono stati addestrati dalla “Canine Companions for Independence” (CCI), situata a Santa Rosa, nel nord di San Francisco. CCI ha addestrato più di 230 “cani da supporto”, includendo i cani dei tribunali e quelli che lavorano nel reparto ustionati, nei reparti per malati terminali o scuole. I cani sono per la maggior parte Labrador o Golden Retrievers o incroci, secondo quanto affermato da Jeanine Konopelski, la direttrice nazionale  del marketing della CCI.

Cinque anni fa, O’Neill-Stephens era così sicura che le vittime ed i testimoni avrebbero tratto dei benefici dalla presenza di un buon cane in tribunale che ha fondato la “Courthouse Dogs Foundation” (Fondazione per i cani nei tribunali, N.d.t) in onore di suo figlio. E’ andata in pensione nel 2011 per dedicarsi a tempo pieno a questo progetto. O’Neill-Stephens e il direttore esecutivo della “Courthouse Dogs Foundation”, Celeste Walsen, stanno inoltre aiutando  la diffusione del progetto in Canada, Cile e Finlandia, e la standardizzazione dell’addestramento per i cani dei tribunali.

Jeeter e Ellie al lavoro in tribunale.
Jeeter e Ellie al lavoro in tribunale.

La prossima sfida per quanto riguarda i cani è programmata a metà maggio nella Corte Suprema dello stato di Washington. Il caso coinvolge un uomo che è stato accusato di aver svaligiato un appartamento a Seattle nel 2008. Dato che la vittima ha le capacità cognitive di un bambino, gli è stato concesso di usare Ellie durante la testimonianza. La Corte d’Appello ha accettato l’uso del cane, quindi l’avvocato Jan Trasen con l’ausilio del “Washington Appellate Project” ha portato il caso alla Corte Suprema.

Trasen  sostiene che non ci sono precedenti per l’uso di un cane in tribunale. Secondo le leggi dello stato è legale, per i testimoni considerati vulnerabili, portare con sé un orsacchiotto o una bambola. E’ ancora in sospeso la decisione del giudice in un caso simile dibattuto in precedenza nella Corte d’Appello di New York.

I giurati, nel caso delle gemelle, sono stati incapaci di emettere un verdetto, quindi il processo è stato annullato. Prima che potesse iniziare un secondo processo, il padre delle ragazze è stato dichiarato colpevole di aggressione di terzo e quarto grado.

“Non è riuscito a fare i suoi interessi personali. E’ stato ritenuto responsabile in un modo che le altre persone ritenevano appropriato. Ma è stato estromesso completamente dalla vita delle bambine, non potevo chiedere niente di meglio” ha dichiarato Dempsey.

Nel novembre 2004, quando è finito il processo, le gemelle si sono iscritte per crescere un cucciolo con la CCI – per ringraziare O’Neill-Stephens e Jeeter. Hanno preso Alou e lo hanno portato alle puppy class, lo hanno aiutato a socializzare e gli hanno insegnato i comandi.

“Ci siamo sentiti autorizzati perché potevamo aiutare qualcuno nel modo in cui Jeeter aveva aiutato noi” ha detto Dempsey.

Jeeter mentre è al lavoro. In questa foto sta supportando un detenuto.
Jeeter mentre è al lavoro. In questa foto sta supportando un detenuto.

Alou aveva quasi due anni quando andò via per iniziare l’addestramento avanzato e per essere collocato lavorativamente, ma nove mesi dopo la famiglia ricevette una chiamata in cui gli si chiedeva se volevano Alou indietro dal momento che era incapace di eseguire i comandi da parte di conduttori diversi.

“Credo che fosse destinato ad essere un cane al servizio di Erin e Jordan”, ha affermato Dempsey.

Redazione DM.it