Un’ altra storia che ci ricorda quanto i nostri più fedeli amici siano straordinari. Questa è la storia di Gonzo, un Alaskan Husky.
L’Alaskan Husky non è una razza ma una categoria di cani. Essendo una categoria non è definita da standard fisici come altezza, pelo, colore, ma è definita dallo scopo: l’ utilizzo nello sled dog. Questo cane è letteralmente nato per correre!! Di solito la sua taglia è moderata e alcuni soggetti somigliano esteriormente al Siberian Husky (con cui hanno geni in comune) ma solitamente sono più piccoli.
Essendo valutati solo per lo sled dog, si vedono Alaskan Husky con mantelli dai colori diversi così come gli occhi. Il pelo è usualmente di media lunghezza e non molto folto. Il pelo tende ad auto pulirsi quindi non necessita di frequenti bagni. E non lascia batuffoli di pelo svolazzanti duranti tutto l’anno ma fa la muta in primavera soltanto.
L’Alaskan Husky è generalmente un cane molto affettuoso sia con le persone che con i suoi simili. Ha un’energia inesauribile visto che geneticamente è predisposto a correre per chilometri e chilometri; di sicuro non è un cane da tenere chiuso in un appartamento!!
È un cane fiero e indipendente. Solitamente hanno un carattere docile con gli altri cani e con le persone con le quali sono felici di vivere ma allo stesso tempo preferiscono vivere all’aperto.
Questo tipo di cane è nato per correre, è nato per lo sled dog, o più comunemente la corsa con i cani da slitta.
Ma parliamo di Gonzo. Tre anni fa cominciò ad inciampare nella sua stessa ciotola e da lì a poco si capì che stava diventando cieco. Un cane “inutile” per molti ma non per i proprietari del canile dove vive. Loro sapevano che Gonzo non poteva finire così, aveva bisogno di correre! Correre legato ad una slitta sentendo il gelo nell’aria e con la neve tra le zampe per arrivare al traguardo. E così, nonostante la sua cecità, è stato legato alla slitta e posizionato vicino al fratello Poncho.
Poncho all’inizio non aveva capito la difficoltà del fratello ma dopo poco si è accorto che Gonzo lo “usava” per capire quando girare, per capire a che velocità andare e da quel momento in poi è diventato la sua guida. Il direttore del canile ha detto che quando si ha un cane così, un cane che della corsa ne ha fatta la ragione di vita, non lo si può costringere a non farlo, lo si posiziona e si vede quello che può fare e diciamolo…Gonzo è stato grandioso!
Lui e il fratello non diventeranno mai campioni, non sono dei velocisti ma ci mettono la passione e questo è impagabile! Poncho sostiene e guida il fratello, sempre. Una volta si trovavano durante un’escursione in un posto coperto da molta neve e Gonzo inciampò e cadde con il muso nella neve, il fratello Poncho subito andò da lui e letteralmente gli tirò fuori la testa dalla neve trascinandolo e ripresero la corsa. Il conduttore disse che non aveva mai visto dei cani da slitta comportarsi in questo modo!
Il canile dove vivono Gonzo e il fratello è un canile per cani che “non servono”: ex cani da slitta professionisti un po’ in là con gli anni o cani salvati da brutte situazioni. I proprietari del canile cercano di dare una “seconda opportunità” a questi cani come nel caso di Gonzo!
Come possiamo renderci conto spesso e volentieri i cani sono molto più sensibili di noi esseri umani!
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