Cultura cinofila dalla parte del cane!
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Benessere e cura In Evidenza VeterinariaCastrazione e sterilizzazione degli animali domestici sono da sempre temi delicati per molti proprietari di cani e gatti.
Siamo abituati a sentire e a leggere che castrare o sterilizzare i nostri amici a 4 zampe è una scelta responsabile, in virtù dei benefici esposti dai fautori di questa pratica. I rischi che ne derivano, però, spesso non vengono presi in considerazione.
È per questo che ho deciso di parlare di questo argomento spinoso, analizzando alcuni studi più o meno recenti, sperando di innescare così un dibattito serio tra cinofili e addetti al settore.
Nell’articolo inoltre troverai i link agli studi che citerò; in questo modo, se vorrai, potrai approfondire.
Una piccola nota: castrare / sterilizzare un animale domestico significa privarlo di un quarto del suo sistema endocrino. Non ci sorprenderà quindi scoprire che questa “mutilazione” ha delle conseguenze sulla salute dei nostri amici a 4 zampe.
Ma andiamo per ordine e proviamo a vedere quali sono i rischi principali causati dalla castrazione e dalla sterilizzazione sui nostri animali domestici.
Diversi studi dimostrano che esiste una correlazione tra sterilizzazione / castrazione e displasia dell’anca.
Uno studio del 2013 sui Golden Retriever, pubblicato nel 2013 e intitolato Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers(https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937), ha rilevato che il rischio di displasia dell’anca raddoppiava nei cani maschi castrati prima dei 12 mesi di età e, di conseguenza, il medesimo rischio si dimezzava nei coetanei non castrati.
E secondo un altro studio, pubblicato nel 2004 e intitolato Long-term risks and benefits of early-age gonadectomy in dogs (https://avmajournals.avma.org/doi/pdf/10.2460/javma.2004.224.380 ), nei cani sterilizzati prima dei 6 mesi di età, il rischio di displasia dell’anca è addirittura superiore al 70%. Secondo questo studio, infatti: “È possibile che l’aumento della lunghezza dell’osso derivante dalla gonadectomia in età precoce si traduca in cambiamenti nella conformazione articolare, che potrebbero portare a una diagnosi di displasia dell’anca”.
Ma sono numerosi gli studi che sostengono la tesi di una correlazione tra castrazione / sterilizzazione e displasia dell’anca.
Uno studio del 2005, pubblicato sull’American Journal of Veterinary Research e intitolato Incidence, risk factors, and heritability estimates of hind limb lameness caused by hip dysplasia in a birth cohort of Boxers (https://avmajournals.avma.org/doi/abs/10.2460/ajvr.2005.66.307 ), rivela che tra i cani campione con diagnosi di displasia dell’anca, quelli castrati sei mesi prima della diagnosi avevano quasi il doppio delle probabilità di sviluppare questa patologia.
E uno studio del 1986, intitolato Ovariectomy and trabecular bone remodeling in the dog (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3107772/ ), ha scoperto che la rimozione delle ovaie di Beagle causa un aumento del rimodellamento dell’osso pelvico, suggerendo dunque che il rischio di displasia dell’anca possa aumentare anche in seguito alla sterilizzazione.
Non solo displasia dell’anca; numerosi studi hanno messo in luce una correlazione anche tra sterilizzazione / castrazione e lesioni del legamento crociato anteriore o craniale (CCL).
Uno studio già citato in precedenza, Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937), non ha riscontrato lesioni nei cani non castrati / non sterilizzati; lesioni che invece sono state riscontrate nei cani sterilizzati / castrati prima dei 12 mesi – precisamente nel 5% dei maschi e nell’8% delle femmine.
Uno studio pubblicato nel 1993, intitolato Epidemiology of cranial cruciate ligament rupture in dogs (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8226247/ ), ha rivelato che i cani sterilizzati e castrati di qualsiasi età avevano il doppio delle probabilità di soffrire di rottura del legamento crociato craniale.
E uno studio più recente, pubblicato nel 2004 e intitolato Canine ovariohysterectomy and orchiectomy increases the prevalence of ACL injury (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15577502/ ), ha riscontrato anche un aumento del rischio di lesioni al crociato.
Lo spiega bene Chris Zinc in questo articolo ( https://ivcjournal.com/spay-neuter-considerations/) di cui cito uno stralcio: “ … se il femore ha raggiunto la normale lunghezza geneticamente determinata quando il cane ha otto mesi, prima che il cane venga sterilizzato o castrato, ma la tibia (che di solito smette di svilupparsi intorno ai 12-14 mesi di età) continua a crescere […], la parte inferiore della gamba sotto il ginocchio diventa probabilmente più pesante (perché è più lunga) e può causare un aumento delle sollecitazioni sul legamento crociato anteriore (craniale)”.
Inoltre, come sostiene uno studio del 2019, intitolato Age at gonadectomy and risk of overweight/obesity and orthopedic injury in a cohort of Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0209131 ), la sterilizzazione può causare obesità e perdita di massa ossea, ed entrambi questi fattori potrebbero portare ad un aumento del rischio di rottura del legamento crociato cranico e displasia dell’anca.
Uno studio del 2005, intitolato Diagnostic and genetic aspects of patellar luxation in small and miniature breed dogs in Austria (https://www.researchgate.net/publication/287313647_Diagnostic_and_genetic_aspects_of_patellar_luxation_in_small_and_miniature_breed_dogs_in_Austria ), ha dimostrato anche che i cani sterilizzati / castrati hanno una probabilità tre volte maggiore di soffrire di lussazione rotulea.
La sterilizzazione e la castrazione non causano problemi solo all’apparato osseo dei nostri amici a quattro zampe, ma possono avere effetti anche più gravi. Queste pratiche infatti aumentano il rischio di tumori canini.
Lo studio Neutering Dogs: Effects on Joint Disorders and Cancers in Golden Retrievers (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0055937 ), già citato in precedenza, ha rivelato che l’incidenza del linfosarcoma nei maschi castrati prima dei 12 mesi di età era tre volte superiore di quanto non fosse nei coetanei non castrati e che la percentuale di emangiosarcoma nelle femmine sterilizzate dopo i 12 mesi di età era quattro volte superiore di quanto non fosse nelle coetanee non sterilizzate. Inoltre, il 6% delle femmine sterilizzate era affetto da tumore mastocitario, a fronte di nessun caso tra le femmine non sterilizzate.
Altri studi sono giunti a conclusioni simili. Per esempio, uno studio condotto su oltre 2500 cani Vizsla, una razza di origine ungherese, pubblicato nel 2004 sul Journal of the American Veterinary Medical Association, e intitolato Evaluation of the risk and age of onset of cancer and behavioral disorders in gonadectomized Vizslas (https://www.researchgate.net/publication/259768243_Evaluation_of_the_risk_and_age_of_onset_of_cancer_and_behavioral_disorders_in_gonadectomized_Vizslas ), ha rilevato che le femmine sterilizzate avevano tassi significativamente più alti di emangiosarcoma (nove volte più alti) rispetto alle femmine non sterilizzate. Lo studio mette in luce anche un altro dato, ovvero: i cani castrati o sterilizzati avevano il 3,5% di probabilità in più di soffrire di tumore mastocitario e 4,3 volte più probabilità di soffrire di linfoma.
Lo studio Exploring mechanisms of sex differences in longevity: lifetime ovary exposure and exceptional longevity in dogs (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2805875/ ), pubblicato nel 2009, si proponeva di determinare se il mantenimento delle ovaie contribuisse alla longevità delle femmine di rottweiler. A questo proposito, bisogna sapere che le principali cause di morte dei rottweiler sono il sarcoma e altri tumori, che provocano rispettivamente il 38% e il 73% dei decessi. Lo studio è giunto alla conclusione che le femmine che avevano mantenuto le ovaie fino ai 7 anni di età, erano più longeve delle femmine private delle ovaie.
Si è sostenuto a lungo che la castrazione / sterilizzazione avesse effetti sul deterioramento cognitivo e che esponesse i cani a un rischio tre volte maggiore di ipertiroidismo (che, a sua volta, può sfociare in cambiamenti comportamentali).
Ma lo studio sui Viszla ha fornito alcuni dati interessanti anche su questo argomento. È emerso infatti che i cani castrati / sterilizzati avevano maggiori probabilità di sviluppare disturbi del comportamento rispetto ai cani non castrati / sterilizzati, disturbi quali:
Secondo un altro studio, pubblicato nel 2010 e intitolato Behavioral and Physical Effects of Spaying and Neutering Domestic Dogs (www.naiaonline.org/uploads/WhitePapers/SNBehaviorFarhoodyZink.pdf ), rispetto ai cani non castrati /sterilizzati, i cani castrati /sterilizzati erano:
Insomma, i risultati di questi studi contraddicono la convinzione secondo cui castrazione e sterilizzazione riducono l’aggressività e risolvono altri problemi comportamentali.
La questione della castrazione / sterilizzazione riguarda anche i rifugi, dove questa pratica è ampiamente diffusa.
Ovviamente è importante riuscire a ridurre il numero di cani che si trovano nei rifugi e sarebbe ancora meglio evitare che i cani ci finissero, nei rifugi.
Ma perché i cani finiscono nei rifugi? Secondo alcuni, i rifugi sono pieni a causa della sovrappopolazione. In realtà, la ragione principale che spinge i proprietari di cani a disfarsi dei loro amici a 4 zampe sono i problemi comportamentali – oltre che la superficialità con la quale, troppo spesso, si decide di adottare un cane, senza valutare le implicazioni che questa scelta comporta in termini di tempo, impegno e responsabilità.
Tornando ai rifugi, dove i cani vengono regolarmente castrati /sterilizzati, forse dovremmo chiederci se sia giusto che le conseguenze di questa scelta ricadano sugli adottanti che prenderanno in affido cani più esposti al rischio di cancro e di altre malattie, ma soprattutto se sia giusto che ricadano su quei poveri cani che vivono una vita già molto sacrificata, trascorsa a volte per lunghi anni in box / prigioni, solo perché colpevoli di essere nati liberi o di essere stati abbandonati da proprietari meschini.
La questione è complessa e richiederebbe dibattiti approfonditi proprio al fine di tutelare i nostri amici a 4 zampe.
Con quanto detto non si vuole assolutamente sostenere l’incuranza rispetto al fenomeno dell’abbandono e al sovraffollamento dei canili, ma si vuole invece incentivare la diffusione della conoscenza del cane e della sua natura e la collaborazione tra tutte le figure professionali e non che ruotano intorno a questi animali in maniera etica e rispettosa.
Se non ci si mette nella condizione di imparare, osservare e ascoltare i cani e conoscere, palpare la loro natura non è possibile offrire loro una vita dignitosa.
Esistono alternative alla castrazione / sterilizzazione complete, alternative che potrebbero ridurre il rischio di cancro, di malattie articolari e di problemi comportamentali. Sia sui maschi che sulle femmine, infatti, è possibile intervenire chirurgicamente (come viene spiegato in questo articolo (https://www.parsemus.org/hormone-sparing-male-sterilization/) e in quest’altro (https://www.parsemus.org/ovary-sparing-spay/ ) con operazioni che hanno un impatto minore sia sugli ormoni che sul sistema endocrino. Sono interventi che pur sterilizzando i cani, permettono loro di godere di una maggiore protezione ormonale.
Gli ormoni, infatti, non sono coinvolti solo nella riproduzione ma anche in altre funzioni essenziali per lo sviluppo del cane, per esempio:
Ecco perché per le femmine è preferibile optare per una sterilizzazione parziale, o una sterilizzazione con risparmio di ovaie, o una legatura delle tube. Ed ecco perché per i maschi, la vasectomia è un’opzione più sicura.
Insomma, se vuoi offrire al tuo cane la possibilità di vivere il più a lungo possibile senza essere colpito da malattie articolari, cancro e problemi comportamentali, dovresti considerare di non farlo castrare / sterilizzare.
Se pensi che gestire un cane non castrato / sterilizzato sia complicato, ecco qualche consiglio pratico e semplice da seguire:
evita di fare cucciolate se non sei certo di aver trovato almeno 6-8 persone idonee alle quali affidare i cuccioli e non solo: informati sulla malattie genetiche, sulla consanguineità, sull’alimentazione e su quanto sacrificio richieda l’allevamento di una prole, oltre tutte le spese economiche a cui andrai incontro, considerando che i cuccioli è fondamentale che vivano almeno 60 – 70 giorni con la propria madre, e facciano esperienze edificanti che richiedono tempo e preparazione. Sei disposto a tutto questo?
quando la tua femmina è in calore tienila al guinzaglio o portala in zone recintate e sicure per evitare “fuitine d’amore”.
Se il tuo maschio è molto interessato dalle femmine in calore del quartiere, può essere utile considerare l’idea di lunghe passeggiate in contesti distanti dalle femmine in calore. Pratica anche attività sportiva, lo aiuterà a scaricare “i bollenti spiriti”
Ma soprattutto non fare castrare / sterilizzare il tuo cane a cuor leggero, cerca anzi di conservarlo così come mamma (natura) lo ha fatto, per garantirgli una vita migliore: più lunga e più sana.
Ospite di questo 3° episodio: la Dr.ssa Serenella Pastore
– Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione prima di prendere un cane
– Alcune differenze tra cani provenienti dal canile o da allevamento
– Cosa bisogna fare prima di prendere un cane da rifugio o canile
– introduzione alle Motivazioni di Specie
– La Relazione all’interno del Branco/Famiglia
– Il progetto Cittadino a 4 Zampe e l’APS del Cittadino a 4 Zampe
– sezione dei Cinofili del Web: introduzione alla Memoria di Razza del Jack Russell Terrier (in risposta ad Alberto da Padova 😉
Da oggi raggiungibile anche dal sito
www.ascoltailtuocane.it
e dal sito www.dogmagazine.it 🙂
Clicca su play qui sotto per ascoltarlo
– Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione prima di prendere un cane
– Alcune differenze tra cani provenienti dal canile o da allevamento
– Cosa bisogna fare prima di prendere un cane da rifugio o canile
– introduzione alle Motivazioni di Specie
– La Relazione all’interno del Branco/Famiglia
– Il progetto Cittadino a 4 Zampe e l’APS del Cittadino a 4 Zampe
– sezione dei Cinofili del Web: introduzione alla Memoria di Razza del Jack Russell Terrier (in risposta ad Alberto da Padova 😉
Risorse Consigliate per i “Cinofili del Web”:
Jingle del podcast di psycodogs:
Sarah Baaij – Petit Fleur – Jingle del Podcast – canale Youtube qui –
Davide Di Chio – Album Aprile – Eleonora il padre e la madre
Link utili:
– La Carta della Terra – Sito Italiano e Sito Internazionale
– DOGMAGAZINE – www.dogmagazine.it
– CITTADINO A 4 ZAMPE – progetto Socio Culturale con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali – www.c4z.it
– DOGMAMA – Il sito di Serenella Pastore – www.dogmama.it
podcast në italisht për adhuruesit e qenve
البودكاست باللغة الإيطالية لعشاق الكلاب
爱犬爱好者的意大利语播客
de podcast in het Italiaans voor hondenliefhebbers
podcasten på italiensk for hundeelskere
podcast v taliančine pre milovníkov psov
el podcast en italiano para amantes de los perros
犬好きのためのイタリア語のポッドキャスト
podcast w języku włoskim dla miłośników psów
le podcast en italien pour les amoureux des chiens
o podcast em italiano para amantes de cães
an podchraoladh san Iodáilis do lovers madraí
Se utilizzi Spotify: https://open.spotify.com/show/1afpLNuZajgmnafcbJgH7m
Se utilizzi Itunes : https://podcasts.apple.com/it/podcast/psyco-dog/id1525101103
если вы используете яндекс Yandex: https://music.yandex.ru/album/11593939
Se utilizzi Overcast: https://overcast.fm/p2080366-prSEaa
Se utilizzi Google Podcast: https://podcasts.google.com/
Se utilizzi Breaker: https://www.breaker.audio/psyco-dot-dog
Se utilizzi RadioPublic: https://radiopublic.com/psycodog-GOVD0b
Pulci e zecche nel cane. Affrontale in maniera naturale. I pesticidi potrebbero essere molto dannosi per il tuo amico a 4 zampe.
Benessere e cura In EvidenzaIn estate si ha più tempo da poter dedicare ai nostri amici a 4 zampe. Lunghe passeggiate ed escursioni sono più frequenti, favorite dalle condizioni atmosferiche idonee. Purtroppo con la bella stagione, pulci e zecche sono da sempre un grave problema per la salute dei nostri amici a 4 zampe e per il benessere dell’intero nucleo familiare.
Se hai già dovuto fronteggiare un’infestazione di pulci sai benissimo di cosa parlo: prurito, bubboni, lavaggi e disinfestazioni continue… un vero inferno!
E che dire delle zecche? Dannose e pericolose, soprattutto se il nostro cane soffre di allergie cutanee, perché potrebbero causare ulteriori complicazioni.
Cosa possiamo fare quindi per proteggere noi stessi e i nostri amici scodinzolanti dai parassiti?
Magari utilizzi o stai pensando che potresti usare uno dei tanti prodotti contro pulci e zecche che si trovano facilmente in commercio! Ma lascia che ti dica una cosa che forse non sai: quegli antiparassitari sono composti da pesticidi chimici che potrebbero rivelarsi dannosi per il tuo amico a 4 zampe (e non solo per lui).
In questo articolo vedremo quali sono le sostanze più comuni in commercio, quali sono gli effetti indesiderati che possono causare, e soprattutto quali sono i rimedi alternativi che puoi usare per tenere alla larga pulci e zecche.
1) Fipronil: È il principio attivo che si trova negli antiparassitari più diffusi e utilizzati. Ma è anche un veleno a lento rilascio. Se applicato localmente, una certa quantità di fipronil (approssimativamente il 15%) viene assorbita dalla pelle e messa in circolo nell’organismo, tanto che capita di frequente che tracce di fipronil vengano trovate nel plasma dei cani trattati con antiparassitari.
Secondo la dottoressa Deva Khalsa, medico veterinario, citando la divisione pesticidi dell’EPA (www.epa.gov), è possibile trovare tracce di fipronil anche nel grasso, negli organi, nelle urine e nelle feci dei cani! E sempre secondo la dottoressa, test di laboratorio hanno dimostrato che l’esposizione a lungo termine al fipronil, anche se a basse dosi, può causare:
Bisogna poi fare attenzione a non esporre gli antiparassitari a base di fipronil alla luce diretta. A contatto con i raggi del sole, infatti, il fipronil si scompone in una molecola chiamata fipronil-desulfinile che, secondo l’EPA, è dieci volte più tossica del fipronil stesso. Perciò non devi mai mettere le fiale di plastica dei prodotti a base di fipronil al sole, ma soprattutto devi evitare che il tuo cane sia esposto ai raggi solari dopo l’applicazione, soprattutto in caso si trattamento prolungato per i cani a pelo corto.
2) Piretrine e piretroidi: Trattandosi di composti di origine naturale, potresti pensare che non siano dannosi per i nostri amici a 4 zampe, ma purtroppo non è così. Il Center for Public Integrity ha rilevato che dal 2002 al 2007 sono stati segnalati all’EPA almeno 1.600 decessi di animali domestici per trattamenti spot-on piretroidi. E più della metà delle principali reazioni ai pesticidi degli animali domestici, inclusi danni cerebrali, attacchi di cuore e convulsioni nei casi più gravi, sono stati causati proprio da prodotti spot-on piretroidi.
Secondo uno studio pubblicato su The Veterinary Journal nel giugno 2008, i piretroidi colpiscono le cellule nervose e muscolari negli animali domestici. Lo studio ha rilevato che questa sostanza, applicata sulla pelle o sul pelo, può causare ipereccitabilità, tremori, salivazione abbondante e convulsioni. Le convulsioni possono provocare danni al cervello e in certi casi, per fortuna meno frequenti, perfino la morte.
Inoltre:
Un’indagine dell’EPA sui centri antiveleni ha rilevato che le piretrine causano più incidenti di avvelenamento da insetticidi rispetto a qualsiasi altra classe di insetticidi ad eccezione degli organofosfati. I sintomi includono mal di testa, vertigini e difficoltà respiratorie.
Le piretrine possono innescare risposte allergiche pericolose per la vita tra cui insufficienza cardiaca e asma grave, danni cerebrali e convulsioni.
Le piretrine possono causare anemia e interrompere il normale funzionamento degli ormoni sessuali.
L’EPA classifica le piretrine come “potenzialmente cancerogene per l’uomo” perché causano tumori della tiroide nei test di laboratorio. Gli agricoltori che usano piretrine hanno maggiore probabilità di sviluppare la leucemia.
3) Imidacloprid: Anche l’imidacloprid è un insetticida sistemico presente nei prodotti contro le pulci e le zecche e agisce come una neurotossina per gli insetti. L’imidacloprid appartiene a una classe di sostanze chimiche chiamate neonicotinoidi che agiscono sul sistema nervoso centrale degli insetti ma anche su quello dei mammiferi, seppure con minore tossicità. L’Italia ne ha vietato l’uso all’aperto a partire dal 2008 con divieti temporanei, rinnovati poi a ogni scadenza. Il 27 aprile 2018 la Commissione Europea ha approvato una direttiva per vietarne l’uso all’aperto, divieto che si estende anche ad altre due sostanze: il clothianidin e il tiamethoxam.
Il divieto è dovuto al fatto che l’imidacloprid ha ripercussioni sulla fauna acquatica: concentrazioni al limite della rivelabilità sono infatti in grado di uccidere diverse specie di crostacei e di alghe. Ecco perché è importante non contaminare l’acqua (ruscelli, fiumi, pozze) con l’insetticida. L’imidacloprid inoltre è tossico per diverse specie di volatili.
Secondo alcune ricerche, i cui dati però non sono ancora certi e del tutto affidabili, l’imidacloprid potrebbe essere responsabile di una moria di api avvenuta nel mondo fra 2008 e 2009. Pertanto gli insetticidi a base di imidacloprid sono prescritti per l’uso in assenza di fioriture (trattamenti solo in post-fioritura), per evitare l’ingestione da parte di api o bombi.
In un articolo comparso sulla prestigiosa rivista Nature si afferma che l’insetticida può essere tossico per gli uccelli che si siano alimentati con insetti o semi contaminati. E uno studio olandese ha registrato un calo annuo del 3,5% nella popolazione di uccelli in un’area inquinata dall’Imidacloprid.
Studi di laboratorio hanno poi riscontrato che l’imidacloprid causa lesioni tiroidee e tossicità epatica, aumenta i livelli di colesterolo (comunemente osservato nelle analisi del sangue dei cani ipotiroidei) e può danneggiare i reni, fegato, tiroide, cuore, polmoni, milza, surrenali, cervello e gonadi.
4) Amitraz: Anche l’amitraz è un composto organico di origine sintetica appartenente agli ammidini. Normalmente si presenta nella forma di cristalli bianchi ed è usato soprattutto nei collari contro pulci e zecche. È largamente usato anche in preparati commerciali in orticoltura, allevamento e in apicoltura come acaricida. Uccide le zecche interferendo con il loro sistema nervoso, ma può essere addirittura mortale per i cani che mangiano il loro collare a base di amitraz!
Altri effetti collaterali dell’amitraz includono pressione sanguigna bassa, diminuzione della temperatura corporea, glicemia alta, pupille dilatate, battito cardiaco lento, vomito, diarrea o convulsioni. L’amitraz è stato anche classificato come potenziale cancerogeno.
Come vedi non sempre quello che si trova in commercio è salutare per i nostri amici a 4 zampe. E allora come possiamo combattere pulci e zecche? Per fortuna basta qualche accorgimento per prevenire gli attacchi parassitari. Ricorda: più il tuo cane è sano, meno attirerà pulci e zecche.
Ma cosa puoi fare concretamente per rendere il tuo cane più sano e meno esposto agli attacchi dei parassiti?
Per trattare eventuali infestazioni di pulci e zecche, gli olii essenziali possono essere di grande aiuto. Puoi preparare le miscele tu stesso, in casa, usando pochi e semplici ingredienti di facile reperibilità. In genere, un cane sano che segue un’alimentazione cruda naturale potrebbe avere bisogno di una sola applicazione alla settimana ma dosi e frequenza di applicazione dipendono da vari fattori: dalla salute del tuo cane, dalla taglia e da altro, perciò prima di procedere ti consiglio di parlarne con un veterinario esperto in omeopatia o con il tuo erborista di fiducia.
Di seguito qualche preparato naturale che può aiutarti a mantenere il tuo cane libero dai parassiti esterni.
Lozione al rosmarino
1 cucchiaio di rosmarino fresco;
1/2 litro di acqua bollente
Lascia il rosmarino in infusione nell’acqua bollente per 10-15 minuti in una pentola con coperchio. Trascorsi i 15 minuti, filtrate la lozione e applicatela quando è a temperatura corporea versandola delicatamente sul dorso del vostro amico a 4 zampe, frizionando a fondo su tutto il corpo. Non risciacquate, ma bensì utilizzate una salvietta o un asciugamano per asciugarlo. State attenti poi nel non lasciarlo in mezzo alle correnti d’aria.
Miscela di olii essenziali contro le pulci
45 gr di olio base come d’oliva o mandorle dolci
4 gocce di olio essenziale di salvia sclarea
1 goccia di olio essenziale di citronella
3 gocce di olio di eucalipto
5 gocce di olio essenziale di menta piperita
3 gocce di olio essenziale di limone
2 gocce di olio essenziale di rosmarino
Miscela tutti gli olii e conservali in un flacone contagocce di vetro scuro. Applica da 2 a 4 gocce localmente su collo, petto, gambe e base della coda. Puoi anche aggiungere le gocce a una bandana o un collare di cotone da far indossare al tuo cane.
Soluzione spray contro le pulci
1 cucchiaino di glicerina vegetale
15 gr di alcool di cereali
1 cucchiaino di olio di ricino solfato
10 gocce di estratto di semi di pompelmo
200 gr di acqua distillata o di sorgente
4 gocce di olio essenziale di salvia sclarea
1 goccia di olio essenziale di citronella
3 gocce di eucalipto
2 gocce di olio essenziale di rosmarino
5 gocce di olio essenziale di menta piperita
3 gocce di olio essenziale di limone
Frulla gli ingredienti e agita bene prima dell’uso. Otterrai all’incirca 250 ml di prodotto.
Conserva in una flacone con nebulizzatore spray di vetro scuro o opaco. Lo spray facilita l’applicazione del repellente, ma ad alcuni cani potrebbe dare fastidio, in questo caso, applica la miscela con le mani.
Spray contro le zecche
1 cucchiaino di glicerina vegetale
15 gr di alcool di cereali
1 cucchiaino di olio di ricino solfato
10 gocce di estratto di semi di pompelmo
200 gr di acqua distillata o di sorgente
2 gocce di olio essenziale di geranio
2 gocce di olio essenziale di palissandro
3 gocce di olio essenziale di lavanda
2 gocce di olio essenziale di mirra
2 gocce di olio essenziale di opoponax
2 gocce di olio essenziale di rosmarino
1 goccia di olio essenziale di alloro
Frulla gli ingredienti e agita bene prima dell’uso. Otterrai all’incirca 250 ml di prodotto. Conserva in una bottiglia di vetro scuro o opaco. Spruzza e applica con le mani prima di portare il tuo cane in zone con erba alta o in aree boschive.
Miscela di olii essenziali contro le zecche
45 gr di olio base come olio d’oliva o mandorle dolci
2 gocce di olio essenziale di geranio
2 gocce di olio essenziale di palissandro
3 gocce di olio essenziale di lavanda
2 gocce di olio essenziale di mirra
2 gocce di olio essenziale di opoponax
2 gocce di olio essenziale di rosmarino
1 goccia di olio essenziale di alloro
Miscela tutti gli olii e conserva il prodotto in un flacone contagocce di vetro scuro. Applica da 2 a 4 gocce localmente su collo, petto, gambe e base della coda. Puoi anche aggiungere le gocce a una bandana o un collare di cotone da far indossare al tuo amico scodinzolante.
Come vedi esistono valide alternative totalmente naturali e innocue che possono aiutarti a proteggere il tuo cane. Se vuoi approfondire, non esitare a parlarne con il tuo erborista di fiducia.
E ora non mi resta che augurare a te e al tuo amico a 4 zampe una buona estate (ovviamente senza pulci e zecche)!
In questo articolo del dogmagazine.it è possibile scoprire i 10 luoghi più comuni dove incontare altri amanti dei nostri amici a 4 zampe e ricreare nuove amicizie
Curiosità Notizie CinofileI cani sono davvero un ottimo incentivo per incontrare nuovi amici e amiche, e allo stesso tempo condividere con loro una buona dose di tempo di qualità permettendo ai nostri cani di socializzare, di giocare e di divertirsi in compagnia di altri amici a 4 zampe.
Inoltre le persone che amano gli animali hanno davvero piacere nell’incontrare altri amanti degli amici a 4 zampe per creare un interesse condiviso e perchè no, organizzando assieme passeggiate ed escursioni divertenti ed entusiasmanti.
Da sempre, i cani aiutano a rompere il ghiaccio, la loro sincerità e le loro buffonate amichevoli alleggeriscono l’atmosfera e forniscono un terreno comune che potrebbe incentivare la nascita di nuove e belle amicizie.
Vogliamo quindi condividere i10 luoghi in cui è sicuramente più semplice incontrare altri amanti dei cani nella speranza che possa capitare anche a te di incontrare altra bella gente:
1. Ovviamente il parco. Soprattutto nelle ore più fresche è facile incontrare altri amanti di cani. Questo è il bello delle passeggiate con i nostri amici scodinzolanti: quando porti a spasso il tuo cane è facile entrare in una conversazione, soprattutto se i cani sono impegnati in qualche gioco divertente assieme.
2. Corsi di educazione: il tuo amico a 4 zampe ne trarrà vantaggio, tu imparerai nuovi modi di approcciarti al tuo compagno di vita, e troverai sicuramente un terreno comune con i tuoi colleghi di classe. Avrai modo di confrontarti con altri proprietari di cani e pianificare anche delle passeggiate insieme se i vostri cani vanno d’accordo.
3. Un Bar con tavolini all’aperto, magari nei pressi di un dogpark. Anche questo è un ottimo posto per incontrare altri proprietari di cani che stanno prendendo una pausa per un gelato o un caffè.
4. Gruppi di attività per cani, come classi di socializzazione, campi di agility o disc-dog. In questo caso non dovrai preoccuparti della mancanza di esperienza del tuo cane o della poca propensione all’attività fisica da parte tua. La maggior parte dei gruppi si rivolge ai dilettanti e principianti, con attività dinamiche e progressive, fornendo oltre ad una sana attività, anche una buona opportunità per legare con il tuo cane e incontrare altri proprietari di cani.
5. Pagine di social che incentivano gli incontri tra gli amanti dei nostri amici a 4 zampe: le reti online possono essere un ottimo luogo per incontrare amanti degli amici a 4 zampe, parlare delle proprie esperienze e dei problemi dei cani o semplicemente condividere la gioia di possedere un cane.
6. Quando porti il tuo cane dal toelettatore ti potrà capitare di incontrare altri proprietari di cani che aspetteranno i loro animali domestici o potresti incontrarli quando arrivi a prendere il tuo cane.
7. Offrendoti volontario in un rifugio locale o in un ente di beneficenza per cani. Le associazioni di beneficenza sono spesso alla disperata ricerca di persone che aiutino con la raccolta di fondi o con le passeggiate per i cani che vivono nei box; trovare amici tra gli altri volontari e personale sarà davvero una fantastica opportunità, oltre a fare del gran bene per quei cani meno fortunati.
8. In una vacanza dog-friendly o in una vacanza con attività cinofila – non solo ci sono più posti che accolgono i cani, ma ci sono vacanze specifiche orientate a fornire grandi attività da provare per te e il tuo cane. Alcuni di questi forniscono un’ottima piattaforma per il lancio di nuove amicizie, con molte persone che tornano anno dopo anno.
9. Quante volte ti è capitato dal veterinario di intavolare una bella chiacchierata con altri amanti di animali domestici?
10. Su tutto il territorio nazionale sono presenti associazioni che si occupano di interventi assistiti da animali in case di riposo, scuole, comunità, carceri ect. tu e il tuo amico a 4 zampe potreste diventare una bella squadra nel supportare persone svantaggiate e bisognose, incentivando così un’attività davvero emozionante, solidale e costruttiva. I nostri amici scodinzolanti sono il non plus ultra per portare allegria e affetto alle persone bisognose 🙂
IN QUESTO EPISODIO:
– Ringraziamenti e risposte alle domande dei “cinofili del web”
Perché non so dare una lettura ad una foto o ad un video cinofilo
Perchè sono felice dei miei errori
I pesci provano emozioni, ed anche le piante
Hai mai ascoltato il tuo cane?
– Comportamento Emozioni e Sentimenti:
(E tu quando hai paura come ti comporti?)
– Etogramma, cos’è e perchè dovresti conoscerlo
– Selezione delle razze : selezione naturale e selezione operata dall’uomo
– introduzione alla Memoria di Razza, le Motivazioni, i Desideri e le Aspirazioni del tuo cane
raggiungibile anche dal sito
www.ascoltailtuocane.it 🙂
Clicca su play qui sotto per ascoltarmi
TI CONSIGLIO DI ASCOLTARE IL PODCAST IN CUFFIA 🙂
– Ringraziamenti e risposte alle domande dei “cinofili del web”
Perché non so dare una lettura ad una foto o ad un video cinofilo
Perchè sono felice dei miei errori
I pesci provano emozioni, ed anche le piante
Hai mai ascoltato il tuo cane?
– Comportamento Emozioni e Sentimenti:
(E tu quando hai paura come ti comporti?)
– Etogramma, cos’è e perchè dovresti conoscerlo
– Selezione delle razze : selezione naturale e selezione operata dall’uomo
– introduzione alla Memoria di Razza, le Motivazioni, i Desideri e le Aspirazioni del tuo cane
Risorse Consigliate per i “Cinofili del Web”:
Jingle del podcast di psycodogs:
Sarah Baaij – Petit Fleur – Jingle del Podcast – canale Youtube qui –
Davide Di Chio – Album Aprile – Eleonora il padre e la madre
Persone citate durante il podcast di psycodogs:
Stefano Mancuso – Neurobiologo Vegetale (LINV)
Nikolaas Tinbergen – Etologo – Pagina di Wikipedia
Antonio Damasio – Alla ricerca di Spinoza (ma tutti i suoi libri sono fantastici) – Pagina di Wikipedia
Link utili:
– Etogramma (dai un’occhiata a Biopills)
– Libro: LA MISURAZIONE DEL COMPORTAMENTO, UNA GUIDA INTRODUTTIVA, DI Paul Martin e Patrick Bateson – (lo trovi qui su IBS.it );
– Dmitry Belyaev e la domesticazione della volpe argentata (pagina in inglese)
podcast në italisht për adhuruesit e qenve
البودكاست باللغة الإيطالية لعشاق الكلاب
爱犬爱好者的意大利语播客
de podcast in het Italiaans voor hondenliefhebbers
podcasten på italiensk for hundeelskere
podcast v taliančine pre milovníkov psov
el podcast en italiano para amantes de los perros
犬好きのためのイタリア語のポッドキャスト
podcast w języku włoskim dla miłośników psów
le podcast en italien pour les amoureux des chiens
o podcast em italiano para amantes de cães
an podchraoladh san Iodáilis do lovers madraí
Se utilizzi Spotify: https://open.spotify.com/show/1afpLNuZajgmnafcbJgH7m
Se utilizzi Itunes : https://podcasts.apple.com/it/podcast/psyco-dog/id1525101103
если вы используете яндекс Yandex: https://music.yandex.ru/album/11593939
Se utilizzi Overcast: https://overcast.fm/p2080366-prSEaa
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Se utilizzi RadioPublic: https://radiopublic.com/psycodog-GOVD0b
IN QUESTO EPISODIO:
Presentazione del PodCast di Psyco.dog(s)
Il Perchè di questo PodCast
Una Domanda che tutti gli amanti dei cani dovrebbero farsi
Umwelt – L’Universo Soggettivo
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LE RISORSE CONSIGLIATE IN QUESTA PUNTATA:
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Finalmente è arrivato il podcast per tutti i cinofili del web. Uno spazio con interviste, curiosità, notizie e informazioni sulla cinofilia, sull’ecologia e sulla permacultura
Benessere e cura Curiosità Educazione e Addestramento In Evidenza Notizie Cinofile Podcast CinofiloSi avete capito bene. Un Podcast cinofilo per tutti gli amanti degli amici a 4 zampe! 🙂
Per chi volesse ascoltarlo, è possibile ascoltarlo dal sito internet www.psyco.dog – oppure dal sito www.ascoltailtuocane.it
Il podcast di Psycodogs è scaricabile dalle principali piattaforme in rete:
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Buon ascolto! 😉
Seminario con Jutta Ziegler La dottoressa Jutta Ziegler, nota veterinaria austriaca e autrice di due libri di successo, il “libro nero dei veterinari” e il “manuale completo della salute del cane e del gatto”, sarà in Italia il prossimo 18 Novembre. Per la prima volta nel […]
Benessere e cura Notizie CinofileSeminario con Jutta Ziegler
La dottoressa Jutta Ziegler, nota veterinaria austriaca e autrice di due libri di successo, il “libro nero dei veterinari” e il “manuale completo della salute del cane e del gatto”, sarà in Italia il prossimo 18 Novembre.
Per la prima volta nel nostro Paese, la Ziegler terrà un seminario in collaborazione con Zampe Amiche, scuola di educazione cinofila attiva in provincia di Reggio Emilia, che da sempre si prefigge l’obbiettivo di aiutare a comprendere gli amici a quattro zampe, intuendone emozioni ed esigenze.
L’iniziativa nasce per trattare temi importanti, tra cui:
Durante il seminario, previsto dalle 8.30 alle 16.30 presso la sala congressi dell’Hotel Remilia di Reggio Emilia, la dottoressa sarà a disposizione dei partecipanti per rispondere a domande sul benessere dei nostri amici a quattro zampe.
Si tratta di un’occasione unica per tutti i proprietari di cani e gatti e per chiunque abbia intenzione di costruire con loro un rapporto basato sulla diligenza, la serietà, la competenza e, soprattutto, la responsabilità.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a laraveneroni@gmail.com o contattare telefonicamente il centro di educazione cinofila (3466864474).
A partire dal 22 Settembre 2017 al 24 Settembre 2017, si terrà presso la sala polivalente CavaRei di Forlì, in via Bazzoli 12, il 1° Convegno Nazionale organizzato dall’Associazione Culturale Armonie Animali sull’approccio integrato alle patologie tumorali dei cani e dei gatti e degli animali […]
Benessere e cura VeterinariaA partire dal 22 Settembre 2017 al 24 Settembre 2017, si terrà presso la sala polivalente CavaRei di Forlì, in via Bazzoli 12, il 1° Convegno Nazionale organizzato dall’Associazione Culturale Armonie Animali sull’approccio integrato alle patologie tumorali dei cani e dei gatti e degli animali non convenzionali con il seguente programma: (altro…)
Avere un cane è il sogno di molti bambini e per tanti è una realtà. I bambini vedono nel cane un compagno di giochi, un amico, un membro della famiglia a tutti gli effetti, sebbene può succedere che non conoscano la sua natura e l’impegno che […]
Educazione e Addestramento Notizie CinofileAvere un cane è il sogno di molti bambini e per tanti è una realtà.
I bambini vedono nel cane un compagno di giochi, un amico, un membro della famiglia a tutti gli effetti, sebbene può succedere che non conoscano la sua natura e l’impegno che ne deriva.
Sempre più famiglie scelgono di aprire le loro porte ed i loro cuori ad un amico a 4 zampe, e poiché i cani sono parte integrante della nostra società, è indispensabile un’approfondita conoscenza del loro linguaggio, dei loro fabbisogni, delle loro alterità e di tutto quello che gravita intorno all’universo “cane”.
E quale luogo migliore della scuola per IMPARARE tutto questo?
Quest’oggi vi parliamo dell’esperienza di Serenella Pastore, Istruttrice Cinofila di Bari ed ideatrice del progetto denominato DogMama.it , la quale ha realizzato presso la scuola elementare “M. De Mattias” di Bari, un nuovo progetto socio-culturale a favore della sensibilizzazione dei più piccoli all’universo cane:“Bambini vi presento un nuovo amico: il Cane”.
Il progetto in questione è stato davvero entusiasmante, racconta Serenella, e grazie alla collaborazione con Giada Elmetkanany (Educatrice Cinofila) e la dott.ssa Tinelli Antonella (Medico Veterinario), i bambini hanno avuto possibilità di poter conoscere nuovi aspetti del più grande amico dell’uomo.
Ma come è nato il progetto?
Intanto è stato grazie alla sensibilità e alla lungimiranza della superiora Suor Annunziata che ringrazio personalmente, racconta Serenella, alla collaborazione dell’insegnate Sandra Ladisa oltre alla grande disponibilità di tutti i genitori degli alunni della classe 5° che hanno accettato con grande entusiasmo l’idea di portare a scuola i nostri amici a 4 zampe per la prima volta.
Il nostro intento nasce dal desiderio di diffondere cultura cinofila e non solo. Trasmettere ai bambini e alle loro famiglie gli strumenti per evitare quelle incomprensioni che troppo spesso portano a morsi, aggressioni e danni ancor più gravi.
Aprire le porte della scuola al cane, significa inoltre aprirsi all’idea di una scuola nella quale non si impara solo dai libri, ma dove i bambini possano essere inseriti gradualmente nella vita sociale, attraverso le relazioni tra compagni, insegnanti e collaboratori esterni che propongono attività alternative nel rispetto dell’ambiente e della natura.
E’ stato difficile gestire una classe di bambini?
Guidare i bambini alla conoscenza del cane, in quanto essere senziente, dotato di intelligenza e capace di provare e riconoscere emozioni, è un’esperienza in grado di stimolare nel bambino curiosità ed immaginazione, facilitare la conoscenza di sè, imparare il rispetto e il senso di responsabilità, oltre ad acquisire maggiore sicurezza e stima di se stessi e delle proprie capacità.
Inoltre EDUCARE un bambino al rispetto di ogni essere vivente, che si parli di coetanei, cani, gatti, cavalli, conigli, uccelli e persino piante è un gesto D’AMORE dapprima nei confronti dei bambini e poi degli animali e dell’ambiente.
Come si è sviluppato il progetto “Bambini vi presento un nuovo amico: il Cane” ?
Intanto è stato necessario un primo incontro informativo, senza il cane, che mi ha permesso di poter dare ai bambini le nozioni necessarie per un corretto approccio ai nostri amici a 4 zampe, spiega Serenella Pastore.
I Temi sono stati diversi seppur intensi: il linguaggio del corpo, i sensi e le emozioni del cane messi a confronto con quelle umane, la comunicazione interspecifica e intraspecifica, il corretto comportamento da assumere nei confronti di un cane sconosciuto, e racconti di esperienze dirette o indirette, perplessità e curiosità, il tutto tra giochi e sorrisi.
I bambini si sono mostrati da subito entusiasti e disposti all’ascolto, incredibilmente interessati ai segnali che il cane utilizza per comunicare con gli altri cani e con noi umani, estremamente curiosi di conoscere il significato di posture e posizione delle orecchie.
Nelle parti pratiche l’interazione è stata guidata dall’intera equipe che ringrazio, grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Tinelli Antonella, medico veterinario, che ha messo a nostra disposizione la sua preziosa esperienza professionale e di mamma.
E’ stata inoltre un’esperienza formativa che ha suscitato tantissima curiosità nei bambini, soprattutto quando la dott.sa Tinelli ha mostrato agli alunni come avviene una visita medica veterinaria e quanto sia importante prendersi cura del proprio amico a 4 zampe partendo dall’alimentazione, dall’igiene, da una corretta gestione e dal soddisfacimento dei suoi fabbisogni…insomma, allo stesso modo di quanto sia importante prendersi cura di sè.
E Nelle parti pratiche con il cane?
Nonostante l’euforia, la forte attrazione e la ricerca del contatto, gli alunni sono stati in grado di rispettare gli spazi e i tempi del cane, mostrandosi sempre amichevoli e pacifici nei suoi confronti.
Vederli sorridere in presenza di Joy (la Golden Retriever collega di Serenella) è stata davvero una grande emozione!
Un progetto culturale valido e formativo, sicuramente da riproporre, che avrà un grandissimo successo grazie alla professionalità di Educatori ed Istruttori attenti allo sviluppo culturale e al benessere psico-fisico dei nostri amici a 4 zampe.
(a cura di Paola Luciani) L’anno scorso è iniziato il mio progetto fotografico denominato “Wild” rivolto a uomini che sentono un forte attaccamento alla natura e agli animali e si ritengono in stretto contatto con loro. “Wild” è interamente dedicato a loro, di solito sempre […]
Curiosità Il cane nell'Arte(a cura di Paola Luciani) L’anno scorso è iniziato il mio progetto fotografico denominato “Wild” rivolto a uomini che sentono un forte attaccamento alla natura e agli animali e si ritengono in stretto contatto con loro.
“Wild” è interamente dedicato a loro, di solito sempre poco fotografati perchè il fotografo preferisce belle donne quasi sempre succinte e senza veli da poter immortalare.
Anche in questo sono diversa o per lo meno tento di esserlo seguendo ciò che il mio occhio cerca per nutrire la mia interiorità.
Come ho spiegato nel mio precedente articolo, la mia fotografia è mirata a raccontare oltre all’immagine anche qualcosa del proprio essere e del legame forte con la Natura vista come elemento fondamentale del mio sentire.
Vado così alla ricerca di sensazioni che possano tradursi in fotografie che volutamente non post.produco molto per lasciare il senso a ciò che esiste nella realtà. E tradurlo in immagine.
“Wild” significa “selvaggio-selvatico” ossia non raggiunto dall’uomo, primitivo, libero, non addomesticato.
Tutti i miei progetti partono da un’immagine che si forma in me e che ho bisogno di tradurla, così sono andata alla ricerca di uomini che mi potevano raccontare del loro legame con l’Universo e con Madre Natura.
Il progetto è stato accompagnato dalle dichiarazioni che ognuno di loro ha rilasciato per descrivere meglio le loro sensazioni e per rafforzare il rapporto parola-immagine che da sempre accompagna la mia fotografia introspettiva.
Quale miglior modo di rappresentare Madre Natura attraverso il rispetto di un Uomo? L’uomo quindi visto come elemento di equilibrio, di legame sia con il femmineo che con gli animali, un uomo che è difficile trovare nella nostra civiltà ma che per fortuna esiste ancora, basta dargli voce, nutrirlo, assecondarlo e permettergli di parlare con la Terra, per amarla e proteggerla.
Il culto della Grande Madre risale ai tempi della preistoria, e ha dato vita poi a diverse divinità femminili che hanno da sempre impersonificato la vita, la fertilità, l’amore sensuale, la caccia, il ciclo naturale morte-rinascita.
La Natura sembra di contorno alle mie immagini, visto che i protagonisti sono gli uomini ma entra prepotentemente in scena e lo avvolge e guardandole mi sono fatta questa domanda: chi protegge chi?
Credo che sia nostro dovere riuscire a ricordaci di essere sempre un po’ “wild” .
Tutt’ora il progetto è aperto a tutti gli uomini che si sentono rappresentati da questi miei scatti e che abbiano voglia di portarmi con loro alla scoperta di luoghi dove si possano sentire “a casa”.
Qui il link per visionare il progetto: http://www.paolaluciani.com/
Nell’era dei cellulari e dei tablet, spesso mi sono posta la domanda di quanto “l’immagine” nel nostro tempo sia importante. Ormai si fotografa di tutto e con tutto e credo si sia perso il vero significato di “fotografia”, ossia quella tecnica e l’arte di ottenere […]
Curiosità Il cane nell'Arte Notizie CinofileNell’era dei cellulari e dei tablet, spesso mi sono posta la domanda di quanto “l’immagine” nel nostro tempo sia importante.
Ormai si fotografa di tutto e con tutto e credo si sia perso il vero significato di “fotografia”, ossia quella tecnica e l’arte di ottenere immagini durature tramite l’aiuto della luce, infatti “fotografia” deriva da due parole greche: luce e grafia, quindi “disegnare con la luce” è il termine più corretto per identificare questa arte.
Se cercate sul dizionario il significato di “immagine” troverete questa definizione: – forma con la quale una cosa appare a chi la guarda – Ebbene, dopo tanti anni passati a fotografare persone, mi sono sempre resa più conto che ciò che una essere umano vuole far apparire di sé è sempre diverso da quello che effettivamente un osservatore può vedere. Oltremodo se valutiamo le immagini che vengono postate sui social soprattutto da giovani.
Da queste mie meditazioni, nell’arco del mio operare, mi sono sempre più resa conto che non bastava il semplice click per immortalare un soggetto. La mia ricerca sull’immagine andava oltre a quello che i miei occhi vedevano. Conobbi così finalmente il termine corretto sul mio modo di fotografare e mi resi conto che era usato e strutturato in ambito della psicologia dell’arte e che molto di quello che facevo poteva essere inserito nella “fotografia terapeutica”.
Capii quindi che stavo utilizzando la mia macchina fotografica per aiutare la persona che stava posando a far emergere dei suoi vissuti che poi si concretizzavano con un’immagine che congelava un momento, uno stato d’animo, una relazione. La cosa importante è che l’immagine resta, ferma il “qui ed ora” e la si può rivedere tutte le volte che si vuole perchè possa rievocare ricordi, odori, istanti, persone, animali …
E’ importante fare una precisazione: la fotografia terapeutica può essere usata da un fotografo, mentre la “foto-terapia” solo da psicoterapeuti/psicologi in ambito di setting terapeutico in forme e modi differenti.
La fotografia è una traduzione personale di un’immagine interna, appunto un prodotto finale di un percorso fatto tra il fotografo e la persona che posa; è un vero e proprio messaggio comunicativo che può avere mille sfaccettature. Ogni fotografia può contenere emozioni e pensieri, e può spiegare concetti che neppure la parola può esplicitare.
E’ evidente che la fotografia terapeutica non si può applicare in tutti i set fotografici ma sono sicura che può venire sempre in aiuto quando si scatta e si interagisce con persone, anche con gruppi.
Mi è capitato di applicare questa tecnica a gruppi di persone che posavano per me in vari progetti sociali e il risultato finale è stato molto positivo perchè sono emersi vissuti, pensieri intimi che sono stati poi condivisi tra i partecipanti e hanno migliorato il lavoro globale e unito ancora di più il gruppo.
In questo mondo dove tutto corre e tutto è apparire, riuscire a trovare uno spazio dove il giudizio viene sospeso e dove ognuno di noi può andare a sfiorare il più intimo pensiero, penso sia un luogo da conservare con gelosia.
Questo mi propongo di donare alle persone che decidono di intraprendere con me un percorso di immagine introspettiva, dove non serve saper posare, essere fotogenici, belli e prestanti, ma solo aver voglia di condividere un’emozione che rimarrà per sempre.
Pensate ora, voi che avete letto questo articolo, quanto potrebbe essere intenso poter parlare di voi e del vostro cane in un’immagine.
Da quando ho memoria ho avuto un cane, zampe infangate sulla giacca, l’ombra che mi trotterella accanto a quattro zampe, il risveglio con una leccata in faccia e ogni volta che mi accingo a parlare di loro sento un nodo allo stomaco. E’ un rapporto ancestrale il mio con gli animali che va oltre alla razionalità, non riuscendo a descriverlo con le parole, chiedo aiuto all’immagine. E così mi ritrovo a guardare le foto dei miei cuccioli e a pensare che avrei potuto scattarne di più perchè quelle che ho non mi bastano per ricordare tutti i miei amati compagni di vita.
Anche per questo motivo ho accettato di buon grado di poter collaborare con questo blog e magari riuscire a donare a voi lettori, qualcosa che resti unico, come unici sono loro.
A partire dal 01 Ottobre 2016, presso il Centro Mariposa a Bari, prenderà il via un progetto innovativo e di grande utilità per tutte la famiglie che convivono con un amico a 4 zampe. “DogMama” – Guida ad una convivenza serena tra cuccioli. Serenella Pastore, […]
Curiosità Educazione e Addestramento In Evidenza Notizie CinofileA partire dal 01 Ottobre 2016, presso il Centro Mariposa a Bari, prenderà il via un progetto innovativo e di grande utilità per tutte la famiglie che convivono con un amico a 4 zampe.
“DogMama” – Guida ad una convivenza serena tra cuccioli.
Serenella Pastore, Istruttrice cinofila, con la collaborazione delle ostetriche Anna Algardi e Sabrina Falbo del Centro Mariposa, in Equipe con Medici veterinari, psicologi e pediatri, hanno sviluppato un progetto multidisciplinare, mirato ad una corretta educazione alla convivenza tra cani – bambini e neomamme.
“Infatti il “DogMama” è un progetto socio-culturale che favorisce la convivenza tra future mamme o neomamme, ed il proprio amico a 4 zampe”, ci spiega Serenella Pastore, responsabile del progetto.
“Sono tanti ancora i casi in Italia in cui uno specialista consiglia l’allontanamento del proprio amico a 4 zampe a quelle famiglie che si apprestano a vivere una gravidanza. Il che comporta un grande disagio emotivo e personale;
“I progetti educativi simili al Dogmama, con il supporto delle ultime ricerche scientifiche, aiutano a comprendere che una convivenza serena tra Cani e Bambini, non solo è possibile, ma in molti casi è addirittura consigliabile”, continua Serenella Pastore.
Alcune delle caratteristiche di questo percorso che possono tornare utili a tutte le interessate:
Il corso è organizzato in 7 Incontri Teorico/Pratici.
La prima giornata formativa è gratuita, aperta a tutti previa iscrizione, da effettuare presso la segreteria del centro Mariposa di Bari: Tel. 080/2021244 – 389/9833600
Grazie alla convenzione con alcuni B&B della zona dogfriendly, sarà possibile anche per chi proviene da fuori Provincia o fuori Regione, partecipare all’evento e pernottare serenamente con il proprio amico a 4 zampe.
Nel primo incontro verranno affrontati i seguenti argomenti:
– Presentazione del corso;
– Come il cane avverte la gravidanza;
– Consigli utili per la preparazione all’arrivo del neonato;
– Il parere del Pediatra (a cura della dott.ssa Zora Del Buono);
– Pianificazione di un percorso educativo personalizzato.
I più interessati, potranno iscriversi al corso completo, strutturato in 3 weekend di lavoro e di preparazione (08 e 09 Ottobre – 15 e 16 Ottobre – 22 e 23 Ottobre – sempre a Bari presso il centro Mariposa) con l’ausilio delle seguenti figure professionali: Istruttore Cinofilo, Veterinario, Psicologa, Ostetrica e Pediatra.
Per agevolare il rapporto cane/neomamma e per fornire un supporto concreto a tutta la famiglia, 4 zampe incluso, che si appresta a vivere la gravidanza o i primi mesi di convivenza con il neonato, l’intero programma prevede i seguenti punti di discussione:
– Comunicazione efficace tra uomo e cane;
– Le emozioni della gravidanza e come vengono percepite dal cane;
– Esercizi utili e personalizzati per la preparazione dell’arrivo del neonato;
– Igiene e sicurezza del neonato e del cane;
– La verità sui rischi e sui vantaggi del vivere con un animale in casa;
– Massaggio neonatale e manipolazione corretta del cane;
– Lezioni pratiche individuali
DogMama è un punto di incontro tra diverse figure professionali che assieme, in cooperazione, sviluppano le basi per una corretta e sana convivenza tra cane a bambino, fornendo a tutti i partecipanti consigli specifici in diversi ambiti e sfere.
L’Equipe del progetto DogMama è così composta:
Dr.ssa Zora Giovanna Del Buono – Pediatra
Dr.ssa Valeria Straziota – Medico Veterinario
Dr.ssa Francesca Cocciolo – Psicologa
Dr.ssa Anna Algardi – Ostetrica
Dr.ssa Sabrina Falbo – Ostetrica
Dr.ssa Serenella Pastore – Istruttrice Cinofila
Per maggiori informazioni:
Serenella Pastore: http://www.dogmama.it TEL. 333 1833954
Un progetto semplice e allo stesso tempo utile per tutte coloro che necessitano di una guida sicura per una serena convivenza tra “cuccioli”.
Un’alimentazione naturale è alla base del benessere fisico e mentale dei nostri amici animali poiché è dalla ciotola che parte la loro salute. Il pasto deve rispettare la natura e la fisiologia dell’apparato gastroenterico del cane, quindi deve essere composto da carne, ossa, interiora, piccole […]
Benessere e cura VeterinariaUn’alimentazione naturale è alla base del benessere fisico e mentale dei nostri amici animali poiché è dalla ciotola che parte la loro salute.
Il pasto deve rispettare la natura e la fisiologia dell’apparato gastroenterico del cane, quindi deve essere composto da carne, ossa, interiora, piccole quantità di verdure, frutta e uova, come ad esempio nella dieta B.A.R.F.
La bellezza della natura sta nell’offrirci tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che possiamo utilizzare per potenziare gli effetti benefici di un’alimentazione naturale.
Oggi poniamo l’attenzione su alcuni alimenti di cui spesso ignoriamo gli effetti terapeutici: LE SPEZIE
LE SPEZIE: COME E QUANDO USARLE
Gran parte delle spezie arrivano a noi dal mondo orientale: il loro scopo non è solo quello di esaltare gusti e colori di una pietanza, bensì ognuna di esse possiede precise proprietà curative che ne fanno un ottimo supporto terapeutico per svariate patologie.
Partendo da un concetto di dietetica cinese, richiamando la divisione tra cibi yin (freddi) e cibi yang (caldi) già affrontata nel precedente articolo (https://www.dogmagazine.it/2016/03/la-medicina-veterinaria-tradizionale-cinese/), possiamo considerare le spezie dei cibi caldi, per cui non vanno utilizzate in ogni soggetto in modo arbitrario. Questo perché potremmo anche causare effetti avversi, soprattutto in animali che già presentano un eccesso di calore.
Importante è conoscere la proprietà energetica del cibo, ricordando che ogni animale ha il suo pasto e le sue dosi. La medicina cinese ci aiuta a cogliere la differenza tra due animali con stessa patologia, per i quali si procederà a formulare piani alimentari diversi.
CURCUMA
La curcuma è la spezia tra le più conosciute ed usate, anche nell’alimentazione umana. E’ una pianta erbacea perenne, il cui rizoma contiene diversi principi attivi. Il suo più importante componente, oltre a vitamine del gruppo B, vitamina C e sali minerali, è la curcumina, sostanza dalle molteplici proprietà. Tra queste, le più conosciute sono quelle antinfiammatorie e antiossidanti. Per questo motivo, risulta utile in cani anziani con artrite cronica, in quanto migliora la flessibilità articolare e legamentosa, riducendo il gonfiore.
Applicata localmente, migliora i naturali processi di cicatrizzazione.
Di valido aiuto anche nella digestione delle proteine e nel dissolvere calcoli nella cistifellea.
Soprattutto negli ultimi anni, il mondo scientifico si è concentrato sullo studio degli effetti anticancerogeni della curcuma, in quanto la curcumina possiede una spiccata azione inibitoria dei fattori di crescita tumorale (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12676044).
ZENZERO
Lo zenzero deriva da una pianta erbacea perenne di origine asiatica (prodotto soprattutto in Cina ed India). Il suo rizoma è ricco di sali minerali, quali calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro, manganese, zinco, rame e selenio, e vitamine, soprattutto quelle del gruppo B. Può essere usato sia fresco che essiccato.
Risulta utile in caso di nausea (specialmente quella mattutina), vomito, bronchite e malattie dell’apparato respiratorio, spasmi intestinali.
E’ un tonico naturale che migliora la circolazione sanguigna. Secondo la tradizione cinese, può essere utilizzato nel controllo del dolore.
BASILICO
Il basilico, secondo la medicina cinese, si usa in caso di carenza dell’elemento yang, quindi specialmente in animali anziani. Efficace in caso di problemi degenerativi a carico delle ossa, come l’artrosi. Contiene flavonoidi con azione antiossidante. Può essere utilizzato come calmante del sistema nervoso agendo su stati di stress ed ansia. Possiede grandi quantità di vitamina A, K, ferro e luteina, quest’ultima molto importante nell’azione di protezione delle cellule dai radicali liberi.
Molto apprezzati sono anche gli effetti dei componenti chimici contenuti nel suo olio, in quanto svolgono un’azione antibatterica ed antinfiammatoria.
ORIGANO
L’origano può essere usato sia in forma secca che sotto forma di olio; quest’ultimo va utilizzato in piccole quantità in quanto risulta molto più concentrato.
I fenoli presenti al suo interno gli conferiscono potere antisettico ed antivirale.
Oltre ad essere un valido rimedio in corso di infezioni respiratorie, vanta l’azione di vermifugo. Infatti, è utile specialmente in caso di infestazioni parassitarie causate dalla Giardia, spesso di difficile eradicazione.
Ricordando che l’obiettivo è di mantenere il corpo dei nostri animali in equilibrio, è consigliabile utilizzare le spezie con cautela, valutando la reazione di ogni singolo animale ed evitando di protrarre la somministrazione per lunghi periodi.
Dott.ssa Isabella Cilli
Specialista in Agopuntura Veterinaria
cellulare 3200807048
Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per le medicine olistiche anche in campo veterinario e sempre più proprietari ricercano terapie cosiddette alternative che siano prive di effetti collaterali, soprattutto quando patologie croniche richiedono l’uso di farmaci per molto tempo. Oggi parliamo di una medicina antica […]
Benessere e cura VeterinariaNegli ultimi anni è aumentato l’interesse per le medicine olistiche anche in campo veterinario e sempre più proprietari ricercano terapie cosiddette alternative che siano prive di effetti collaterali, soprattutto quando patologie croniche richiedono l’uso di farmaci per molto tempo.
Oggi parliamo di una medicina antica nata in Cina migliaia di anni fa, la medicina veterinaria tradizionale cinese, considerata a tutti gli effetti una medicina olistica.
Più che di una medicina si tratta di una vera e propria filosofia di vita che vede l’animale in perfetta sintonia con l’energia della natura, in equilibrio con essa, come se fosse un microcosmo facente parte dell’universo.
Tutto si basa sulla teoria del dualismo tra yin e yang, gli opposti che si ritrovano in ogni elemento dell’universo e si trasformano reciprocamente l’uno nell’altro. Così la notte, rappresentata dallo yin, diventa il giorno che è yang. Allo stesso modo yang è il calore e yin è il freddo; yang è il sole e yin è la luna; yang è il fuoco e yin è l’acqua. Questa teoria viene applicata ad ogni funzione fisiologica e ad ogni organo: lo stato di salute è determinato dall’equilibrio tra questi due elementi e solo quando questo viene a mancare, si manifesta il sintomo.
Il perfetto equilibrio tra yin e yang, consente il fluire dell’energia vitale (che i cinesi chiamano Qi) attraverso i Meridiani, canali che percorrono il corpo in tutta la sua lunghezza. Fattori quali stress emotivi, errata alimentazione, condizioni climatiche sfavorevoli, possono essere artefici di una disarmonia o di un blocco energetico la cui conseguenza è la malattia.
È un approccio al paziente diverso da quello occidentale, un metodo di osservazione accurato che, oltre ai sintomi fisici, prevede la valutazione di ogni aspetto dell’animale, soprattutto quello comportamentale e caratteriale.
Spesso quando si parla di medicina cinese si pensa subito all’agopuntura, tecnica utilizzata da millenni per riequilibrare gli scompensi energetici; in realtà, questa è solo una branca della medicina tradizionale cinese. Altre branche, molto importanti, sono rappresentate dalle Terapie alimentari e dalle Erbe cinesi.
Soprattutto in campo umano, siamo soliti sottovalutare il potere curativo del cibo, finendo con il buttare giù nel nostro corpo qualsiasi cosa ci capiti a tiro. C’è un detto che recita: “Siamo quello che mangiamo” e questo i cinesi lo sanno benissimo. Infatti, nella medicina cinese, il cibo riveste un ruolo importante nella terapia: senza una corretta alimentazione non ci potrebbe essere guarigione. Qualsiasi malattia non potrà mai essere curata fino in fondo senza aver effettuato un cambio alimentare nel rispetto delle caratteristiche del paziente, secondo la teoria dello yin e dello yang.
Il cibo è energia, quindi ad ogni singolo alimento è affidata una proprietà energetica: ci saranno cibi freddi (yin), caldi (yang) o neutrali. Solo dopo aver effettuato una diagnosi si può impostare una corretta terapia alimentare. Così, ad esempio, un cane giovane con dermatiti recidivanti e con lesioni infiammatorie, per la medicina cinese avrà un eccesso di calore che dovrà necessariamente essere neutralizzato facendo ricorso a cibi freddi (yin) come il tacchino o il pesce. Allo stesso modo un cane con gastrite, quindi con infiammazione a carico dello stomaco avrà bisogno di un cibo yin. Seguendo questo metodo si aumenta il successo terapeutico e si evitano le cronicizzazioni di quei problemi che ormai quotidianamente affliggono i nostri animali. A volte, il cibo giusto è così potente da essere esso stesso cura, senza dover ricorrere ad altro.
Non esiste una terapia alimentare unica per la stessa malattia, ma esisteranno terapie per ogni singolo paziente, perché ogni animale è un individuo unico con una sua personalità e con i suoi tratti distintivi.
Si può utilizzare questo metodo come medicina preventiva o come cura di malattie cutanee o immunitarie, o come supporto in patologie a carattere cronico, quali renali, articolari e gastroenteriche.
Le terapie alimentari, così come le altre branche che compongono la medicina cinese, hanno un unico obiettivo: mantenere in equilibrio il corpo dei nostri animali e migliorarne la qualità della vita senza causare effetti collaterali.
a cura della Dott.ssa Isabella Cilli – Medico Veterinario
Tel. 320.0807048
Ripubblichiamo il servizio andato in onda su Report – Domenica 06 Marzo 2015 “Troppa trippa” l’inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, […]
Benessere e curaRipubblichiamo il servizio andato in onda su Report – Domenica 06 Marzo 2015
“Troppa trippa” l’inchiesta di Sabrina Giannini cerca di fare luce su un settore poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrarci gli stabilimenti, così come i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne. Infine l’ultima novità del mercato che vede in competizione le multinazionali: le diete a supporto delle patologie che colpiscono cani e gatti. Alimenti molto costosi che suscitano dubbi.
©Copyright RAI – Radiotelevisione Italiana
4 Zampe in Azione , manifestazione organizzata dal Gruppo Cinofilo La Lupa, ritorna anche quest’anno con la VII^ edizione. Il 20 Settembre in via XXIV Maggio 49 a Piacenza, La Lupa aprirà le porte a chiunque voglia partecipare ad una splendida festa che avrà come […]
Notizie Cinofile4 Zampe in Azione , manifestazione organizzata dal Gruppo Cinofilo La Lupa, ritorna anche quest’anno con la VII^ edizione. Il 20 Settembre in via
XXIV Maggio 49 a Piacenza, La Lupa aprirà le porte a chiunque voglia partecipare ad una splendida festa che avrà come protagonisti i nostri amici a 4 zampe. Ingresso Gratuito!
Spettacolari esibizioni cinofile, cattureranno i presenti in una giornata ricca di emozioni.
Per info. Contattare il numero 3381284597 o consultare il sito www.gruppocinofilolalupa.it o FB.
Vi aspettiamo numerosi!
Gruppo Cinofilo La Lupa Piacenza
Tyrann Mathieu, giocatore di football americano, ci spiega cosa accade al nostro cane quando rimane chiuso in auto anche solo per pochi minuti. Colpo di calore, Shock termico fino al raggiungimento dell’arresto cardiaco. Non lasciate il vostro cane chiuso in auto, anche se con i […]
Benessere e curaTyrann Mathieu, giocatore di football americano, ci spiega cosa accade al nostro cane quando rimane chiuso in auto anche solo per pochi minuti.
Colpo di calore, Shock termico fino al raggiungimento dell’arresto cardiaco.
Non lasciate il vostro cane chiuso in auto, anche se con i finestrini aperti!
Se vedete un cane chiuso in auto, chiamate immediatamente le forze dell’ordine ed aspettate il loro arrivo.
E in caso di necessità, fate tutto il possibile per salvare la vita di quel cane.
Informiamo tutti i lettori del DogMagazine, di un’iniziativa di particolare interesse, organizzata da FederCinofilia per tutti i tecnici e aperto anche a tutti i proprietari dei nostri amici a 4 zampe: Alle radici del rapporto con l’animale attraverso la memoria e gli archetipi DOMENICA 13 Settembre […]
Notizie CinofileInformiamo tutti i lettori del DogMagazine, di un’iniziativa di particolare interesse, organizzata da FederCinofilia per tutti i tecnici e aperto anche a tutti i proprietari dei nostri amici a 4 zampe:
Alle radici del rapporto con l’animale attraverso la memoria e gli archetipi
DOMENICA 13 Settembre 2015 dalle ore 09.00 alle ore 18.00
c/o Ristorante Fuori Porta – P.le Berlinguer 100,
S.Egidio – Cesena (FC)
RELATORE: Dott. David Satanassi – Medico Veterinario Omeopata – Zooantropologo
La partecipazione all’incontro è gratuita
Iscrizione obbligatoria: delchiarodiluna@gmail.com (entro il 07 Settembre)
Un esperimento curioso, che molti di voi potranno riproporre a casa con il proprio amico a 4 zampe. L’idea è semplice. “Mike the Intern”, un utente di youtube.com ha applicato una videocamera GoPro al collare del proprio cane, Aaron, per capire cosa faccia in sua […]
CuriositàUn esperimento curioso, che molti di voi potranno riproporre a casa con il proprio amico a 4 zampe. L’idea è semplice. “Mike the Intern”, un utente di youtube.com ha applicato una videocamera GoPro al collare del proprio cane, Aaron, per capire cosa faccia in sua assenza. Il risultato?
Guardate voi stessi 🙂
La dieta Barf non è una semplice dieta alimentare, ma rispecchia principii nutrizionali tali da farle diventare una vera e propria filosofia di alimentazione. Tecnicamente consiste nell’offrire come alimenti per i nostri amici animali, cibo crudo (biologicamente appropriato), utilizzando carne, ossa, vegetali, uova, grassi animali […]
Benessere e cura VeterinariaLa dieta Barf non è una semplice dieta alimentare, ma rispecchia principii nutrizionali tali da farle diventare una vera e propria filosofia di alimentazione.
Tecnicamente consiste nell’offrire come alimenti per i nostri amici animali, cibo crudo (biologicamente appropriato), utilizzando carne, ossa, vegetali, uova, grassi animali e vegetali ed integrazioni ove necessario con vitamine e minerali.
A tal proposito abbiamo intervistato il Dott. Alessandro Prota, medico veterinario attento alla cultura alimentare.
In effetti questa filosofia vuole rispettare quelle che sono i principi nutrizionali dei cani e felini che si alimentano nel loro ambiente naturale, cosi come si alimentano i carnivori in natura con le loro prede. Personalmente credo che si dovrebbe divulgare questa filosofia o perlomeno raccogliere alcuni principi essenziali della scienza dell’alimentazione del cane e del gatto.
Quanto è complesso preparare il pasto per i nostri amici a 4 zampe?
La preparazione non richiede molto tempo, di certo è importante un minimo di cultura alimentare, che ovviamente si sviluppa nel tempo, anche grazie ai consigli di un esperto o di un veterinario che si interessa di alimentazione e medicina integrata.
Cane e gatto, hanno la stessa alimentazione?
Il cane richiede una dieta diversa da quella del gatto. Il loro metabolismo sviluppa fisiologicamente necessità alimentari che li distingue. Inoltre, nell’ambito della stessa specie, è fondamentale l’attenzione che si pone al singolo soggetto, in quanto la dieta presenta delle modifiche in base allo stato di salute, all’eta, al movimento, se vive in appartamento o all’esterno, ecc. Una cosa è certa. Dieta Barf significa che gli ingredienti (carne,verdure, ecc) devono essere di prima qualità, lavati e di sicura provenienza.
Come si conservano gli alimenti della dieta Barf?
La conservazione viene fatta in frigo per non oltre due giorni altrimenti è consigliabile congelare l’intero pasto che si è preparato per il nostro amico a 4 zampe.
Per cercare di incuriosirvi sull’argomento ho raccolto alcuni video, è ovvio che ogni dieta va seguita e personalizzata con le modifiche del caso in relazione anche alla sensibilità che ogni cane e gatto possiede, e ovviamente in relazione alla funzionalità pancreatica e digestiva del singolo soggetto.
Come iniziare?
Prima quindi di iniziare il proprietario deve documentarsi sull’argomento. Esistono tante fonti di notizie attraverso internet. Approfondire significa prestare attenzione alle informazioni e confrontarsi con gli esperti del settore, come ad esempio nutrizionisti, veterinari, allevatori, istruttori cinofili. Col tempo non tarderanno le soddisfazioni per uno stato di salute e vigore del proprio animale, con un sistema immunitario più forte ed una funzionalità organica in equilibrio, fondamentale per le allergie ed intolleranze alimentari.
L’alimentazione è una componente importante per il benessere psicofisico del nostro amico a 4 zampe. E siamo contenti che proprio grazie al dogmagazine.it la dieta barf stia cominciando ad avere un giusto ruolo nella cultura cinofila italiana. Del resto un vecchio adagio popolare suggerisce che “siamo quello che mangiamo”. Perché non dovrebbe essere altrettanto importante per i nostri amici a 4 zampe?
Link utili
Video Dieta Barf Cane:
http://youtu.be/xno0pd82aCA?list=PLI_VogLc3PmZ1aG8k7Wj0t8uIkDHteQ70
Sito ufficiale del dr. Alessandro Prota: www.alessandroprota.it
Siti utili in lingua italiana per gli spunti sulla dieta barf:
www.barf.it
www.barfiamo.it
www.dietabarf.it
Quest’oggi vogliamo riproporvi un articolo interessante che spero possa aiutare molti proprietari, soprattutto nel caso in cui il vostro cane soffrisse di allergie, dolori articolari, epilessia, infezioni ricorrenti alle orecchie o altri problemi cronici. Partiamo dagli Stati Uniti, dove sempre più medici veterinari consigliano diete naturali […]
Benessere e cura In Evidenza VeterinariaQuest’oggi vogliamo riproporvi un articolo interessante che spero possa aiutare molti proprietari, soprattutto nel caso in cui il vostro cane soffrisse di allergie, dolori articolari, epilessia, infezioni ricorrenti alle orecchie o altri problemi cronici.
Partiamo dagli Stati Uniti, dove sempre più medici veterinari consigliano diete naturali ai propri pazienti. E tra questi, il dr. John Symes consiglia di prestare maggiore attenzione alla dieta che somministriamo ai nostri amici a 4 zampe. Egli ha infatti, negli ultimi 5 anni sostenuto nella sua clinica veterinaria e tramite il proprio sito web (http://dogtorj.com/) , un bilanciato regime alimentare che esclude la presenza del glutine (quindi frumento, orzo e segale), latticini, soia e mais nella dieta dei propri pazienti
Dr. Symes, che si fa chiamare “DoGtor J,” ha sofferto per più di 40 anni di vari problemi di salute. Allergie, bruciore di stomaco, depressione, stanchezza cronica, problemi intestinali, difficoltà di memoria, dolori articolari, problemi di equilibrio, e la fibromialgia.
Poi a suo fratello è stata diagnosticata la celiachia. “Mio fratello mi ha dato una lista di 20 sintomi della malattia celiaca; avevo tutti e 20 i sintomi!”, dice il dottor Symes. La sua auto-diagnosi è stata confermata poi dai test effettuati e come suo fratello, anche il “DoGtor J” era celiaco.
La celiachia, nota anche come intolleranza al glutine, è una condizione in cui il glutine – una proteina che si trova in alcuni cereali – provoca la distruzione dei villi nell’intestino tenue. I villi danneggiati sono in grado di funzionare ma con relativa scarsità nell’assorbimento delle sostanze nutritive.[Vi consiglio di dare un’occhiata a : http://it.wikipedia.org/wiki/Celiachia]
Eliminando i cibi incriminati, di solito si determina una riduzione o addirittura l’estinzione dei sintomi. A volte sono sufficienti solo pochi giorni.
Dopo aver adottato una nuova dieta senza glutine, non passò molto tempo prima che il dottor Symes interruppe l’assunzione delle sue medicine per sentirsi molto meglio.
“E’ stato incredibile quanto velocemente mi sono sentito meglio,” dice. In soli quattro giorni, ha avuto un notevole miglioramento della sua salute e del benessere. E perché non ipotizzare questo senso di benessere anche con i cani?
Il dottor Symes cominciò ad osservare meglio e a studiare le analogie tra i problemi subiti da persone affette dall’intolleranza al glutine e le malattie di molti dei suoi pazienti a quattro zampe. Questo lo porta a chiedersi se le diete canine commerciali, la maggior parte delle quali vengono caricate con cereali contenenti glutine, siano la causa dei problemi che ha visto così di frequente nella sua clinica veterinaria.
“In poche parole, dopo tutta la mia ricerca, ho scoperto che il centro del nostro universo di salute è nel duodeno, un tratto ‘a forma di J’ dell’intestino che io ora chiamo il vaso di Pandora” spiega il dr. Symes
Il duodeno è la chiave per la digestione in entrambi, sia per i cani che per le persone. Una varietà di enzimi digestivi, quali proteasi e amilasi sono secreti lì, come lo sono gli ormoni, gli acidi biliari e altre sostanze necessarie per la digestione efficiente.
“Il duodeno prepara, tramite enzimi, gli alimenti che verranno poi assorbiti nella restante parte dell’intestino tenue. Le ghiandole del Brunner, che qui si trovano, secernono muco. Nel duodeno si versa la bile, prodotta dal fegato, che serve per emulsionare i grassi. Inoltre, il pancreas vi secerne enzimi digestivi, come tripsina, amilasi e lipasi.
Il duodeno regola anche la velocità di svuotamento dello stomaco attraverso vie ormonali. La secretina e la colecistochinina vengono rilasciate dalle cellule nell’epitelio duodenale in risposta agli stimoli e agli acidi grassi presenti quando il piloro si apre e rilascia il chimo gastrico nel duodeno.
[Wikipedia]”
Poiché gli enzimi e acidi rompono le molecole di cibo in parti ancora più piccole, come aminoacidi, zuccheri, acidi grassi, vitamine e minerali, questi nutrienti sono assorbiti nel flusso sanguigno dai capillari all’interno del villi.
Con la malattia celiaca, il corpo reagisce al glutine producendo anticorpi IgE (immunoglobuline E).
Questo assalto di anticorpi danneggia i villi che rivestano l’intestino tenue, a volte in maniera irreversibile. Ciò può causare la comparsa di sintomi di allergia, come prurito e diarrea. Il danno interno, però, è ancora più insidioso. Senza il funzionamento corretto dei villi dell’intestino tenue, le vitamine, le minerali, e altri nutrienti non sono adeguatamente assimilati, creando una sorta di malnutrizione subclinica.
Questo processo è a volte indicato come malassorbimento o “sindrome di permeabilità intestinale.”
Il glutine può agire come colla nell’intestino, intasando i villi. Questo a sua volta può causare atrofia dei villi in coloro che sono sensibili. “E ‘la natura degli amidi nell’essere appiccicosi”, afferma Dr Symes. “Come si è visto, i cibi che sono ‘appiccicosi’ sono quelli che causano i maggiori problemi. Il grano e soia sono i peggiori, mentre avena e riso sembrano essere migliori. Il mais è nel mezzo. “
Ora si può capire perché i cibi a base di agnello e riso sono diventati così popolari. “Il riso è poco colloso e quindi il meno potenzialmente allergenico,” dice “DoGtor J”.
Il dottor Symes raccomanda una dieta priva di glutine per tutti i suoi pazienti canini che soffrono di sintomi di allergia apparenti o cattiva digestione. Quello che non ci si può aspettare è che egli raccomanda anche una dieta priva di glutine per tutti i cani, non solo quelli con segni clinici evidenti.
I casi più eclatanti di “guarigione” ili Dr. Symes li ha riscontrati in alcuni dei suoi pazienti che soffrono di una delle due condizioni croniche più spiacevoli che esistano: allergie ed epilessia idiopatica.
Ha avuto cani che si grattavano così tanto da arrivare all’automutilazione per il fastidio. Cambiata la dieta, passato il prurito!
Ha avuto anche pazienti con epilessia idiopatica che hanno smesso di avere crisi epilettiche una volta bilanciata la dieta con una senza glutine e conservanti.
Max, il Beagle di Jan e Mark Davidson, ne è un esempio perfetto. “Ha sempre avuto le orecchie infiammate, si grattava costantemente. Non stava fermo un secondo seduto senza grattarsi all’infinito”, spiega Jan Davidson. Tutto questo grattarsi lo ha portato fino al punto di sanguinare nonostante sia stato somministrato il cortisone per anni.
I test allergologici hanno confermato che Max era allergico agli ingredienti di tutti gli alimenti che mangiava regolarmente. Inoltre era positivo per 35 delle 40 sostanze che provocano allergie respiratorie. Il Dr. Symes ha consigliato il passaggio ad un alimento composto da carne di anatra e patate bollite.
“Ricordo come è stato sorprendente quando abbiamo cambiato la sua dieta”, dice Davidson. “Immediatamente la situazione si è invertita.” Questo è stato più di tre anni fa. Max, ora ha 13 anni, ha ancora bisogno di tanto in tanto una compressa di antistaminico quando le sue allergie respiratorie divampano. Il resto dei suoi sintomi di intolleranze che una volta erano onnipresenti sono scomparsi del tutto.
“Vedo spesso situazioni davvero aggravate che si ripristinano rapidamente grazie all’alimentazione”, afferma Dr Symes. “E ‘incredibile quanto velocemente il loro sistema immunitario sappia tornare alla normalità.”
Per lo stesso dr. Symes il cambio di dieta per combattere la celiaca, ha comportato un gran numero di benefici. Ad esempio la risposta allergica conclamata che aveva sempre avuto con i gatti, ora è soltanto un lontano ricordo.
Il regime alimentare naturale e privo di glutine, ha sensibilmente contribuito al benessere di alcuni dei suoi pazienti affetti da epilessia idiopatica.
“Dopo il passaggio ad una dieta priva di glutine, gli episodi convulsivi è come se si interrompessero nel giro di pochi giorni. Molti dei miei pazienti ora sono sani e molti di essi hanno interrotto anche la cura farmacologica vista l’assenza di crisi epilettiche” afferma Dr Symes.
“Buddy stava avendo almeno un attacco epilettico a settimana di cui eravamo a conoscenza diretta, chissà in nostra essenza quanti ne avrà avuti” dice Brenda Strain. Buddy ha iniziato ad avere convulsioni poco dopo essere stato adottato a cinque anni di età. E ‘stato anche colpito da diverse allergie con relativa somministrazione di antistaminici per controllare i suoi sintomi allergologici.
“Le sue convulsioni erano abbastanza drammatiche. Avrebbe cercato di strisciare verso di noi se avesse potuto e durante le crisi colpiva il pavimento e mobili rischiando di farsi ancora più male”, spiega Strain.
Gli Strain si sono rivolti al dr. Symes e il suo primo suggerimento fu quello di cambiare il cibo di Buddy, sostituendo le crocchette con carne di coniglio, anatra e patate. “Buddy non ha più avuto nessuna crisi epilettica da mesi, escluso un episodio una volta quando ho finito di cibo”, dice Brenda. “Ho dovuto acquistare un sacchetto di crocchette a base di agnello e riso e nel giro di 24 ore, Buddy ha avuto una crisi epilettica.
Oltre alla scomparsa delle crisi epilettiche, Buddy ha avuto qualche sollievo per le sue allergie. “La dieta sembra aiutare molto, il prurito è quasi del tutto scomparso.”
Ogni cane non può avere gli stessi risultati eclatanti come alcuni dei pazienti Dr. Symes ‘. Tuttavia, un cambiamento nella dieta può essere un ottimo punto di partenza se anche il vostro cane si trova in condizioni di scacco e di sofferenza.
Come dice il Dr. Symes, “Se i cani possono avere dei benefici per l’epilessia da un giorno all’altro con un cambiamento nella dieta, immaginate cosa significa in termini di benessere un’alimentazione naturale.”
Per chi volesse approfondire, in Italia vi sono diverse risorse a cui poter attingere per intraprendere un’alimentazione naturale.
Il primo sito che vogliamo consigliarvi è di Simone Wilske, allevatrice professionista e consulente alimentare certificato per la dieta Barf – http://www.barf.it/web/. Troverete un gran numero di articoli interessanti che potranno aiutarvi nell’avvicinarvi ad una dieta naturale.
(date un’occhiata anche a questo articolo di qualche tempo addietro – https://www.dogmagazine.it/2012/09/alimentazione-la-dieta-barf/ )
Su Facebook inoltre è possibile iscriversi ad un gruppo estremamente vivace e preparato per fornire consigli a tutti coloro che vogliano intraprendere la strada della dieta Barf – BARF & CO. – https://www.facebook.com/groups/218380168282030/
Come al solito vi consigliamo di prestare estrema attenzione al benessere del vostro cane. Una dieta, per poter essere efficace, dovrà essere studiata attentamente per fornire i giusti apporti al fabbisogno giornaliero del vostro cane. Informatevi per bene e pianificate attentamente un sano e accurato regime alimentare.
Bon Appétit 🙂
LA PROGRAMMAZIONE DELL’ALLENAMENTO Da quanto esposto finora si deduce, con una certa facilità, che la programmazione è non solo necessaria, ma di determinante importanza. Programmare significa anzitutto prefiggere degli obiettivi, solo una volta stabiliti avremo certezza sul come arrivarci. Ma come fare ad stabilire un […]
Preparazione atletica del caneLA PROGRAMMAZIONE DELL’ALLENAMENTO
Da quanto esposto finora si deduce, con una certa facilità, che la programmazione è non solo necessaria, ma di determinante importanza.
Programmare significa anzitutto prefiggere degli obiettivi, solo una volta stabiliti avremo certezza sul come arrivarci. Ma come fare ad stabilire un programma di allenamento senza sapere cosa si può allenare? occorre avere una chiara panoramica delle qualità che si possono allenare in primo luogo.
Una volta stabilito con chiarezza cosa si può allenare possiamo scegliere i mezzi che utilizzeremo. Procediamo dunque un passo alla volta.
Le qualità allenabili
Se paragonassimo l’allenamento a qualcosa di facilmente comprensibile, oserei farlo ad un minestrone, dove gli ingredienti sono rappresentati dalle qualità allenabili, ovvero ciò che si può allenare. Nel minestrone ci vanno le patate, i piselli, le carote ecc; Nell’allenamento ci va la forza, la resistenza aerobica, la potenza aerobica, la potenza anaerobica, la resistenza anaerobica, la potenza. Tutto fa minestrone, ma quello buono è quello preparato con la giusta dose di tutti gli elementi.
Non tutte le qualità sono allenabili, alcune sono direttamente legate al patrimonio genetico come per esempio la velocità, o si nasce velocisti oppure non lo si può diventare. Come già sapete questa qualità e direttamente legata alla quantità di fibre a contrazione veloce che possiede il muscolo, sappiamo altresì che solo le fibre intermedie possono essere allenate, ma anche queste sono legate alla genetica quindi non tutti hanno in quantità questa tipologia di cellule. Pensate al mondo dell’atletica umana, e noterete che i decathlonisti sono ben pochi.
Rammentando ancora una volta la altissima specificità dell’allenamento, intendo nuovamente rinnovare la raccomandazione che non è il singolo esercizio a provocare uno adattamento generalizzato. Molte persone ancora oggi sono convinte che basta fare correre il cane accanto alla bicicletta per avere un cane allenato. Questo mezzo d’allenamento, ottimo direi, serve soltanto a stimolare adattamenti aerobici, sia di resistenza sia di potenza in relazione a come vengano adoperati gli stimoli di volume e intensità.
Le qualità allenabili: La Forza
La forza muscolare è la capacità motoria che permette di vincere una resistenza, o di opporvisi con un impegno tensivo della muscolatura.
Questa definizione è tipica della metodologia dell’allenamento che l’esamina dal punto di vista delle capacità potenziali del soggetto a produrre prestazioni di forza.
Dal punto di vista fisiologico, i fattori limitanti allo sviluppo della forza sono:
Il diametro trasverso dei muscoli, quindi il loro diametro,
La frequenza degli impulsi che il sistema nervoso trasmette ai muscoli
La capacità di utilizzare le fibre muscolari in modo sincronizzato.
Un soggetto non allenato utilizza una minima parte delle fibre muscolari a disposizione per vincere una determinata resistenza, un soggetto allenato in vece riesce ad utilizzare quasi la totalità delle fibre.
L’allenamento della forza avviene sia per un incremento del diametro del muscolo [ipertrofia] sia anche per la migliorata capacità di reclutamento delle miofibrille, fenomeno denominato sincronizzazione. L’allenamento della forza con carichi di elevata intensità migliora la sincronizzazione delle fibre muscolari.
La classificazione della forza
Secondo Harre, si distinguono tre tipi fondamentali di forza:
La forza massimale
La forza resistente
La forza rapida
Secondo Carmelo Bosco a questa classificazione può essere aggiunta la forza veloce o elasticità muscolare, non esistono studi che rivelino la esistenza di questo tipo di contrazione nel cane, e anche se non mi sento di escluderle a priori, non sarà trattato questo tipo di forza.
La forza massimale
E’ la forza più elevata che il sistema neuromuscolare possa esercitare con una contrazione volontaria. [Trainare un grosso carico anche di pochi millimetri]
La forza rapida
Detta anche veloce o esplosiva, è la capacità del sistema neuromuscolare di superare carichi alla massima velocità possibile. I salti per esempio.
La forza resistente
E’ la capacità dell’organismo di mantenere nel tempo prestazioni di forza non massimale, il tipico esempio ci viene fornito dallo sleedog, oppure le prove di struttura del pastore tedesco.
Ad un’analisi logica, la forza dovrebbe essere considerata la qualità allenabile più poliedrica nel mondo canino. Essa può apportare migliorie a tutto l’apparato osteo-articolare [non solo cresce il diametro muscolare, si rinforzano anche i tendini e le ossa] migliorando in questo modo la performance e nel contempo anche la struttura morfologica del soggetto.
E’ doverosa la precisazione, con un programma mirato si possono correggere problemi di atteggiamento non di certo scompensi strutturali.
La struttura di ogni singola razza rispetta l’ideali del proprio standard, va da sé che determinate scorrettezze di un razza potrebbero diventare difetti auspicabili in altre. Il mancinismo viene considerato un difetto nel Pastore Belga Malinois, ma è un pregio nel Bassethound.
La solidità d’insieme è un pregio ricercato in tutte le razze, questa qualità è a carico, pressoché esclusivo, del apparato muscolare del cane.
Il <<vaccinismo>>, per esempio, può essere corretto aumentando la forza dei muscoli estensori e abduttori della coscia.
L’allungo dell’arto anteriore in un Golden Retriver può essere migliorato attraverso la forza e la capacità dei allungamento del bicipite brachiale.
Un altro esempio è costituito dalla capacità di eseguire un allungo radente e potente [molto ricercata nel pastore tedesco] che copre molto terreno, può essere migliorata attraverso l’aumento di forza resistente e non della sola resistenza come si crede. Percorrere tanti km accanto alla bicicletta migliora la resistenza come già sappiamo.
Le prestazioni di potenza richiesta da alcune specialità sportive come: L’UD [Utilità e Difesa], il Coursing, l’Agility si possono migliorare con un giusto programma di sviluppo della forza veloce.
La forza è la qualità che più facilmente si acquisisce, ma è anche quella che più facilmente si perde. L’apparato locomotore del canis familiaris è concepito fisiologicamente per lavorare, per spostarsi, per percorrere grandi distanze, ragion per cui madre natura ha dotato questi straordinari animali di un sistema aerobico di tutto rispetto. Oggi vivono “trattati benissimo”, fino al punto che passano molte ore a guadare tv e a poltrire, quando usciamo a camminare però ad stancarci per primi siamo noi. Se invece ci occupassimo di osservare e toccare la loro muscolatura, noteremo grandi differenze con un cane che la forza la fa, in una qualsiasi delle sue forme.
A mio parare, la forza dovrebbe occupare un posto di rilievo nella rimessa in forma e in un qualsiasi programma di allenamento.
OMAR BELTRAN
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Il principio di adattamento, che sta alla base della teoria dell’allenamento, è nella sua scientificità la miglior metafora che conosco per spiegare l’altro principio a me caro: L’ECOLOGIA ossia il rispetto dei sistemi. La curva di supercompensazione stabilisce che a ogni “carico” di lavoro, ossia […]
In Evidenza Preparazione atletica del caneIl principio di adattamento, che sta alla base della teoria dell’allenamento, è nella sua scientificità la miglior metafora che conosco per spiegare l’altro principio a me caro: L’ECOLOGIA ossia il rispetto dei sistemi.
La curva di supercompensazione stabilisce che a ogni “carico” di lavoro, ossia l’insieme di stimoli allenanti, corrisponde una risposta da parte di tutti i nostri sistemi interessati, che vengono così “sconvolti” dallo stimolo stesso. L’organismo reagisce all’aggressione con qualche perdita sul campo di battaglia, è per questo motivo che ci si sente stanchi durante e dopo un allenamento.
Madre natura ha dotato le specie animali di una particolare propensione all’adattamento, quindi dopo lo stress allenante, ci si riposa, ed è proprio durante questo riposo che il corpo intelligente provvede a ricompensare le perdite e, ciò che è più meraviglioso, a PREVEDERE che il nostro organismo potrebbe essere ancora sottoposto a una nuova battaglia (allenamento), e quindi non si accontenta del semplice RIPRISTINO delle ri- serve preesistenti ma SUPERCOMPENSA, creando un SURPLUS D’ENERGIA.
La capacità di adattamento ai vari stimoli allenanti e il tempo in cui l’organismo SUPERCOMPENSA sono variabili da uno stimolo all’altro. Questo è oggetto di studio della scienza chiamata TEORIA DELL’ALLENAMENTO, che ogni allenatore conosce alla perfezione.
Come ben sapete non esiste la possibilità materiale di conoscere tutto di qualcosa, tutto dipende dalle domande che ci poniamo. Se vi ponete la domanda: QUANTO TEMPO MI SERVE PER SUPERCOMPENSARE? attiverete tutte le vostre risorse per trovare la risposta.
Ciò che è importante, prima di farvi la domanda, è rammentare che ognuno singolo individuo è simile a un DIAMANTE: non ne esistono due uguali al mondo. Quindi il tempo di supercompensazione è variabile. I libri, le teorie e soprattutto le statistiche ci dicono per semplicità didattica che per supercompensare gli stimoli di forza, per esempio, servono quarantotto ore. Questo nel 80% dei casi è vero, ma chi vi dice che il vostro cane non faccia parte del restante 20%. E, in questo caso, quanto vi serve: ventiquattro ore o settantadue? è la vostra sensibilità che ve lo indica, l’esperienza.
Vi ricordate il racconto iniziale, quando vi ho spiegato come avevo organizzato la preparazione di Cash? Ora comprenderete perché prima della prova di resistenza il cane era stato fermo, tranne un solo stimolo di forza, dieci giorni prima, era il tempo che avevo capito servisse a quel particolare soggetto per supercompensare.
Molto sovente, i preparatori dei cani non rispettano questo principio allenando e stimolando i propri soggetti fino a qualche minuto prima della competizione, per esempio nella specialità che pratico IPO, succede che il cane stressato non faccia in gara un esercizio che ben comprende e che sempre ha eseguito. Il conduttore dopo la competizione lascia stare il cane per qualche giorno [forse perché era piuttosto stressato anche egli], dopo di che tira fuori il cane dal box ed esegue qualche esercizio et voilà, l’esercizio alla perfezione, e allora via una carica di parole al proprio cane colpevolizzandolo perché non l’aveva fatto nel momento giusto. Quasi come se il cane l’avesse premeditato.
Il nemico numero uno: il sovrallenamento
Quando analizzavamo le variabili degli stimoli allenanti, sostenevo che quello della quantità era, quasi con certezza, quella più conosciuta, << se correre 10km fa bene allora facciamone 15 che farà sicuramente meglio! >>, prenderesti 2 antibiotici alla volta applicando il medesimo ragionamento?
Se applichiamo stimoli senza attendere che si sia verificata la supercompensazione, ciò che otterremo sarà una sommatoria di fattori stressanti che l’organismo non sarà in grado di gestire scivolando via via verso il debito. Risultato scientifico: “sovrallenato”, soluzione razionale: riposare. Risultato empirico: “non è allenato”, soluzione irrazionale: alleniamolo ancora. Sottolineo, a rischio di essere noioso, che è questo il vero pericolo di ogni programma di allenamento fatto alla <<speriamoinbene>>. Considerate che questo rischio esiste nell’allenamento umano, in cui l’atleta è il soggetto che ha voce in capitolo, immaginate cosa può accadere con un cane che vive per noi e che in presenza di uno stimolo sarebbe disposto a darti le sue ultime preziose risorse. Loro vivono nel presente, non esiste che pensino a risparmiarsi per non consumare tutte le energie.
Esiste un’altro elemento che non conduce ad effetti positivi, senza però incorrere in danni: Uscire una volta alla settimana e fare una bella corsa di un’ora è uno stimolo insufficiente a provocare adattamenti permanenti. In questo l’organismo si stressa e si riprogramma per adattarsi tramite una supercompensazione, nel momento in cui dovrebbe verificarsi un nuovo stimolo ciò non avviene, di conseguenza l’organismo, che tende sempre all’economia, non considera più necessario la fornitura di quel surplus e la condizione generale rimane tale e quale all’inizio del processo.
OMAR BELTRAN
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La conoscenza dei meccanismi energetici ci consente di potere stabilire n modo scientifico esattamente: i tempi di applicazione degli stimoli, il recupero, la durata, il volume, l’intensità, favorendo in questo modo l’economia nel lavoro, l’ecologia nel rispetto delle caratteristiche individuali e soprattutto il giusto equilibrio […]
In Evidenza Preparazione atletica del caneLa conoscenza dei meccanismi energetici ci consente di potere stabilire n modo scientifico esattamente: i tempi di applicazione degli stimoli, il recupero, la durata, il
volume, l’intensità, favorendo in questo modo l’economia nel lavoro, l’ecologia nel rispetto delle caratteristiche individuali e soprattutto il giusto equilibrio tra stimolo e adattamento.
Le regole fondamentali della preparazione atletica sono contenute in una scienza denominata: la teoria dell’allenamento.
Ci sono vari parametri importanti che provengono dalla teoria dell’allenamento, in assoluto il concetto di ADATTAMENTO è da considerarsi sia la pietra miliare, sia il punto di partenza per poter comprendere fino in fondo cosa significa allenare.
L’adattamento
Secondo wikipedia adattamento significa:
Il termine adattamento in biologia si riferisce ad una struttura anatomica, un processo fisiologico o un tratto comportamentale di un organismo che si è evoluto in un certo periodo di tempo come processo della selezione naturale, in maniera tale da aumentare il successo riproduttivo di tale organismo (nelle determinate condizioni ambientali in cui l’organismo si trova). L’adattamento può aumentare l’efficienza nel procurarsi o utilizzare le risorse fondamentali quali aria, luce, acqua e nutrimento, permettere di sopportare determinate condizioni fisiche difficili quali basse o elevate temperature e l’assenza di luce o aumentare la capacità di difendersi da un predatore.
Secondo la Treccani:
Si distingue l’adattamento di tipo genetico, stabile e trasmissibile da un individuo alla prole, dall’adattamento di tipo fisiologico, non ereditabile, le cui modificazioni sono reversibili e avvengono in modo relativamente veloce. La fisiologia studia la capacità del corpo umano di adattarsi all’esposizione a una vasta gamma di condizioni ambientali e all’esercizio fisico. [Fonte:http://www.treccani.it/enciclopedia/adattamento_%28Universo_del_Corpo%29/]
Possiamo, facilmente, dedurre che lo scopo dell’allenamento sia dunque un’adattamento a livelli fisiologici che portino ad una migliore prestazione, più veloce, più resistente, più potente ecc. L’adattamento avviene perciò solo in presenza di stimoli che ne provochino la necessità di attivare le risorse necessarie.
<La necessità fa l’organo>
A.Huxley
Lo stimolo
Genericamente possiamo dire che lo stimolo sia ogni modificazione che nell’ambiente naturale e sociale provoca una reazione nell’interno del singolo, di un sistema, di un organo. Nell’allenamento lo stimolo è costituito dall’esercizio fisico nelle sue varie tipologie.
Conoscere come un determinato stimolo provoca adattamenti specifici, costituisce uno dei pilastri della fisiologia dell’esercizio. Sapere che uno specifico stimolo provochi una risposta specifica, al di là della ridondanza, è fondamentale per il neofita, ci addentriamo dunque nel concetto di specificità degli stimoli.
Se faccio correre il mio cane per 10km ad una velocità di 12 km all’ora sto stimolando il metabolismo aerobico, di conseguenza otterrò una risposta di adattamento alla resistenza aerobica. Non potrò dunque migliorare ne la forza, nella velocità. Ad ogni stimolo corrisponde una risposta specifica, questo vale come regola assoluta nella teoria dell’allenamento, individuare lo stimolo adeguato ad stimolare gli adattamenti desiderati è la capacità irrinunciabile per chi voglia gestire un processo di adattamento attraverso l’allenamento sia fisico che sportivo.
LE VARIABILI DELLO STIMOLO
La intensità
Determinato lo stimolo adeguato, l’altra variabile da controllare è l’intensità ossia il livello d’impegno richiesto ai vari sistemi rispetto alle proprie capacità individuali. Posso correre a 12 km/h e nel contempo chiacchierare tranquillamente, mentre il mio compagno di attività potrebbe avere grossi problemi a respirare, in questo caso lo stimolo è il medesimo l’intensità [12km/h] provoca reazioni diverse e di conseguenza anche adattamenti differenti.
In allenamento i vari livelli d’intensità rappresentano le soglie, oltre o sotto le quali non si verificano gli adattamenti desiderati. Va da sé che la soglia è un parametro individuale, ragione per cui un programma di allenamento deve essere costruito ad personam.
La durata
Applicando un singolo stimolo, con la medesima intensità ma con durate diverse possiamo ottenere differenti tipi di adattamento. Uno sforzo massimale, come abbiamo studiato nei meccanismi energetici, può essere mantenuto fino ai 2 minuti, ma se lo facciamo durare 15” avremo un adattamento del tipo anaerobico allatacido, se si protrae fino ai 40” avremo un’adattamento a livello di potenza anaerobica, se si va oltre l’adattamento diventa a beneficio della resistenza anaerobica.
La densità
Questa variabile sta ad indicare la relazione esistente tra lo stimolo, ad una certa intensità , e i tempi che concediamo al riposo tra l’applicazione di uno stimo e l’altro. A parità d’intensità di stimolo e durata, la diminuzione dei tempi di recupero fra gli stimoli determina, per esempio, fenomeni di accumulo di fatica. Otterremo anche in questo caso degli adattamenti diversi. Se applico uno stimolo di 15” ad alta intensità con recuperi di 3’ tra uno e l’altro otterrò adattamenti alla velocità e a la forza. Se riduco il tempo di recupero alla pari [15”] provocherò adattamenti di resistenza.
Il volume [le quantità]
Il fatto che sia stata lasciata per ultima non significa che sia meno importante, ma semplicemente è stato fatto perché è forse l’unica variabile conosciuta al lettore non esperto. La quantità rappresenta l’insieme delle caratteristiche numeriche, quantitative della durata, del numero di ripetizioni che gli stimoli raggiungono in un’unità di allenamento. Questo insieme determina il vero e proprio carico di lavoro. E’ proprio il carico di lavoro a provocare la risposta di adattamento dell’organismo, non il singolo stimolo.
L’adattamento può avere un caratteristiche generali o specifiche secondo il tipo di stimoli che costituiscono il carico di lavoro.
La comprensione del concetto del carico di lavoro e la sua importanza nel creare adattamenti, ribadisco che nessun singolo stimolo è in grado di creare adattamenti [… mi sovviene la esperienza con quel conduttore che aveva fatto percorrere 22km al suo cane prima della prova di resistenza…]
Molto spesso, quando si inizia un processo di allenamento si tiene in considerazione soltanto questa variabile, trascurando le altre.
Il successo dell’allenamento dipende in gran misura dal giusto dosaggio della densità.
“È ora di capire che la pelliccia non riscalda, ma conserva solo il calore del corpo; che le medicine non curano il malato, ma aiutano il suo organismo a combattere la malattia; ed infine che la luna non illumina, ma solo riflette la luce del sole. Allo stesso modo è necessario capire che Noi non “alleniamo” l’atleta, ma usando tutti mezzi, metodi e principi che abbiamo a disposizione, lo aiutiamo ad adattarsi alle condizioni di una concreta attività sportiva”
Yury Verchoshanskij
Sapere dosare saggiamente carico e recupero, volume e intensità, sono il segreto fondamentale nel minestrone allenamento. E’ un concetto semplice, ma come ben si sa, le cose semplici non sono necessariamente facili.
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Il bagaglio genetico: i vari tipi di fibra muscolare A determinare la possibilità di utilizzo delle varie fonti di alimentazione concorrono due fattori preponderanti: L’intensità della richiesta, come abbiamo già osservato Il bagaglio genetico dell’atleta: velocisti non si diventa, si nasce! La genetica interviene nella […]
Preparazione atletica del caneIl bagaglio genetico: i vari tipi di fibra muscolare
A determinare la possibilità di utilizzo delle varie fonti di alimentazione concorrono due fattori preponderanti:
L’intensità della richiesta, come abbiamo già osservato
Il bagaglio genetico dell’atleta: velocisti non si diventa, si nasce!
La genetica interviene nella formazione del tipo di fibra muscolare prevalente con cui sarà dotato il muscolo del soggetto. La fisiologia muscolare è riuscita tempo addietro ad isolare ed individuare tre tipi di fibre muscolari, ognuna delle quali possiede una caratteristica peculiare.
Le fibre tipo I o Rosse
Le fibre di tipo I o Rosse, sono quelle dotate di una grande capacità ossidativa e alle quali arrivano un altrettanto elevato numero di capillari. Debbono il loro colore particolare alla presenza di abbondante <<mioglobina>>, la responsabile del trasporto di ossigeno all’interno delle muscolo, fornendo il comburente necessario alla combustione dei substrati nei mitocondri. Sono le responsabili di favorire alte prestazioni aerobiche e sono caratteristiche nei cani selezionati per le lunghe resistenze tipo i cani da slitta.
Le fibre del tipo IIa o Bianche Intermedie
Hanno fondamentalmente caratteristiche intermedie, ossia buone capacità aerobiche e buone capacità di contrazione veloce. Ma la particolarità di questa tipologia sta nella loro allenabilità, in altri termini sono le uniche che si adattano secondo lo stimolo al quale vengono sottoposte. Se prendiamo un cane, geneticamente dotato di un buon numero di fibre intermedie come per esempio un Cane da Pastore Tedesco e, l’alleniamo a lungo in modo aerobico con delle lunghe percorrenze, le fibre intermedie <<diventeranno>>, didatticamente parlando, fibre del tipo I o Rosse favorendo le proprie capacità aerobiche. Se invece, gli allenamenti fossero mirati a migliorare la forza con dei brevi scatti e i tempi di riposo alti, queste fibre andrebbero ad acquisire le caratteristiche delle:
Fibre del tipo IIb o Bianche Veloci
Sono in grado di contrarsi a grande velocità grazie, soprattutto, al tipo di innervazione che possiedono [sono comandate da più motoneuroni] Riescono dunque a sfruttare al massimo i meccanismi energetici del CP. Hanno scarse capacità ossidative e quindi offrono grandi prestazioni limitate nel tempo, possono sviluppare elevati gradienti di forza nella unità di tempo. I Cani che geneticamente possiedono queste caratteristiche sono i velocisti per eccellenza: I LEVRIERI
Per dovere di cronaca, mi premere segnalare che gli esempi sopracitati rappresentano una generalizzazione, e che, quindi, all’interno della medesima razza ci possono essere rappresentate varie tipologie. Ci possono essere Whippet più resistenti e altri più veloci all’interno della stessa famiglia.
Possiamo trovare nella selezione dei cani da pastore tedesco cani molto muscolosi come quelli da ring, e trovarli invece molto più agili e scattanti come quelli da lavoro.
Tutti i cani da pastore possiedono grandi doti di resistenza, ma a secondo di quale sia la razza, potremmo trovare cani più o meno nevrili, più o meno resistenti; più o meno veloci. Pensate per esempio alle differenze che trascorrono tra i due Top delle razze di lavoro, il pastore tedesco e il pastore belga malinois.
Ci sono cani da pastore che conducono il gregge e questi esemplari, di solito, sono dei veri e propri maratoneti, magri e instancabili.
Come avevamo sottolineato possiamo portare all’eccellenza solo ciò che lavoriamo sul terreno fertile. Un levriero allenato alla velocità diventerà eccellente, se allenato sulla resistenza diverrà di certo più resistente, ma se lo confrontiamo con un husky non potrà mai di certo eguagliarlo. Se lavoro con un soggetto di Pastore Belga resistente dovrò impostare il suo lavoro sul gregge per raggiungere il suo massimo, potrà diventare un buon cane per l’Agility, ma di certo non vincerà nessun campionato del mondo.
Riconoscere le caratteristica del proprio soggetto, diviene di fondamentale importanza, sia per i traguardi agonisti, sia per il rispetto del singolo. Chiedere i miracoli è lecito, pretendergli dal proprio animale è un’offesa alla sua identità, nonché a madre natura stessa.
OMAR BELTRAN
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Cari amici, siamo davvero lieti di rendervi partecipi di un progetto editoriale importantissimo per tutti i proprietari di cani. Da quest’oggi infatti sul DogMagazine.it pubblicheremo una serie di articoli a firma del dott. Omar Beltran, noto preparatore atletico cinofilo, che vi aiuterà a meglio comprendere […]
In Evidenza Preparazione atletica del caneCari amici,
siamo davvero lieti di rendervi partecipi di un progetto editoriale importantissimo per tutti i proprietari di cani. Da quest’oggi infatti sul DogMagazine.it pubblicheremo una serie di articoli a firma del dott. Omar Beltran, noto preparatore atletico cinofilo, che vi aiuterà a meglio comprendere i meccanismi fisiologici e ricreare le migliori condizioni per un corretto sviluppo psico-fisico per il vostro cane. Ma non solo.
Attraverso i consigli di Omar, riuscirete a ricreare basi solide per vivere felici assieme al vostro amato amico scodinzolante.
Buona lettura a tutti 🙂
Prefazione del Libro “Vuoi un cane in forma?”
Vi rechereste da un fruttivendolo se avvertiste i sintomi di una bronchite? Se vi trovaste alle prese con un brutto mal di denti, andreste dall’avvocato?
Ovviamente le domande sono l’esaltazione della retorica, ma se ci pensate bene quando si tratta di mettersi in forma, ancora oggi, si acquista un bel paio di scarpette (non sempre le più adatte) e ci si improvvisa preparatori atletici, basta correre ogni giorno qualche minuto in più.
Ci vogliono 2.500.000 complicatissime operazioni al minuto per mantenere in vita la meravigliosa macchina umana, per far si che l’orchestra sinfonica più numerosa e collaborativa del creato coordini alla perfezione l’incessante fare dei 50 trilioni di cellule che la compongono.
La scienza della preparazione atletica umana ha compiuto dei passi da gigante negli ultimi decenni, la tecnologia e la ricerca hanno consentito di sperimentare ed evolvere verso l’attuale regnante coscienza, peraltro in continua evoluzione. La raccolta di feedback è la parte più importante del lavoro del preparatore atletico, si applicano modelli e metodologie di allenamento ampiamente collaudate in laboratorio, ma queste vengono eseguite su singoli soggetti, ciò significa che il medesimo programma potrebbe dimostrarsi non adatto al singolo, anzi talvolta potrebbe addirittura essere deleterio.
Oggi giorno allenare un atleta significa dedicare svariate ore a valutare, a pianificare, a colloquiare, a correggere il tiro per personalizzare, in altre parole allenare è una scienza altamente complessa.
Pensate che allenare un cane sia più semplice? Niente di più lontano della realtà. Queste meravigliose creature hanno purtroppo un problema di fabbrica: sono pronte a dare la vita… pur di accontentarci. Se a questo sommiamo il fatto che non possono riferirci le loro sensazioni dopo avere fatto una corsa di 30 minuti, non sapremo mai cosa questo sforzo abbia provocato ai muscoli dei nostri amici a quattro zampe.
Questo manuale non vuole insegnare ciò che in anni si riesce a malapena a comprendere, vuole soltanto essere uno strumento di umile difesa della meravigliosa specie canina, che ha dedicato la propria esistenza a seguire l’uomo e le sue contraddizioni.
Lo straordinario potere dei media, unito ad una crisi esistenziale senza precedenti, hanno fatto si che il pericolo “umanizzazione” dei cani diventasse una realtà. Il mio intento è quello di aprire la mente verso l’unione di alcuni basilari concetti della teoria dell’allenamento che possano abbracciare altrettanto basilari concetti di etologia.
Ciò che condivido non è il frutto di lavori svolti in qualche strano laboratorio, ma della pratica quotidiana con i miei cani: la passione cinofila e la carriera agonistica mi hanno permesso di sperimentare sul campo, sbagliando e correggendo.
Sarò in eterno debito con i miei cani. Se applicate anche in una minima parte ciò che con passione vi ho trasmesso il mio debito sarà ridotto, e anche se questo avverrà in termini infinitesimali, la mia coscienza mi ricompenserà, lasciandomi dormire di notte.
I meccanismi energetici
Quando parliamo di meccanismi energetici, ci riferiamo alla fonte che fornisce l’energia necessaria alla contrazione muscolare, la quale una volta avviata genera lo spostamento di due leve ossee dando vita così al meraviglioso ed armonico movimento.
Una molecola è la responsabile della liberazione di energia necessaria, si chiama ATP e non è il famoso circuito tennistico professionale, ma l’ADENOSINTRISFOSFATO, quando questa molecole si scinde libera l’ultima molecola di fosforo che fornisce l’energia necessaria per iniziare il processo a catena che chiamiamo movimento. Un po’ come succede quando la scintilla si accende nella camera di combustione del motore a scoppio che sta sotto il cofano della nostra utilitaria, o sportiva o supercar che sia.
Ma se vogliamo che il nostro motore genera quella famosa scintilla, dobbiamo per forza passare da quel supplizio rappresentato dal DISTRIBUTORE DI CARBURANTE.
I muscoli possiedono ATP per fornire l’energia, ma hanno bisogno di combustibile per realizzare detto processo. Così noi possediamo una macchina a benzina, oppure una gasolio e attualmente tanti con l’impianto a Gas metano o gpl.
In modo metaforico, nel muscolo avviene analogamente, quindi la combustione di uno dei questi combustibili fornisce la energia necessaria per liberare l’ATP innescando quella serie di reazioni biochimiche che non possiamo apprezzare solo nella sua manifestazione fisica: quando i muscoli si contraggono o si distendono in armonia sinfonica provocando il movimento. L’ATP è così scisso, dall’utilizzo dei carboidrati contenuti nei muscoli stessi e nel fegato, oppure dai grassi contenuti nelle cellule adipose [principale fornitore di energia nel metabolismo canino, a differenza di quello umano che preferisce i carboidrati] oppure in casi estremi dalle proteine stesse. In altri termini dai muscoli medesimi in quanto costituiti da cellule proteiche. [pensate ad una bistecca se non siete vegetariani]
Viaggio dentro il movimento
Inizia il movimento, i muscoli devono accedere ad una fonte che fornisca loro energia in modo immediato e quindi utilizzano ciò che hanno a disposizione ovvero l’ATP di riserva contenuto nei muscoli stessi. Queste riserve sono preziose e quindi limitate, la fornitura attraverso questo meccanismo è appena sufficiente per un’autonomia di 15, 20 secondi. Questo meccanismo energetico è conosciuto come il meccanismo anaerobico alattacido.
Anaerobico perché non serve l’ossigeno per la combustione di alcun carburante e alattacido perché l’utilizzo del ATP muscolare non crea nessun residuo o specificamente non si forma acido lattico.
Superata la soglia temporale dei 20” e in condizioni di elevata richiesta [esercizio fisico intenso] i muscoli hanno bisogno di ATP e l’organismo lo mette a disposizione ricorrendo ad un meccanismo di “prestito” [usurario per certi versi]. La produzione di ATP viene garantita attraverso la combustione delle molecole di carboidrati presenti nei muscoli in primo luogo e nel fegato come riserva straordinaria. La produzione di energia da questo meccanismo e anche essa limitata nel tempo dato rappresentato dalla fornitura apice che avviane attorno al 40^ secondo e fino ai 2’ circa. L’organismo che ha elargito questo prestito ha fatto indebitare i muscoli, e questi pagano le conseguenze accumulando al loro interno il detrito di questa reazione, il famigerato acido lattico. La tollerabilità di questo detrito è direttamente proporzionale alla composizione genetica del muscolo, il che significa che solo geneticamente si può sopportare alti livelli di accumulo di acido lattico nei muscoli. Un comune mortale con 4 – 5 mmol di acido lattico nei muscoli è praticamente immobile, i migliori atleti di mezzo fondo (800m per esempio) sopportano quantitativi pari alle 20 – 30 mmol di acido lattico.
Questo meccanismo è conosciuto con il nome di anaerobico lattacido. A differenza del primo, il <<lattacido>> sta per il detrito che lascia.
Se invece dopo i primi 20” la richiesta è bassa o mediamente intensa, l’organismo provvede alla formazione di ATP a partire di una combustione in presenza di ossigeno e a questo punto s’innesca il sistema aerobico. In questo caso i substrati energetici possono essere due: i carboidrati [preferito nell’umano e in caso di elevate richieste di potenza] oppure i grassi [preferito dai cani sempre].
Il metabolismo dei cani usa quasi esclusivamente questo substrato, preferendo i carboidrati provenienti da fonti animali nei casi di elevata richiesta d’intensità.
Qualunque sia la provenienza i substrati verrano degradati all’interno delle cellule nelle centraline energetiche: i mitocondri, attraverso un processo conosciuto come il Ciclo di Krebs, sempre in presenza di ossigeno. Questo meccanismo assicurerebbe la fornitura di energia permanente, a patto che ci siano sempre le riserve e che l’intensità dell’esercizio sia moderata.
Metaforicamente accade che una volta <<rotto il fiato>> il prestante motore turbo benzina dallo scatto fulminante, diventa un motore che può essere paragonato ad una macchina con l’impianto GPL se le velocità di crociera sono basse [usa solo i grassi], oppure un buon turbo diesel moderno, capace di ottime prestazioni di potenza [usa una miscela tra il GPL e il Gasolio.
Si può, facilmente, dedurre che la cosa non sia proprio così semplice, dato che l’organismo cerca sempre la maggiore efficienza con il minor costo, specie se allenato, e di conseguenza utilizza sempre delle miscele di combustibile, dando preferenza all’utilizzo di miscele più ricche di carboidrati quando l’intensità e alta, e miscele più ricche di grassi quando l’intensità e bassa.
La genetica in questo caso gioca un ruolo preponderante. Un Levriero utilizzerà preferenzialmente, dato la propria dotazione genetica, i meccanismi anaerobici sia alattacidi che lattacidi. Un molosso, o pitbull utilizzerà quello lattacido, un cane da pastore uno aerobico. In questo caso le differenze possono essere significative, pensate ad un pastore tedesco e ad un husky per esempio.
Infine, l’organismo animale può, in casi di estrema necessità, liberare energia utilizzando le proteine come combustibile. Ciò può accadere quando le riserve di glucogeno e di acidi grassi sono esaurite, come nei casi di prolungato digiuno, oppure quando la domanda di energia supera la capacità del organismo di produrre i combustibili [una muta di cani da slitta dopo una settimana di lavoro estremo]
La sottolineatura precedente sulla estrema necessità può trarre in inganno, non è poi così raro quando si allena sia persone sia cani, specie se l’allenamento è aerobico, l’incorrere in processi di over-trainning, o sovvrallenamento, dove pur di generare energia, l’organismo si <<mangia>> i propri muscoli.
OMAR BELTRAN
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Cari amici, quest’oggi vorremmo segnalare alcuni dei prodotti più pericolosi per il benessere dei nostri cani. Tenere i vostri amici a 4 zampe al sicuro è una priorità assoluta, pertanto vi consigliamo un’attenta lettura di questi potenziali pericoli: Crocchette ed alimenti scadenti. Ebbene si, alcune tipologie […]
Benessere e curaCari amici, quest’oggi vorremmo segnalare alcuni dei prodotti più pericolosi per il benessere dei nostri cani.
Tenere i vostri amici a 4 zampe al sicuro è una priorità assoluta, pertanto vi consigliamo un’attenta lettura di questi potenziali pericoli:
Ebbene si, alcune tipologie di mangime industriale scadente, ricchi di conservanti, addensanti, coloranti e materiale di scarto, sono la causa primaria di danni a volte “lievi” come forfora e dermatiti, in altri casi sono i diretti responsabili di danni epatici, danni renali, carcinomi, ecc. Scegliete sempre un alimento qualitativo e privo di conservanti quando non riuscite a somministrare un’alimentazione naturale come la dieta Barf.
Infatti è importante prestare estrema attenzione alle etichette dei cibi che proponiamo ai nostri amici a 4 zampe. Un’eccessiva dose di conservanti, coloranti, e di altri componenti di queste “prelibate” schifezze, possono provocare diarrea e in casi estremi insufficienza epatica. Non esagerate nelle dosi e scegliete prodotti naturali
Sono quei “conservanti” chimici in grado di ottimizzare il livello di umidità dei prodotti tipo scarpe, borse, portafogli, zaini, ecc. Questi pacchetti, se ingeriti, possono provare una grave intossicazione da ferro.
Il veleno che viene utilizzato per i topi, contiene sostanze chimiche nocive anche per il nostro cane. In base alla tipologia di veleno utilizzato, l’avvelenamento può comportare emorragie interne, edema cerebrale, inefficienza renale, vomito e dilatazione dello stomaco. In caso di ingestione accidentale recatevi con urgenza dal vostro veterinario.
Alcuni tipi di cioccolato risultano essere tossici per i cani. Lingestione di teobromina (parente della caffeina) può creare danni ai reni e insufficienza epatica. Più il cioccolato è scuro, amaro e concertato, più alto è il rischio di intossicazione.
Anche l’ingestione di piccole quantità, può risultare letale per il vostro cane. Alcuni dei farmaci in commercio per l’uomo sono potenzialmente dannosi per la salute del nostro amico a 4 zampe. Non lasciate mai farmaci in giro per casa, ma prestate la massima attenzione a riporre sempre gli astucci nell’armadietto dei medicinali.
Sostanze stupefacenti, se ingerite, potrebbero causare perdita di conoscenza, comportamenti stereotipati, problemi cardiaci e in alcuni casi anche il decesso!
Alcuni farmaci -non steroidei, utilizzati per artriti, artrosi e infiammazioni, se mal somministrati o se ingeriti in quantità superiori a quelle prescritte, possono causare gravi ulcerazioni gastriche e insufficienza renale. L’utilizzo di tali farmaci dovrebbe essere accompagnato da gastro-protettori e fermenti lattici. Un’attenta analisi da parte del vostro medico veterinario di fiducia, saprà consigliarvi la corretta somministrazione di tali farmaci.
L’ingestione di insetticidi e pesticidi, in particolare quelli che contengono organofosfati, sono estremamente nocivi per il cane, anche a piccolissime quantità. Anche in questo caso, in caso di urgenza, recatevi al più presto dal vostro medico veterinario.
L’uso non attento di spot-on contro pulci e zecche è spesso causa di intossicazioni e allergie. Sono molti i casi di intolleranze e dermatite. Leggete sempre il foglietto delle istruzioni prima di procedere con l’applicazione di tali prodotti.
Alcuni detergenti, per la loro natura corrosiva, sono particolarmente rischiosi se lasciati a portata di bocca dei nostri amici a 4 zampe. Detergenti per wc, smacchiatori, sgrassatori, cattura polvere, detersivi per i piatti, ecc, dovrebbero sempre essere riposti in luoghi sicuri ed inaccessibili. Alcuni prodotti a base di formio e sali quaternari risultano essere altamente irritanti per la cute dei nostri amici a 4 zampe. Si riscontrano spesso dermatiti atopiche nelle zone che più sono a contatto con il pavimento lavato con tali prodotti (petto, ascelle, cosce, testicoli, vulva)
Alcune tipologie di fertilizzanti contenenti farina di ossa, penne, sangue e ferro, risultano essere particolarmente appetibili, e allo stesso tempo pericolosi se ingeriti. Grandi quantità possono provocare pancreatiti e ostruzioni del tratto gastro intestinale.
Tenete sempre a portata di mano il telefono del vostro medico veterinario di fiducia, e di quelle cliniche che operano 24h su 24. Una vecchia pubblicità recitava “prevenire è meglio che curare”. Riponete tutti quei prodotti tossici in luoghi sicuri ed inaccessibili da parte del vostro cane e leggete sempre le indicazioni scritte sulle etichette dei prodotti che avete in casa e in giardino.
Ci auguriamo che attraverso la condivisione di questa lista, sempre più proprietari riescano ad evitare problemi di salute per il loro amico scodinzolante
Dal 2003 in Italia è possibile praticare il percorso educativo denominato “Cittadino a 4 Zampe” – per il rilascio del patentino cinofilo del C4Z. Ma cos’è il C4Z? (www.c4z.it – www.cittadinoaquattrozampe.it) Il C4Z® è un progetto socio culturale in grado di poter sviluppare finalità importantissime […]
Educazione e Addestramento Notizie CinofileDal 2003 in Italia è possibile praticare il percorso educativo denominato “Cittadino a 4 Zampe” – per il rilascio del patentino cinofilo del C4Z.
Ma cos’è il C4Z? (www.c4z.it – www.cittadinoaquattrozampe.it)
Il C4Z® è un progetto socio culturale in grado di poter sviluppare finalità importantissime per lo sviluppo della Cultura cinofila italiana. Infatti, attraverso il percorso educativo del C4Z®, nei centri e nelle Regioni dove il progetto è operativo, sono tanti i benefici ottenuti:
Seguire un percorso di educazione al C4Z permette a ciascun proprietario di valorizzare la relazione con il proprio amico a 4 zampe sfruttando in maniera favorevole il contesto urbano in cui vive e si relaziona, senza viverlo più come aspetto ostico o sfavorevole.
Infatti con il C4Z, il proprietario apprende, attraverso processi educativi gentili, una corretta impostazione del rapporto con il proprio animale, impara a prevenire gli incidenti ed i problemi di natura comportamentale, e riesce a gestire il cane nelle diverse fasi di vita sociale, in casa come nel contesto cittadino.
Dato l’alto valore del progetto, già nel 2012 in Progetto C4Z ha ottenuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Ma non solo, sul sito sono presenti tantissime strutture che applicano sconti dal 5% al 20% nell’offerta dei propri servizi: attività commerciali, strutture alberghiere, compagnie assicurative, ristoratori, ecc..
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Abbiamo pensato ad un piccolo vademecum da tenere sempre con voi, affinché l’estate con il vostro amico a 4 zampe, possa trascorrere serena e senza intoppi. E’ tempo di uscire, di rilassarsi, ma soprattutto di divertirsi con il vostro amico scodinzolante. Ma per far si […]
Benessere e cura In EvidenzaAbbiamo pensato ad un piccolo vademecum da tenere sempre con voi, affinché l’estate con il vostro amico a 4 zampe, possa trascorrere serena e senza intoppi.
E’ tempo di uscire, di rilassarsi, ma soprattutto di divertirsi con il vostro amico scodinzolante.
Ma per far si che questo avvenga, non trascurate questi consigli utili per un’estate in tutta sicurezza:
• Preparazione del viaggio: prima di partire con il tuo amico a 4 zampe verificate sempre se nel luogo dove andrete, vi sono regolamenti particolari. Il vostro stile di vita dovrà adeguarsi per qualche tempo a nuove regole e regolamenti comunali, provinciali, regionali. E questo vale anche per il nostro amico a 4 zampe.
• Luoghi “dog friendly”: fate una piccola ricerca tramite motore di ricerca, oppure tramite Social Network contattando amici e conoscenti del luogo ove vi recherete con il vostro cane. E’ importante poter offrire al vostro cane sicurezza e tranquillità. Non trascurate parchi per cani, zone verdi, veterinari, educatori cinofili, e non dimenticatevi di programmare delle soste lungo l’itinerario che vi porterà in vacanza. Pianificate il vostro percorso di viaggio tenendo in considerazione aree attrezzate di sosta, autogrill e aree di parcheggio sufficientemente attrezzate per ospitare il vostro cane in totale sicurezza. Esistono anche applicazioni per smartphone che vi possono supportare, come ad esempio Bring Fido – http://www.bringfido.com
• Lo zaino di Fido: alcuni tralasciano completamente questo aspetto.
E’ utile preparare uno zaino dove poter riporre:
– spazzole,
– giochi,
– ciotole,
– palette per la pulizia,
– snack,
– pettorine,
– guinzagli,
– collari,
– cibo,
– libretto sanitario del vostro cane,
– asciugamani,
– una coperta,
– antiparassitari
– medicinali,
– kit di emergenza (acqua ossigenata, detergente per la pulizia delle orecchie, laccio emostatico, garze sterili, cotone idrofilo, bende elastiche, forbici, termometro, ghiaccio secco, cortisone, antistaminico ecc);
è una pratica che potrebbe fare la differenza, e rendere confortevole il viaggio anche per il vostro compagno peloso.
• Attenti al caldo!: E’ fantastico poter viaggiare con il vostro amico a 4 zampe, però state sempre attenti ai colpi di calore. Sono uno dei problemi più rilevanti per quei periodi caldi. Non lasciate il cane in zone assolate (balconi e giardini) e mai in auto da solo. Neanche per brevi periodi in quelle giornate calde e umide. Anche all’ombra e con i finestrini aperti, i colpi di calore sono sempre un grave problema.
• Acqua sempre reperibile: Durante le vostre escursioni in compagnia del vostro cane, non deve mai mancare acqua potabile fresca. Borracce e Bottiglie a portata di mano per i vostri giri turistici a 6 zampe!
• L’estate italiana: come è risaputo, nelle località turistiche spesso si festeggia con i fuochi d’artificio. Molti cani potrebbero soffrire di problemi legate alle paure dei rumori improvvisi. Munirsi di buon senso è sempre il consiglio migliore. Informatevi sulle feste patronali o per eventuali eventi “movimentati”. Conoscere la data vi permetterà anche in questo caso di prevenire stress inutili e che potrebbero risultare dannosi per il benessere del vostro cane.
• Museruola si/no: E’ vero, è uno strumento antipatico. Soprattutto perché per il cane la fonte principale di termoregolazione proviene dal respiro. Ma vi sono dei luoghi dove per regolamenti, buon senso e per rispetto, potrebbe essere indispensabile l’applicazione della museruola. Insegnare al vostro cane ad indossare la museruola, è una pratica che potrebbe risultare divertente ed educativa, se fatta nel giusto modo. Munitevi di prelibati bocconcini e GRADUALMENTE fate indossare la museruola al vostro cane premiandolo dopo ogni applicazione. Ogni volta che indossa la museruola, voi siate pronti a premiarlo con bocconcini di pollo, di würstel o di formaggio, e pian piano, aumentate sempre di più il tempo durante il quale il cane indossa la museruola. Vedrete che sarà un esercizio divertente e sempre meno stressante!
• Microchip: Ricordatevi di portare con voi il certificato di iscrizione all’anagrafe canina! Vigili urbani e guardie zoofile, in molte zone d’italia, potrebbero voler controllare il certificato di iscrizione all’anagrafe, e in caso di assenza, potrebbero farvi pagare una multa! Quindi attenti! Fate una fotocopia e tenetela sempre con voi nel portafogli o in borsa.
• Palette e civiltà: Pulire le deiezioni del nostro cane non è solo segno di educazione e civiltà, ma di rispetto vero e proprio. Non dimenticate di portarle sempre con voi durante le vostre passeggiate.
• Attenti al sale!: Se decidete di portare “Fido” al mare, ricordatevi sempre che l’acqua di sale potrebbe irritare la cute del vostro cane. Risciacquate sempre con acqua dolce il vostro amico a 4 zampe dopo una giornata di mare e attrezzatevi sempre con ombrelloni supplementari per evitare spiacevoli conseguenze.
• Maledette zanzare…: Non tutti conoscono una delle malattie più pericolose che purtroppo esiste e colpisce frequentemente il nostro cane. La Leishmaniosi viene trasmessa tramite la puntura di particolari flebotomi, delle piccole zanzare somiglianti a moscerini. Se vi recate in una zona endemica, al crepuscolo e all’alba, evitate di far stare il vostro cane fuori in giardino o sul balcone. Munitevi di zanzariere (la prevenzione è sempre l’arma migliore) e di creme naturali a base di citronella e geranio. Esistono inoltre collari e spot on a base di sostanze chimiche in grado di tenere lontani i flebotomi.
• In montagna…: Sono frequenti incontri con serpenti e vipere. Ricordatevi sempre che il vostro cane discende dal lupo, e come predatore potrebbe decidere di inseguire serpenti anche velenosi. Se siete amanti del trekking, sappiate che vi sono kit antiserpenti, come la siringa aspiraveleno e lo stimolatore elettronico contro i morsi e le punture. Un altro strumento indispensabile è il gps tracker, una piccola scatoletta da far indossare al vostro cane tramite collare o pettorina, in grado tramite particolari applicazioni, di scoprire l’esatta posizione del vostro amico a 4 zampe in caso di smarrimento
Il buon senso aiuta tantissimo una vacanza “dog friendly”. Spero con questo piccolo vademecum di avervi dato qualche consiglio utile per una vacanza spensierata e serena con il vostro amico scodinzolante.
Claudio Minoli – Istruttore cinofilo
Centro Cinofilo PsycoDogs – Acquaviva delle Fonti (BA)
www.psycodogs.it
tel. 339.3553035